Viaggio di un guerriero irlandese
di MICHELLE WILLINGHAM
Da tre anni Quin MacEgan è il più caro amico e protettore di Brenna Ó Neill. Quin è tutto per Brenda, ma lei prova emozioni e desideri che la spaventano. |
Dopo la serata disastrosa nella foresta, Quin non si aspettava il consenso di Brenna.
Durante la riunione era distratto, così concentrato su di lei da non udire quasi le parole del re, suo cugino.
«Puoi portare con te una dozzina di uomini» offrì Re Patrick, «oltre ai cavalli e a due navi.»
Lui s'inchinò per ringraziarlo, ma Patrick lo fermò.
«Quin, quanti prigionieri sono stati catturati?»
«Sei» rispose lui ed elencò i loro nomi.
«E come intendi rintracciarli?» Sembrava dubbioso, quasi considerasse l'impresa impossibile.
«Navigheremo fino al punto dove ci hanno attaccati, al largo dell'Iberia. Poi perlustreremo le coste per cercare i sopravvissuti. Sospetto che i Mori intendano venderli come schiavi.»
«E se non li troverete?»
«Li troveremo» insistette Quin.
«Non potrai restare in mare in eterno» notò il cugino. «Soprattutto se lasci a terra una sposa.»
A quelle parole, lui arrossì e si lasciò sorprendere dall'ansia. Brenna aveva accettato di celebrare le nozze, ma forse aveva già cambiato idea.
«Hai tempo fino alla notte di mezza estate» sentenziò il re. «Se entro allora non avrai rintracciato i prigionieri, dovrai comunque tornare indietro.»
Quin annuì e uscì dalla sala. Cercò subito Brenna, ma era impegnata con Honora e la Regina Isabel a prepararsi per la cerimonia. Dunque lui trascorse il resto del pomeriggio e l'inizio della serata a camminare avanti e indietro, in preda all'agitazione.
Quando la luna sorse sul castello, gli uomini del re lo accompagnarono fuori dalle mura, fino a un piccolo circolo di casupole di pietra. Qui lo aspettavano i cugini e gli amici, radunati attorno a un falò.
In piedi, dinnanzi al fuoco, c'era Brenna, con il capo incoronato da una ghirlanda di erica purpurea. Indossava un abito color muschio, che metteva in risalto i riflessi rossi dei capelli. Tentava di sorridergli, tuttavia era molto pallida e si stringeva con nervosismo le dita. Non le era mai piaciuto essere al centro dell'attenzione.
La Regina Isabel e Honora le stavano accanto, con un'espressione di gioiosa aspettativa. Fiori variopinti decoravano le dimore e, a giudicare dal delizioso aroma di arrosto, si capiva che Isabel aveva trascorso il pomeriggio intero a preparare la festa. La moglie di Patrick adorava organizzare banchetti e cerimonie.
Quando raggiunse Brenna, Quin le prese la mano e se la portò alla bocca. Lei gli strinse le dita, serrando le labbra per la paura.
«Siete proprio sicura di volerlo?» le domandò a bassa voce.
Lei annuì. Mentre il sacerdote benediva l'unione legando insieme le loro mani, secondo l'antica tradizione, Quin non distolse mai lo sguardo dalla sposa. Sentiva le sue dita gelate scaldarsi a contatto con lui, e quando la baciò fu molto delicato.
Man mano che proseguivano i festeggiamenti, si accorse che Brenna era sempre più stanca. La regina aveva preparato per loro una delle casupole, decorata da molte ghirlande di fiori.
«Ne avete abbastanza, vero?» le bisbigliò all'orecchio.
«No, sto bene. Davvero.»
Senza far caso alla risposta, lui la prese in braccio, ignorando le acclamazioni e i commenti licenziosi. Brenna divenne paonazza, ma gli tenne lo stesso le braccia al collo. Appena entrò nel piccolo alloggio riservato agli sposi, il resto del mondo parve svanire. Tutto tranne lei.
Quella notte, Quin non le avrebbe permesso di fuggire.