Esperimento d’amore
di LOUISE ALLEN
Convinta di non poter mai ricevere un’offerta di matrimonio come si deve, l’anticonformista Lady Chloe Albright prende al volo l’opportunità di fingere un fidanzamento con Lord Christopher – Kit – Fellingham, Conte di Twyford. Avendo amato Kit per anni e in segreto, ha imparato a nascondere le sue pene d’amore. Per lui non può essere più della sorella minore del suo migliore amico e compagno di studi. Ora deve mettere in pratica le sue tecniche di consumata attrice dei sentimenti per un esperimento d’amore. Funzionerà?
14
Il giorno dopo Chloe scese a far colazione, convinta di trovare Kit e suo fratello James che l’aspettavano per dirle che il matrimonio non era più fattibile e che lei non era la moglie adatta a un lord poiché socialmente impresentabile.
Aveva indossato gli abiti da lavoro, rifiutandosi di apparire quello che non era. Del resto, Kit la conosceva ed era inutile mentire. Sono una secchiona, incapace di toccare un maschio, di una qualsiasi specie animale, pensò. Era questo ciò che aveva voluto dirle Kit il giorno prima, ribadì a se stessa mentre si sistemava i boccoli ribelli. S’infilò gli stivali e la lunga gonna da passeggio. Infine si guardò allo specchio.
Ecco, mio caro, guarda un po’ chi stai per sposare.
Il suo umore era nero anche quando entrò nella sala della colazione e prese posto accanto a Kit. Si accorse appena che sia lui che i suoi fratelli la stavano osservando. Non vi era ostilità nei loro occhi, ma sembravano molto cauti.
“E allora, che c’è?” domandò loro.
“Non dovevamo andare in giro con Lord Twyford stamattina?” le chiese Penelope. “Al parco con la sua carrozza, per l’esattezza a Rotten Row” aggiunse sospirando costernata. “Hai comprato il vestito verde per le passeggiate. Questi sono i tuoi abiti da lavoro.”
“Non ricordavo affatto di aver acconsentito a unirmi a voi per la passeggiata. Mi dispiace, signore”, disse rivolgendosi a Kit. “Ma ho del lavoro da sbrigare, oggi.”
Kit posò il tovagliolo e chinò il capo per assentire. Chloe era quasi certa di aver sentito il suo piede darle un piccolo calcio negli stinchi. “E immagino che tu non voglia lavorare in biblioteca, vero?” le domandò. Chloe scosse la testa in segno di diniego. “Allora, per favore, permettimi di accompagnarti. Dove si va, di preciso?.”
“Alle paludi di Hackney.”
“Stai scherzando, Chloe…” intervenne suo fratello James.
“No, desidero vedere l’effetto della marea e del fango sulle rocce presenti nella zona”, spiegò Chloe. Vide Kit trasalire alla parola fango. “Hackney è il posto più vicino che conosca.”
“Non permetterò a mia sorella di andare in una zona tanto malfamata di Londra per morire ricoperta di fango e di disonore, chiaro?”
“Non ho alcuna intenzione di affogare nel fango, James. Porterò con me i due giardinieri e un cestino per il pranzo, ho pensato di portare del bacon, delle uova, qualche salsiccia e un po’ di pane tostato. William, per favore, te ne occuperesti tu?”, esclamò poi, rivolgendosi a uno dei domestici.
“In questo caso…” intervenne Kit più calmo. “Avremo bisogno anche dell’altra vettura, non quella da passeggio, e di scarponi comodi.”
“Non ho bisogno dell’assistenza di nessuno, grazie!” ribatté Chloe piccata.
“Invece sì, perché altrimenti James non ti permetterebbe di andarci.” Quando lo guardò, Kit aggiunse: “Non mi tieni il broncio per ieri sera, vero?”
“Il broncio? Io? Spero che tu stia scherzando!” Lo sguardo incuriosito di James e Penelope si posò su di lei.
“Be’, ne avresti tutti i motivi” ammise Kit con un sorriso talmente dolce da farle dimenticare tutto il resto. “Ho commesso un errore imperdonabile. Hai ragione tu: le teorie che si imparano sui libri sono utili e vanno verificate con indagini pratiche.”
“Non puoi andartene a zonzo per l’East End senza uno chaperon”, aggiunse Penny riportandoli alla realtà.
“Non ti fidi di me, Lady Penelope?”, domandò Kit sforzandosi di mantenere un’espressione innocente e ferita. Per poco Chloe non scoppiò a ridere. “Siamo fidanzati… anche se ci dovessero riconoscere mentre sguazziamo nelle paludi di Hackney, dubito che qualcuno possa avere da ridire. E inoltre ci saranno ben due giardinieri a fare in modo che siano mantenute le apparenze.”
“Allora, Chloe” esclamò infine rivolgendosi a lei. “Mostrami i tuoi luoghi e ciò che fai!.”
Si era dunque sbagliata sul suo conto? Sembrava l’uomo perfetto per lei... Che altro poteva dire o fare?