Sei già registrato? Entra nella tua area personale

Il ritratto del duca

di ANNA SCHMIDT

Dopo la perdita del patrimonio di famiglia e la rottura del fidanzamento senza amore con un magnate di affari di Boston, Jeanne Witherspoon è fuggita a Parigi per dipingere e frequentare solo anime a lei affini. Quando fa la conoscenza di un duca inglese che condivide il suo amore per l’arte le basta avere la sua amicizia, nonostante sia sempre più attratta da lui.

Ma un tragico segreto ha seguito il duca August Groton-Hames fino a Parigi, e i pettegolezzi si diffondono a macchia d’olio quando commissiona il proprio ritratto a Jeanne. E’ possibile che le sue intenzioni nei confronti di Jeanne non siano del tutto onorevoli?

13

L’idea stessa che August potesse non considerarla solo come un’amica e come la pittrice scelta per fargli il ritratto era tanto assurda che Jeanne non riuscì a trattenere una risata.

«Oh, Yves, non essere ridicolo! Io e August ci conosciamo da meno di un mese. Dubito fortemente che sia tanto a corto di compagnia femminile da accontentarsi della prima donna che incontra. E poi non sceglierebbe mai una come me. È nobile e, quando si sposerà, vorrà una donna della sua classe.»

Yves sollevò un sopracciglio. «Comunque mi sembra che tu e August abbiate legato rapidamente.»

«Sto dipingendo il suo ritratto ed è un mecenate delle arti. Mi ha incoraggiata come potrebbe fare con qualsiasi nuovo artista che considera di talento.»

«Ma cominci ad affezionarti a lui, ma chérie.» Yves pagò il cameriere e si alzò. «Ora devo andare, ma ti suggerisco di pensare a quello che ho detto. C’è sempre un fondo di verità in qualsiasi diceria, Jeanne. Fai attenzione.»

              

Jeanne rimase sveglia per buona parte della notte. Yves poteva avere ragione? E lei aveva frainteso completamente la situazione? August le aveva dimostrato solo rispetto e ammirazione per il suo lavoro. Ma era possibile che fosse attratto da lei a livello sentimentale? Ed era vero che lei si era affezionata a lui, non solo perché era il soggetto del suo quadro?

Dopo avere rotto il fidanzamento con Gabriel, si era detta che non si sarebbe mai sposata. Però nelle ultime settimane il duca l’aveva indotta a ripensarci. Era attratta dalla sua gentilezza e sincerità… e anche dalla sua virilità.

«È una cosa esasperante!» strillò, soffocando la voce con la bocca contro il cuscino. «Perché sceglierebbe me, che non sono nobile e non ho un patrimonio né una posizione sociale?»

Jeanne esaminò le dozzine di schizzi che aveva fatto di August. I particolari delle sue mani, della bocca e degli occhi. Forse l’aveva guardato da un punto di vista troppo romantico? Non poteva negare di essere attratta da lui sempre più con il passare dei giorni. Quel giorno, mentre lavorava al suo ritratto, le era caduta di mano la tavolozza e gli aveva schizzato di colore la gamba dei pantaloni. Era stata mortificata per la propria goffaggine, e si era inginocchiata a tamponare le macchie con uno straccio intinto nel solvente che usava per pulire i pennelli. Non aveva fatto altro che peggiorare la cosa, ma lui non l’aveva rimproverata. Aveva riso, mentre lei era mortificata.

«Oh, August, ho combinato un pasticcio» aveva esclamato.

Lui si era chinato e l’aveva presa per i gomiti con delicatezza per farla alzare. Quando Jeanne si era rimessa in piedi, non l’aveva lasciata; erano tanto vicini da potersi abbracciare, e baciare. «È solo un pezzo di stoffa, Jeanne» l’aveva rassicurata, mettendole una mano sulla guancia. Sicuramente avrebbe potuto baciarla in quel momento, e lei non l’avrebbe respinto, ma August non l’aveva fatto. Erano amici, entrambi appassionati d’arte.

«Un pezzo di stoffa molto costoso» aveva risposto, scostandosi e cercando di riprendere l’equilibrio dopo le emozioni che l’avevano invasa quando si era trovata tanto vicina a lui.

«Ah, ma mi avete detto che non badate al denaro. Altrimenti sareste rimasta insieme a quell’uomo che stavate per sposare in America.»

«No, non l’avrei fatto… neppure per interesse.»

Lui aveva distolto lo sguardo, e si era avvicinato a un’orchidea per ammirarla. «Ma sareste rimasta con lui per amore?»

Ed erano arrivati al dunque. Lei gli aveva raccontato la storia del padre caduto in disgrazia, della sua scelta di venire a Parigi per dipingere invece di sposare il ricco socio in affari di suo padre. Ora August sapeva tutto di lei.

Ma lei che cosa sapeva veramente di lui? Decise che il giorno dopo, per prima cosa, avrebbe insistito per farsi dire tutto sulla sua storia.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
< Vai a Capitolo 12 Vai a Capitolo 14 >