Sfida a fior di pelle
di CHARLENE SANDS
Lavorare con un vecchio nemico - diventato nel frattempo un rubacuori multimilionario - potrebbe costare molto caro a un’ex ragazza acqua e sapone. Ma per Lisa Mills ottenere quel grande progetto è il sogno di una vita e soprattutto la svolta definitiva della sua carriera. Peccato che, quando si presenta al colloquio, è Matt Sullivan ad aprirle la porta. Fortunatamente lui sembra non riconoscerla anche perché è diventata una bella donna in carriera. ma è solo questione di tempo: che cosa risponderà quando Matt le chiederà un appuntamento?
La mattina successiva, Lisa si svegliò da sola. Matt non c’era, si trascinò fuori dal letto, s’infilò la vestaglia e si diresse in cucina. Lo trovò a sorseggiare il caffè, mentre fissava la finestra. "Ehi," esclamò, toccandogli la spalla. "Tutto ok?"
Matt le accarezzò la mano sulla spalla e annuì. "Stavo solo pensando che non so molto di te".
"Come no? Sai che amo il mio lavoro, sono un disastro in cucina e che amo i pancake a cena, fintanto che qualcun altro me li faccia".
Matt non sorrise. "Mi riferivo agli eventi importanti, come: dove sei cresciuta, dove sei andata a scuola, quand’è il tuo compleanno? Non so nemmeno quanti anni hai".
Lisa provò una forte fitta al cuore. "Ho trentun anni, proprio come te."
"E…?"
Lisa si avvicinò alla macchinetta del caffè. "È la mattinata uggiosa a farti venire la voglia di fami tutte queste domande?", gli domandò, cercando di rimanere calma. Si sentiva braccata, non aveva scelta. Avrebbe dovuto dirgli chi era veramente.
Fu salvata dallo squillo del telefono di Matt, che si scusò per rispondere.
Un minuto dopo, Matt tornò in cucina, il viso pallido, e gli occhi sbarrati. "Il mio manager ha chiamato per dirmi che stamattina è apparsa la notizia riguardo alla relazione di mio padre con una donna che da lui ha avuto una figlia, la mia sorellastra… la mela non cade mai molto lontana dall'albero, è ciò che dicono. Hai lavorato bene, Lisa, per vendicarti, vero? Brava, sei stata proprio brava…"
"Matt, di che stai parlando?" Il corpo di Lisa fu percorso da un brivido di terrore. Stava scherzando e lei non sapeva cosa stesse accadendo.
"Non che me ne freghi più di tanto, ma santo diavolo, mia madre non merita questo dolore, ammetti di averlo fatto, ammetti di aver usato le mie confidenze per passarle alla stampa. Sii sincera almeno una volta con me".
"Matt, pensi davvero che io abbia fatto trapelare la storia? Come puoi pensare una cosa del genere?
"Non ti credo, Cookie. Sì, esatto, so chi sei”.
Sapeva chi era e pensava il peggio di lei? Pensava che lei sarebbe stata in grado di tradirlo, quando era stato lui a tradirla? Aveva fiducia in lui, e lui ancora una volta l’aveva tradita. "Oh wow, Maverick, ho pensato che forse avresti potuto cambiare. Ma vedo che mi sbagliavo".
Matt annuì. "Be', almeno usciamo allo scoperto".
"Va’ all'inferno." Non poteva stare un minuto di più vicino a lui. Non gli avrebbe permesso di vedere il dolore che provava, non di nuovo. Le lacrime le rigarono le guance e fece per uscire.
All’improvviso entrò Joe. "Ehi, sis, la porta era aperta..."
Diede un'occhiata al viso di sua sorella, e poi guardò Matt. "Che cosa le hai fatto questa volta, Sullivan?", gridò.
Joe non aspettò una risposta. Si avvicinò a grandi passi verso Matt e gli sferzò un pugno alla mascella.
Matt vacillò indietro contro il contatore.
Lisa trattenne il fiato.
"Okay, amico, questo mi era dovuto " disse, accarezzandosi la mascella.
"Dannazione, ti devo dare molto più di un pugno, dopo quello che hai fatto a mia sorella al liceo".
Le mani di Matt si chiusero a pungo e il suo sguardo si posò su Lisa. "Mandalo via, prima che lo faccia uscire io a calci nel sedere!", sibilò.
"Provaci", sbottò Joe.
"Oh, per amor del cielo", esclamò Lisa. "Joe, va’ via, per favore, ti raggiungo tra un po'."
"Sì, ti raggiungerà a breve, prima di quanto credi", aggiunse Matt, gelido.
"Sta’ zitto, Matthew, non vado da nessuna parte finché non ti avrò detto tutto".
"Hai già detto abbastanza, tesoro."
"Non ho ancora iniziato, Maverick."