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Solo un bacio

di JESSICA HART

Quando Caroline Taylor racconta alle amiche di aver appena visto l’uomo che sposerà, lanciano una scommessa: dovrà fare in modo che quel meraviglioso papà single le dia almeno un bacio.

Talvolta però, il destino ha bisogno di una piccola spinta. Carol pensa che il miglior modo per attirare l’attenzione di Anthony Gilchrist sia di parlare dei loro figli. Peccato che lei non ne abbia! La soluzione: prendere in prestito suo nipote per un pomeriggio al parco, lo stesso parco in cui Anthony porta suo figlio…

7

Se solo Anthony non le avesse detto quanto l’onestà fosse importante per lui! Non che lei non la pensasse alla stessa maniera, beninteso. L’onestà era una qualità ammirevole, e in altre circostanze Carol sarebbe stata totalmente d’accordo con lui.

Solo che non era proprio ciò che avrebbe voluto sentirgli dire, dopo avergli raccontato una marea di bugie. Carol si sentì sprofondare in una trappola che lei stessa aveva creato.

Fino a che punto, per esempio, sarebbe stata in grado di far cadere la conversazione sul piccolo, insignificante dettaglio che, in verità, lei non aveva un bambino? E nemmeno un lavoro favoloso. A essere sinceri, non aveva nemmeno l’ombra di un lavoro decente.

Tuttavia, non voleva rovinare la loro prima serata, quando era stato tutto così perfetto, fino a quel momento. Carol scacciò via i cattivi pensieri. Mancava poco per vincere la scommessa. Aveva ottenuto un appuntamento con Anthony - nemmeno Bella avrebbe avuto da ridire. Essere portate da Brewer al primo appuntamento era il massimo.

Non le restava che farsi baciare, e Carol aveva la netta sensazione che quello non sarebbe stato affatto un problema. La scintilla che era scattata all’inizio della serata, dandole i brividi, ora era una fiamma ardente. Si erano scambiati così tante occhiate significative, che mangiare era diventata un’impresa titanica.

Carol sperava solo che Anthony non fosse bravo a leggere il linguaggio del corpo. Le sarebbe piaciuto lasciare dietro di sé un alone seducente, per intrigarlo e ammaliarlo; non dargli l’idea di seguire alla lettera i consigli di Cosmopolitan sul primo appuntamento. Immaginò di vedere se stessa da una certa distanza, mentre si piegava in avanti, dischiudeva le labbra, lo seduceva con lo sguardo e sfiorava provocante la candela sul tavolo… come se fosse pronta a spogliarsi da un momento e dirgli: “Prendimi, sono tua!”

“Prendi il dessert?” le chiese Anthony. Carol aveva notato sul menù una invitante e peccaminosa mousse al cioccolato, ma si trovava in un tale stato emotivo, che non avrebbe potuto assaggiarne neanche un cucchiaio.

Si vergognava come una ladra. Quante volta aveva sognato di essere portata a cena da Brewer? E adesso non vedeva l’ora di andarsene. E poi, era ancora così sicura che lui l’avrebbe baciata?

Per non parlare del tassista logorroico, che non la smetteva più di discutere con Anthony della terribile partita di cricket giocata dalla squadra inglese, invece di dargli il resto e di lasciarli da soli!

Anche se grazie a quella conversazione, Carol aveva avuto modo di prepararsi per chiedergli di salire a casa per un caffè. In casa, dove c’era un opportuno divano sul quale lui avrebbe potuto consumarla con i suoi baci.

Non gli avrebbe detto proprio così, ma tanto lui avrebbe capito lo stesso, no?

“Vuoi una tazza di caffè?” gli chiese, seducente.

O così credeva. In realtà dalla bocca era fuoriuscito una specie di verso stridulo, la cui unica sillaba comprensibile era -fè?

“No, grazie,” le rispose Anthony, ignorando educatamente il suo tono di voce, divenuto all’improvviso gracchiante.

A meno che non avesse parlato così tutta la serata senza rendersene conto…

“Penso di fare una passeggiata per schiarirmi le idee,” esclamò Anthony con un sorriso strano. “Ne ho bisogno.”

“Oh, va bene.” Carol cercò di non far trapelare la delusione.

Be’, niente era perduto, si consolò. Lui poteva ancora baciarla. Era in piedi, davanti al portone e tra di loro c’erano pochi centimetri. Anthony non doveva poi fare un grande sforzo. Doveva solo avvicinarsi un po’ e…

Carol gli fece un sorriso incoraggiante, ma tutto ciò che Anthony disse fu: “Hai da fare domani?”

Al diavolo le regole: “No, perché?”

“Devo andare a prendere Tom a Hampstead Heat. Ti va di venire con noi, insieme a Jake? Potremmo organizzare un picnic.”

Caroline immaginò di dovergli fornire una lunga e dettagliata spiegazione sul perché non avrebbe potuto portare Jake. Decise però che non era il caso proprio ora che voleva essere baciata da lui.

“Fantastico!” disse, continuando a sorridere.

Anthony cominciò però a chiederle a che ora e dove avrebbe dovuto passare a prenderli. Carol annuiva, impaziente. Avrebbe detto sì a tutto, se solo lui avesse smesso di parlare e l’avesse baciata!

“Perfetto! Ci vediamo domani, allora” esclamò lui, finalmente.

“Sì,” rispose, quasi in un sospiro.

Aveva i nervi a fior di pelle, tremava e respirava a fatica. Quanto desiderava quel maledetto bacio!

“Grazie per la splendida serata,” riuscì a fatica ad articolare la frase. “Mi sono divertita molto.”

E ora baciami!

“Anch’io mi sono divertito,” disse Anthony con un sorriso che la fece sciogliere. Finalmente mosse un passo verso di lei - era ora!

Sarebbe bastato un lieve tocco, e Carol avrebbe rischiato di bruciare dal desiderio. E se quel tocco non fosse arrivato, si sarebbe ugualmente trasformata in una torcia umana, ma per la frustrazione. In entrambi i casi, si sarebbe ridotta in cenere davanti al portone di Phoebe.

“Buonanotte, Carol.”

Quando lui si chinò verso di lei, Carol chiuse gli occhi, avvolta da una magnifica sensazione di sollievo, e alzò il mento in attesa di ricevere le labbra di lui sulle sue.

Tuttavia, le labbra di Anthony sfiorarono a malapena l’angolo di quelle di Carol. “A domani,” esclamò dolcemente, accarezzandole la guancia con un dito.

Girò sui tacchi e andò via, lasciandola da sola. Caroline aveva ancora gli occhi chiusi e la mano sulla guancia che lui aveva sfiorato appena, come se avesse avuto paura di toccarla.

****

“Penserà che sono disperata!” urlò Carol, il giorno dopo, umiliata. Nonostante lei gli avesse chiaramente fatto capire di essere disponibile, lui non l’aveva baciata.

“Non sono sicura di volerlo rivedere, non ce la faccio!” esclamò, frustrata. “Ora lo chiamo e gli dico che ho cambiato idea sul picnic.”

“Non essere sciocca,” la rimproverò Kate, togliendole il telefono di mano. “Ci devi andare e basta. Non hai ancora vinto la scommessa, lo sai vero?”

Già, la scommessa. Pensa alla scommessa.

****

Caroline non pensava affatto alla scommessa, mentre Anthony era sdraiato sull’erba accanto a lei, in totale relax dopo il picnic. Riusciva soltanto a pensare che sarebbe stato bello chinarsi verso di lui e baciarlo.

Come sarebbe stato bello se lui le avesse sorriso, l’avesse attirata a sé per baciarla.

Come sarebbe stato bello se avesse potuto dirgli di essere innamorata di lui.

Perché lo era. Era innamorata di Anthony Gilchrist.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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