Esperimento d’amore
di LOUISE ALLEN
Convinta di non poter mai ricevere un’offerta di matrimonio come si deve, l’anticonformista Lady Chloe Albright prende al volo l’opportunità di fingere un fidanzamento con Lord Christopher – Kit – Fellingham, Conte di Twyford. Avendo amato Kit per anni e in segreto, ha imparato a nascondere le sue pene d’amore. Per lui non può essere più della sorella minore del suo migliore amico e compagno di studi. Ora deve mettere in pratica le sue tecniche di consumata attrice dei sentimenti per un esperimento d’amore. Funzionerà?
16
La spedizione era stata un vero disastro e Kit era stato costretto a pagare il triplo al conducente delle carrozze prese a noleggio. Dopo esserci saliti loro due, pieni zeppi di fango, avrebbe dovuto ripulirle da cima a fondo. I due giardinieri si erano a stento trattenuti dallo scoppiare a ridere davanti a un conte.
Chloe non poteva biasimarli, dovevano essere ridicoli… lei e Kit pieni di fango e scompigliati. Quando il maggiordomo aprì la porta, e se li trovò davanti, impallidì visibilmente. “Porta dei giornali da mettere a terra, così non sporchiamo troppo” suggerì Chloe. Notò che il maggiordomo evitava di posare il suo sguardo su Kit.
Kit era rimasto in silenzio per tutto il tragitto. Lei aveva provato a scusarsi e lui era stato fin troppo educato nelle sue risposte, assicurandole che fosse tutto a posto. Era stato solo grazie al suo forte senso dell’onore se Kit non l’aveva rimproverata, pensò depressa.
“Hai freddo?” le chiese mentre uno dei domestici sistemava i giornali all’ingresso e altre due cameriere si affrettavano a scendere le scale per portare loro due teli da bagno per asciugarsi. “Stai tremando.”
“No.”
“Quindi starai bene stasera, no?” le chiese mentre il suo valletto gli sfilava il cappotto.
“Stasera?”
“È mercoledì, dobbiamo andare all’Almack!”
“Vuoi davvero accompagnami?” chiese Chloe posando uno sguardo incredulo sul suo promesso sposo.
“Solo se ti va, Lady Chloe.”
Ma come poteva dimenticare tutto ciò che era accaduto e addirittura offrirsi di accompagnarla all’Almack? “Aspetta un momento, Jane, per favore” esclamò rivolgendosi alla cameriera che le stava posando l’asciugamano sulle spalle.
Kit sembrava non badare ai domestici che si affannavano attorno a loro. “Non avrei mai dovuto lasciarti andare da sola, saresti affogata nel fango...”
“Non avresti potuto impedirmelo, comunque.” Non era esattamente ciò che voleva dire, ma ormai l’aveva detto. Avrebbe voluto solo spiegargli che per lei lo studio veniva prima di tutto. E sposarla significava prendere tutto il pacchetto o nulla. “Sono fatta così”, aggiunse poi. “Non che io vada a razzolare nel fango ogni giorno, sia inteso, ma per me è importante mettere in pratica le teorie che studio sui libri. E questo significa spesso andare in giro per la brughiera, scalare altipiani e così via.”
I domestici parvero scomparire nel nulla, lasciandoli soli all’ingresso. Kit posò il suo sguardo su di lei e le sorrise. “Per fortuna ho una grande esperienza di scalatore alle spalle. Mayes!” chiamò il suo valletto. “Aiutami a togliere questi stivali pieni di fango, per piacere!”
Chloe corse in camera sua prima che lui si accorgesse che stava piangendo. Kit stava facendo del suo meglio per farsi piacere i suoi interessi e per cercare di capirla fino in fondo. Nessuno l’aveva mai fatto prima per lei perché nessuno l’avrebbe tollerato. Aveva un carattere difficile, lo sapeva così come sapeva che stava mettendo a dura prova la pazienza del suo fidanzato. E lei? Lei non aveva fatto nemmeno un tentativo per essere la moglie che lui desiderava: attraente, mondana e convenzionale. Se Kit si stava preparando a fare dei sacrifici per lei, anche lei doveva farne per lui. Il suo evidente sforzo per trovare un compromesso ed essere felice con lei, la commuoveva.
“Jane!” chiamò la sua cameriera, mentre usciva dalla vasca da bagno. “Per favore, chiedi a Lady Penelope di raggiungermi qui, subito.”
Penelope arrivò di lì a pochi minuti, quando Chloe era ancora avvolta nel telo da bagno e osservava l’armadio aperto davanti a lei. “Hai avuto una buona giornata, tesoro?” le chiese.
“Più o meno. Ascolta, Penny, mi serve il tuo aiuto.”
“Per un altro esperimento?”
“Diciamo di sì, ma questo è il più difficile di tutti, temo.” La voce le si incrinò leggermente. Se Kit avesse cambiato idea sul loro matrimonio sarebbe stata in grado di sopportarlo? “Mi puoi far sembrare bellissima?”
Penny si lasciò andare sul letto, la guardò in viso prima di cominciare a ridere a crepapelle.
Oh, mio Dio! Era davvero un’impresa così complicata?