Chiudi gli occhi
di JACKIE ASHENDEN
Da tre anni Lincoln e Grace hanno una storia basata unicamente sul piacere. Concorrenti nel mondo degli affari di giorno, di notte hanno trovato il modo di sfogare lo stress incontrandosi ogni tre mesi nelle salette appartate del Club dei Milionari. Ma ora Linc vuole qualcosa di più da Grace, e intende rischiare il tutto per tutto per averlo. Sa che lei stenta a fidarsi, perciò per raggiungere il suo scopo dovrà dimostrarle che può fidarsi di lui… e per cominciare dovrà convincerla a mettersi completamente nelle sue mani e ad abbandonarsi al suo seducente dominio.
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Grace
Mi fermai davanti alla porta della suite privata e cercai di calmare i battiti affrettati del cuore. Erano passati tre mesi dall’ultima volta in cui avevo visto Lincoln ed era incredibile quanto avevo voglia di rivederlo. O, per la precisione, di vedere il suo corpo fenomenale e farmi toccare dalle sue mani così abili.
Quei mesi erano stati difficili, e ne avevo bisogno. Avevo bisogno di lui e del piacere che mi donava. Era la sola valvola di sfogo che mi concedevo, l’unica occasione in cui potevo rilassarmi veramente, perché sapevo che era soltanto per una notte, e nulla più. La mattina dopo sarei andata via, libera di continuare la mia vita.
Preferivo così. E così doveva essere. Lincoln era uno dei miei principali concorrenti in affari, con un’intelligenza acuta. Non si faceva scrupoli, era intraprendente e quando entrava in una stanza accentrava l’attenzione, la dominava, e questo finiva per crearmi dei problemi.
Come il giorno in cui l’avevo conosciuto, quando uscivo da una sala riunioni dopo avere fatto una presentazione e l’avevo trovato ad attendere fuori con il suo team. Era troppo alto e muscoloso per essere un rinomato genio inglese della tecnologia. Con i capelli neri, la pelle bronzea e gli occhi scuri, era aitante, sensuale e dotato di un intenso magnetismo. Per me era stato il classico colpo di fulmine. Appena avevo posato lo sguardo su di lui avevo perso la testa. E lui si era aggiudicato il contratto. Dopo quella volta avevo giurato a me stessa che l’avrei battuto, ed era stato così la volta successiva. Poi, a Berlino, gli avevo permesso di offrirmi da bere e portarmi in camera.
Era un uomo incredibile, ma mi ero impegnata troppo per arrivare al punto in cui ero con la Anderson Tech e non volevo che un tipo come Lincoln Ross vi si avvicinasse, dopo che il mio ex, Michael, aveva cercato di portarmela via. Cresciuta senza niente, in affido, avevo sudato le proverbiali sette camicie per avere un’azienda tutta mia e portarla al successo, e nessuno me l’avrebbe sottratta. Specialmente un uomo qualunque.
Tra me e Lincoln c’era un’attrazione esplosiva che non accennava a scemare, ma mi andava benissimo vederlo solo una volta ogni tre mesi. Non mi serviva niente di più.
Tuttavia, il desiderio m’invadeva sempre di più mentre ero davanti alla porta. Avevo il respiro affannoso e il cuore in gola. Un paio di ore prima mi aveva mandato un messaggio breve ma emozionante. Club dei Milionari, alle 7, Stanza Blu.
Perciò eccomi qui. Puntualissima.
Misi la mano sulla porta e l’aprii.