Viaggio di un guerriero irlandese
di MICHELLE WILLINGHAM
Da tre anni Quin MacEgan è il più caro amico e protettore di Brenna Ó Neill. Quin è tutto per Brenda, ma lei prova emozioni e desideri che la spaventano. |
Finì l'estate e venne l'autunno. Brenna era sempre più abbattuta. Sebbene Isabel e Honora tentassero in ogni modo di coinvolgerla nelle attività del clan, lei si ritirava nella solitudine.
La tristezza e la paura non l'abbandonavano mai. Tuttavia quella notte si era alzata dal giaciglio, oppressa dall'angoscia, ed era andata a camminare sulla spiaggia.
Una donnaccia, l'aveva definita Aimon. L'insulto non significava nulla per i MacEgan, che avevano rimandato Aimon presso gli Ó Neill, ma per lei era bruciante. Si era gettata tra le braccia di Quin, senza versare nemmeno una lacrima per la presunta morte del fidanzato. Sì, lo aveva tradito, non soltanto con il fisico, ma anche con il cuore.
Aveva sempre amato Quin. Da quando l'aveva difesa dai due ragazzi nella foresta alla notte in cui l'aveva aiutata a vincere la paura della passione. Brenna si era donata a lui, anima e corpo. E le mancava più che mai.
La luna si rifletteva sul piccolo canale che sfociava in mare, mentre le onde s'infrangevano placide sul bagnasciuga. Nessun vascello lo avrebbe riportato a casa. Anche se il re aveva inviato alcuni uomini a cercarlo, nulla dimostrava che fosse vivo.
Brenna guardava l'acqua scura, mentre lacrime ormai abituali le inumidivano gli occhi. Soltanto una piccola imbarcazione si scorgeva in lontananza; forse era un pescatore, pronto a rientrare con il carico di pesce. Ancora una volta, lei sarebbe rincasata sola.
Tuttavia qualcosa la trattenne. Nel riportare lo sguardo sulla barca, infatti, ebbe l'impressione di riconoscere una figura. I remi fendevano le onde a ritmo sostenuto: nessun pescatore si sarebbe mosso a quella velocità.
Un debole barlume di speranza si accese nel suo cuore. E quando la luna spuntò da dietro una nuvola, Brenna scoppiò a piangere.
Quin gettò da parte i remi e saltò in acqua per correrle incontro. La cinse con le forti braccia e lei si aggrappò alle sue spalle. Seppur dimagrito, era sano e salvo: solo questo contava.
«Ti amo» sussurrò Brenna, posando le labbra sulle sue. Quin la baciò con ardore, danzando con la sua lingua. Fu sufficiente per ricomporre il suo cuore spezzato.
Quando il bacio terminò, Quin le posò le dita a coppa sotto il mento. «Te lo assicuro: ignoravo che Aimon fosse vivo» dichiarò. «L'avevo visto cadere durante il combattimento.»
«Padraig mi ha già spiegato tutto» rispose Brenna, coprendogli la bocca con il palmo della mano. «Io avevo giurato di aspettarti, anche per mesi o anni.»
«Ho pensato a te in ogni istante, per l'intera stagione» le assicurò Quin. «E trovarti qui in attesa...» Inca- pace di proseguire, si ritrasse.
Sorpreso, le tastò il ventre arrotondato, sotto le pieghe del vestito. Il piccolo che andava crescendo in grembo sembrò avvertire la presenza del padre e reagì con un debole calcio. Quin rispose con una tenera carezza, poi abbracciò di nuovo Brenna.
Le toccò ancora l'addome, con un sorriso radioso.
«Quando nascerà nostro figlio?»
«Durante l'inverno.»
Estasiato dalla notizia, la baciò con rinnovata passione. «Ti amo, Brenna. Ora e per sempre.»
«Ti amo anch'io, Quin.» Lo prese per mano e s'incamminò con lui sulla spiaggia. Poi gli baciò il palmo, recitando tra sé una silenziosa preghiera di ringraziamento. «Bentornato a casa.»