Il bacio del duca
di VIRGINIA HEATH
Londra, 1812. |
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Il ballo di fidanzamento di Lord Dorothea Claremont e Lord Peter Crawley…
Freddie salì sulla carrozza sportiva aperta e la guidò abilmente tra i vicoli stretti delle scuderie di Albany per dirigersi verso Piccadilly, con l’intenzione di trascorrere la notte in una locanda di posta a una quindicina di miglia di distanza invece di perdere anche un solo secondo in più a Mayfair. Maggiore fosse stata la distanza che fosse riuscito a mettere tra sé e quella burla della festa di fidanzamento di Dot e successive nozze, meglio sarebbe stato per lui.
Se Dot voleva incatenarsi per l’eternità a un uomo che non amava, lui non poteva farci niente. Si era dichiarato, aveva messo a nudo il suo cuore e promesso la sua fedeltà a lei, e se Dot insisteva a sposare Peter per un assurdo senso del dovere nei confronti della sua famiglia, lui non poteva fare più nulla per farle cambiare idea.
Che sopportasse pure le conseguenze delle sue azioni! Se si accontentava di poco e credeva che non valesse la pena correre il rischio per avere lui, si sarebbe rassegnato e se la sarebbe fatta passare. Almeno lo sperava. E avrebbe cominciato lasciandola al suo destino, convincendosi che, se non avesse avuto modo di vederla, alla fine avrebbe smesso di desiderarla con tutto se stesso.
Tuttavia rallentò quando passò con la carrozza davanti alla svolta che portava a Berkeley Square, per guardare la fila di carrozze che si dirigeva verso la residenza dei Claremont, anche se era ancora presto. Di lì a poco, per un evento tanto atteso con trepidazione, si sarebbero avviate una dietro l’altra in processione verso Hyde Park Corner, perciò per lui sarebbe stato meglio svignarsela in anticipo. Un’ora dopo, appena i loro illustri genitori avessero brindato alla loro unione, Dot e l’uomo che aveva preferito a lui avrebbero aperto le danze e volteggiato sulle note del primo valzer sotto gli occhi di tutti. Gli invitati avrebbero commentato che erano una coppia perfetta, quando lui e Dot sapevano che non era così. Se fosse stata tanto perfetta, lei non gli avrebbe confessato di non essere innamorata del suo fidanzato, né l’avrebbe baciato con tanto ardore. E di certo non sarebbe stata tanto sconvolta nel dispiacersi per avere dovuto dirgli di sì perché non aveva scelta, quando naturalmente aveva un’alternativa, eccome!
Avrebbe potuto dire subito di no se avesse avuto dei dubbi, se avesse provato la stessa attrazione irresistibile per lui che Freddie provava per lei. Avrebbe dovuto dire di no se avesse provato anche solo un decimo dei sentimenti che provava lui per lei. Avrebbe dovuto dargli una possibilità di corteggiarla e convincerla che poteva essere lui l’uomo che le avrebbe messo al dito un anello di fidanzamento.
E invece no.
Si era comportata come una tipica seria Claremont e aveva anteposto il dovere all’amore.
Preferendo Peter a lui.
Dio, gli aveva spezzato il cuore!
Fece schioccare le redini e la carrozza balzò in avanti. La strada era ancora deserta, perciò Freddie si slanciò a tutta velocità verso la periferia, dove la città lasciava il posto alla campagna e il rifugio della sua casa lo attirava con una speranza di quiete per il suo cuore turbato.