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Baciami, Kate!

di ABBY GAINES

DO NOT DISTURB, una serie di novelle online che ti ha tenuto compagnia su HARMONY TEMPTATION con sei scottanti romanzi, e sul sito con sei racconti inediti, per vivere la piccante atmosfera dell'Hotel Hush.

Capitolo 2

Quando Kate entrò all'Erotique dove Josh l'aspettava seduto su una poltroncina di pelle a un tavolino basso, gli bastò guardarla per sentire il cuore colmarsi di desiderio. Quando poi registrò che quella donna bellissima era Kate, l'ondata di eccitazione si spinse più in basso.
Josh era abituato a vederla con scarpe di vernice, fili di perle, pratici tailleur o pantaloni classici e maglioncini accollati e trovarsela davanti così...Be', era una visione a cui avrebbe potuto abituarsi molto in fretta.
I capelli, trattenuti da un cerchietto prezioso, le lasciavano il viso scoperto, scendendo sulle spalle in morbide onde. Kate portava scarpe nere dal tacco alto e un abito sempre nero che metteva in risalto le sue favolose gambe chilometriche.
Era più che bella e lui si sentiva un cretino. Avrebbe dovuto fare uno sforzo per presentarsi un po' meglio, così come lei aveva fatto per lui. E se davvero l'aveva fatto per lui...
Josh chiamò con un cenno della mano la cameriera che indossava dei pantaloni neri, una fascia stile smoking al posto della cintura e una camicia rosa senza maniche. "La signora gradirebbe..."
"Una vodka Collins, grazie" ordinò Kate e, prendendo posto nell'altra poltroncina, accavallò le gambe e lasciò penzolare un piede che catturò l'attenzione di Josh fin troppo a lungo.
"Per me un altro di questi" aggiunse quando trovò la voce. La cameriera sorrise e tornò al bar. Josh avrebbe voluto osservarla mentre si allontanava e gli sarebbe piaciuto vedere l'ondeggiare delle sue natiche nei pantaloni aderenti. Ma in quel momento aveva occhi solo per Kate.
"Sei...bellissima" riuscì a dire alla fine dopo che furono rimasti a lungo a guardarsi in silenzio. "Dovresti vestirti così più spesso."
"E tu come fai a sapere che non lo faccio?"
Josh non lo sapeva, ma non riusciva a immaginare la Kate che nell'ultimo anno aveva visto presenziare alle cene di famiglia e alle funzioni religiose, vestita in quel modo, adatto a conquistare un uomo.
Sorpreso, non poté fare a meno di chiedersi quando avesse cambiato idea, dal momento che mezz'ora prima sembrava decisa a mettere più distanza possibile tra loro.
La cameriera tornò con le loro ordinazioni e Josh si sporse in avanti. Con i gomiti sulle ginocchia, teneva il grande bicchiere tra le mani. Quando parlò la sua voce assunse un tono profondo. "Be', adesso che me lo fai notare, in effetti non lo so. La Kate che ho sempre visto è quella che mi hai permesso di vedere."
"C'è una sola Kate, Josh" replicò lei accarezzando con un dito il bordo del bicchiere. "Ci sono solo io."
"Non ne sono così sicuro" obiettò lui. "Mezz'ora fa, nella stanza che condivideremo, mi sembrava di parlare con un'altra persona."
Kate abbassò lo sguardo e sorridendo sorseggiò la vodka. "Ti devo delle scuse. È stata una settimana molto dura e arrivare qui e scoprire che avremmo dovuto condividere la stanza..." Sollevando su di lui gli occhi brillanti, aggiunse: "Non ero pronta. Almeno non lo ero prima".
Il che significava che ora lo era? "Non capisco. Per che cosa non eri pronta?"
In camera si era arrabbiata tantissimo e adesso era tutta sguardi maliziosi e sorrisi sensuali. Che cosa le aveva fatto cambiare atteggiamento? Ci sono, pensò Josh. Si tratta di un test. Qualcosa che deve aver letto su Cosmopolitan. Qualcosa su come mettere un uomo alla prova.
Poi però Kate prese un lungo respiro, con mano tremante appoggiò il bicchiere sul tavolo e con gli occhi lucidi mormorò: "Per noi, Josh. Non ero pronta per noi. Per affrontare quello che c'è tra noi".
Josh deglutì a fatica, appoggiò il bicchiere vicino a quello di Kate e si passò le mani tra i capelli. Si era preparato a doverla sedurre e invece lei gli si stava offrendo su un piatto d'argento.
E lui che cosa stava facendo invece di prendere il toro per le corna? Se la stava facendo addosso, ecco cosa.
Non volendo che lei intuisse quella triste verità, le chiese: "E quello che c'è tra noi che cosa potrebbe essere?".
Kate atteggiò le labbra a un sorriso caldo e sensuale che minacciò di fargli perdere il controllo. "C'è una ragione se tu e io finiamo sempre per ritrovarci al centro dell'attenzione ogni volta che le nostre famiglie si riuniscono."
"Ti riferisci alle frecciatine e ai battibecchi? Al sarcasmo e agli insulti malcelati?" Quello che era successo poco prima nella stanza non era niente in confronto agli spettacoli che loro due riuscivano a dare in determinate situazioni.
Kate chinò la testa da un lato. "Tutto questo scambiarsi ingiurie ci fa battere più forte il cuore e alzare la temperatura. Qualcuno li definirebbe preliminari di un corteggiamento."
Kate lo sorprese con il discorso dei preliminari, il che non era affatto sconcertante, dal momento che Josh era un tipo facile da confondere, benché non lo avrebbe mai ammesso. Forse non se ne rendeva nemmeno conto, ma Kate se ne era accorta, osservatrice com'era. E quale momento migliore di quello per giocare l'asso che aveva nella manica?
Dall'Erotique si spostarono all'Amuse Bouche. Josh aveva ordinato una costata con patatine mentre lei aveva preferito restare sul raffinato ordinando degli squisiti gamberi alla griglia.
Sapeva che non sarebbe riuscita a mangiare neanche la metà del cibo che aveva nel piatto perché non si trovava lì per gustarsi la cena, ma per vedere Josh agitarsi e stare sulle spine e per provare a se stessa che era una bravissima attrice, che sarebbe riuscita a non dare a vedere che anche lei si trovava nella medesima condizione.
"Qual è la tua impressione fino a questo momento?" gli chiese lei e, prendendo un asparago con le dita, avvolse le labbra intorno alla punta.
"La mia impressione riguardo a che cosa? Al cibo? Al servizio?" I suoi occhi si incupirono prima di aggiungere: "Al modo in cui mangi con le mani?".
Kate si leccò le dita ridendo sommessamente. Si augurava che Josh non si accorgesse di quanto era agitata. Aveva lo stomaco stretto in una morsa. "No. Voglio sapere che cosa ne pensi dell'albergo. Credi che ai nostri genitori piacerebbe soggiornare qui? O pensi che preferirebbero un luogo più tranquillo dove festeggiare le loro nozze?"
Josh si schiarì la voce, gettando il tovagliolo sul tavolo. "Dipende, se uno dei due incomincia a mangiare con le mani..."
Kate prese un gambero per la coda e lo passò nel burro chiarificato. "Ti dà così fastidio?"
Josh aspettò che Kate facesse scomparire il gambero tra le labbra prima di annuire. "Sì" dichiarò con voce roca e strozzata. "Mi dà molto fastidio, ma per favore, continua. Non smettere."
Kate sentì il cuore balzarle in gola e per poco non si soffocò con il boccone. Quando allungò la mano verso il bicchiere con il vino, Josh le afferrò il polso.
Lo tenne fermò per parecchi istanti duranti i quali nessuno dei due parlò né si mosse, se non quel poco che serviva per respirare. Kate riusciva a sentire il battito del suo polso là dove era a contatto con il proprio ed era certa che, per lo stesso motivo, anche lui percepisse il suo stato di agitazione.
All'improvviso Josh scattò in piedi, girò intorno al tavolo, la invitò ad alzarsi, prese il suo posto e la esortò a sedersi sulle sue ginocchia. Non le concesse nemmeno il tempo di protestare - non che lei ne avesse l'intenzione - né il tempo di fare nient'altro se non appoggiare le mani sul suo torace. Attirandole il viso vicino al suo, la baciò.
La sua lingua, insistente contro le labbra di Kate, la convinse a dischiuderle. Josh sapeva di vino rosso e la baciava come se non ne avesse mai abbastanza. La passione con cui divorava le sue labbra le tolse il respiro e lei premette le dita nelle sue spalle, grata per l'intimità fornita dall'alcova in cui si trovavano, anche se non le sarebbe importato che chiunque passasse di lì potesse vederli.
Era da troppo tempo che aspettava quel momento. Sentire Josh sotto di sé, la forza delle sue gambe muscolose, la pressione della sua mano sulla nuca...Voleva tutto quello che lui poteva offrirle, così come lo aveva sognato per tanto tempo, quindi rispose al bacio con altrettanta passione.
Cingendogli il collo con le braccia affondò le mani nei suoi capelli, godendo della sensazione che si scatenò lei quando l'accenno di barba entrò in contatto con la sua guancia. Josh era eccitato, il suo corpo era teso, il suo desiderio evidente.
Sollevando una mano le sfiorò il seno poi, quando scoprì quanto la lingerie che aveva scelto lasciava esposto il suo corpo, si lasciò sfuggire un lungo gemito che riecheggiò nella bocca di Kate.
"Kate, ma che cosa ti sei messa?" Trovando un capezzolo lo stuzzicò con le dita. "O meglio, che cosa non ti sei messa?"
"Qualcosa che ero convinta ti piacesse" mormorò lei contro la sua bocca.
"Che mi piacesse vedere o che mi piacesse toglierti?" le chiese lui, posandole una fila di baci sulla linea della mascella prima di muoversi sull'incavo della gola, dove appoggiò le labbra per sentire il battito del suo cuore. Con la mano intanto continuava ad accarezzarle il seno.
"Be', non c'è molto da togliere." Le piaceva quello che lui stava facendo con l'indice e il pollice. "E nemmeno da vedere, se è per questo."
"Io invece ho la sensazione che ci sia molto da vedere" obiettò lui mordicchiandole il lobo dell'orecchio. "E non mi riferisco a quello che indossi."
Kate si domandò se era pronta per quello che stava succedendo. Se era pronta per vedere i suoi sogni realizzarsi. Se quello che aveva da offrire era abbastanza per lui.
"Credo che..."
Kate si irrigidì.
"...che forse dovremmo..."
Kate si scostò da lui, incapace di guardarlo negli occhi.
"...rinunciare al resto della cena e goderci il dolce nella nostra stanza."
Eh, no. Kate aveva altri programmi.
Alzandosi, invitò lui a imitarla, poi tornò alla sua sedia, lasciandolo in piedi da solo.
Josh scosse la testa e si affrettò a coprire il cavallo dei jeans con la giacca. Quindi, quando Kate richiamò l'attenzione di un cameriere, tornò a sedersi.
"C'è nient'altro che posso portarvi?" chiese il ragazzo.
"Il conto" rispose Josh con voce strozzata.
"Sì, può portarci un'altra cosa" intervenne Kate. "Vorrei una porzione del dolce più morbido che avete. Qualcosa con del cioccolato fuso o una crema al caramello oppure delle fragole con la panna montata."
"Ho quello che fa per lei" annunciò il cameriere sorridendo.
"Perfetto. Potrebbe aggiungerlo al conto e farcelo recapitare in camera?" chiese poi, guardando Josh.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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