Il bacio del duca
di VIRGINIA HEATH
Londra, 1812. |
15
Il suo fidanzato era fermo, rigido, vicino alla fontana ornamentale dove l’aveva trascinato. La guardava a braccia conserte, con un cipiglio tanto cupo per la collera che le sopracciglia si erano unite in un’unica linea.
«I nostri genitori stanno per brindare al nostro fidanzamento! Il salone è pieno d’invitati!» Indicò alle sue spalle con il pollice. «E tu hai pensato che fosse la serata giusta per una tresca?»
«Mi rendo conto che sei arrabbiato, Peter. Ne hai tutto il diritto.» Perché Dorothea era certa che quello che aveva visto non poteva essere interpretato altrimenti da lui. «Ma prima che ne parliamo…» Guardò con ansia impotente dall’altro lato del prato, dove Freddie e Toby la guardavano severi. «Devo chiederti una cosa. E’ una domanda che avrei dovuto porti tanto tempo fa. Quando tra noi non c’era tutto questo imbarazzo e questa incertezza.»
Peter si accigliò ancora di più. Aprì la bocca come per obiettare, ma poi sbuffò rassegnato. «Che cosa devi chiedermi?»
«E’ quello che vuoi, Peter?» Dorothea alzò le mani. «Dimentichiamo per un momento che siamo promessi dalla nascita, che i nostri genitori sono entusiasti della nostra unione e che nel salone alle nostre spalle ci sono duecento persone con il calice di champagne in mano, in trepidante attesa del nostro arrivo per festeggiare il nostro fidanzamento… Dimmi, sono io quella che vuoi sposare? Quella che desideri?» Gli prese le mani e lo fissò negli occhi.
«Io…» Peter sottrasse una mano alla sua stretta e se la passò tra i capelli. «Voglio che tu lo sia.»
«Che cosa significa?» Di certo non era una sentita dichiarazione d’amore…
«Significa che mi sforzerò al massimo per assicurare che tu lo sia. E ho supposto che tu avresti fatto lo stesso.»
«E ti basta? Ti sembra giusto? Dall’inizio della stagione non siamo neppure più amici come un tempo. E’ chiaro che cerchiamo di farcelo andare bene…» Era stufa di sforzarsi. «Ma mi chiedo per chi lo facciamo. E’ la cosa migliore per noi, o per i nostri genitori? Credo che sappiamo entrambi che non si può costringere qualcuno a provare amore se non è convinto in fondo al cuore.»
Peter si accasciò a sedere sul bordo della fontana e fece un gesto a indicare l’altro lato del prato. «Immagino che il tuo cuore sia impegnato altrove.»
«Non è stato voluto.» Ed era la verità. «E’ capitato. Senza alcuna intenzione da parte mia. Anzi, mi sono sforzata di non innamorarmi di lui, ma…»
Peter fece un sorriso malinconico fissando intensamente un punto in fondo al prato. «Il cuore desidera quello che vuole, per quanto ti sforzi d’impedirglielo.» All’inizio Dorothea pensò che scrutasse Freddie, ma quando Freddie si mise a camminare avanti e indietro, Peter mantenne lo sguardo fisso sul suo amico.
«Toby? Tu e Toby?»