Esperimento d’amore
di LOUISE ALLEN
Convinta di non poter mai ricevere un’offerta di matrimonio come si deve, l’anticonformista Lady Chloe Albright prende al volo l’opportunità di fingere un fidanzamento con Lord Christopher – Kit – Fellingham, Conte di Twyford. Avendo amato Kit per anni e in segreto, ha imparato a nascondere le sue pene d’amore. Per lui non può essere più della sorella minore del suo migliore amico e compagno di studi. Ora deve mettere in pratica le sue tecniche di consumata attrice dei sentimenti per un esperimento d’amore. Funzionerà?
“Un penny per i tuoi pensieri!” esclamò Kit rompendo il silenzio.
“Immagino di dover escogitare qualche stratagemma femminile” disse Chloe accigliandosi. “Ma non sono pratica”.
“Perché mai dovresti esserlo?” Avrebbe retto a un mese di fidanzamento con lei? Stava pensando troppo a come comportarsi con lei, a cosa dire e a cosa non dire per non irritare la sua sensibilità, e gli era venuto mal di testa.
“Dovrei metterti di buonumore, ma trovo che sia scorretto. Quasi una manipolazione. Dovrei essere in grado di farti sorridere senza trucchetti, ma solo con discorsi razionali e di buon senso”.
“Potrebbe piacermi essere manipolato” sorrise Kit. Posò la testa sul divano e chiuse gli occhi. “Ho mal di testa”.
“Posso recuperare un cachet per il tuo mal di testa, se vuoi. Dipende dagli occhi, dal troppo vino o...”
“È il tipico mal di testa che passa se ti siedi sul mio... ehm, cioè se ti siedi sul bracciolo del divano e mi massaggi le tempie e mormori paroline dolci alle mie orecchie”.
“Paroline dolci? Ma non ne conosco nessuna!”.
Invece sì che le conosci, Chloe...
Kit udì il fruscio della seta dietro lui: “Ti massaggio meglio se mi metto qui” disse lei. Le sue mani cominciarono a massaggiargli prima il capo per scendere man mano verso le tempie. “Oh, povero Kit, hai i nervi a fior di pelle... su, rilassati.”
Come se potessi...
Chloe cominciò a compiere movimenti circolari con le dita e a passargliele sui suoi capelli, usando anche i palmi per allentare la tensione. Passò poi al collo, i suoi pollici accarezzavano dolcemente l’attaccatura dei capelli e le sue spalle.
Kit ebbe il sospetto che stesse impazzendo. Che cosa sarebbe accaduto se lei gli avesse massaggiato il petto, per esempio? E se si fosse sdraiato sul divano chiedendole di massaggiargli la schiena perché gli faceva male?
“Rilassati!” la voce di Chloe sfiorò dolcemente il suo orecchio. “Ti sei di nuovo irrigidito!”. Posò le mani sul suo viso e massaggiò con le dita i bulbi oculari, prima di tornare alle tempie.
Kit si abbandonò completamente alla miriade di sensazioni che lo stavano sopraffacendo.
“Eh?”. Si svegliò alla luce di una candela. Chloe era rannicchiata all’altra estremità del divano, reggeva un poderoso libro tra le dita. “È un romanzo?” le chiese cercando di mettere a fuoco.
Chloe scoppiò a ridere. “No! È un trattato sulla conformazione delle rocce, ma è in tedesco e ci sto impiegando più tempo del previsto per terminarlo!”.
“Spero che tu non legga questo tipo di libri anche a letto” osservò Kit. Le guance di Chloe si imporporarono. Pensò solo in quel momento di aver fatto una gaffe, aveva parlato di letto con la sua fidanzata... “Grazie, hai guarito il mio mal di testa” le disse. “Chi te lo ha insegnato?”.
“L’ho letto e ho ben precisa in mente la conformazione delle ossa e l’attaccatura dei muscoli e dei nervi del capo. Abbiamo un teschio, qui in biblioteca, se vuoi vederlo...”.
“No, no” si affrettò a dire lui. Era ancora intorpidito dal sonno e dalla sensazione di essere stato letteralmente ipnotizzato dai movimenti delle mani di Chloe su di sé. Fu così che le disse d’istinto: “E immagino che ti sia piaciuto accarezzare il tuo fidanzato anche se stavi comunque sperimentando una teoria letta sui libri. Spero che i miei tendini e il mio sistema nervoso siano a posto”.
“La tua anatomia cranica è nella norma, sì”. Chloe chiuse con cura il libro. “Mi dispiace di averti annoiato con le mie teorie scientifiche. Ora, se vuoi scusarmi, mi ritiro nella mia stanza a leggere... un romanzo, stavolta!”.
Kit si alzò con uno scatto dal divano, quando la vide allontanarsi dalla biblioteca. Quando lei richiuse la porta dietro di sé, si lasciò cadere nuovamente sul divano con un lamento. Gli era tornato il mal di testa e aveva il terribile sospetto di aver fatto piangere Chloe.
Impossibile. Non la capiva. Forse ci aveva ripensato, forse lei aveva capito di aver fatto una sciocchezza a proporsi come moglie per salvarlo da una situazione incresciosa. Se già da fidanzati avevano così tante incomprensioni e problemi, come sarebbe stata la loro vita matrimoniale? Aveva immaginato un matrimonio tranquillo, basato sul rispetto reciproco e sul piacere a letto. Ma la faccenda stava diventando più complicata del previsto. Era a causa sua o di Chloe? Era o non era un matrimonio di convenienza?