L'amore ritrovato
di DARCY MAGUIRE
Tessa Knightly è appena tornata a Sidney per iniziare una nuova attività come wedding planner. Con tutti i clienti che poteva incrociare, doveva capitarle proprio Justin Pearce, l'uomo che otto anni prima le ha infranto il cuore senza un motivo apparente? Il lavoro è lavoro, ma Tessa ha una folle paura di perdere di nuovo la testa.
Chissà che cosa aveva spinto il destino a riportare Justin Pearce nella sua vita… Per anni aveva sperato di rincontrarlo, certa che prima o poi sarebbe successo, così da potergli dire esattamente che cosa ne pensava di lui e del suo dannato fascino.
E adesso per poco non era svenuta quando se l’era trovato davanti. C’era solo da sperare che lui non si fosse reso conto del tumulto che aveva scatenato con la sua sola presenza. Era inutile negare che non avrebbe desiderato altro che di alzarsi in piedi per cacciarlo fuori a calci dal suo ufficio, se solo le gambe l’avessero retta. Ma le era impossibile distogliere gli occhi da lui.
Era esattamente come lo aveva ricordato e come lo aveva visto più volte nei suoi sogni, o meglio nei suoi incubi. Anche se non era più il ragazzino allampanato che le aveva fatto perdere la testa, doveva ammettere che gli anni erano stati molto clementi con lui. A giudicare da come la fissava, sembrava particolarmente sorpreso, quasi in difficoltà. Molto strano per Justin Pearce, l’uomo dalle mille risorse che sapeva come cavarsela in ogni situazione.
Tessa Knightly abbozzò un sorriso. Per un attimo le fece quasi tenerezza, ma non le ci volle molto per riprendersi. Dopo quello che le aveva fatto... Il solo ricordo bastò a farle ribollire il sangue. Come osava ripresentarsi da lei dopo il trattamento che le aveva riservato? Sospirò. Doveva essere ragionevole, in fondo Justin non era lì per lei, ma per chiedere la sua consulenza professionale per conquistare Victoria Feathersham con una proposta di matrimonio che non avrebbe potuto rifiutare.
Deglutì mentre un nodo le serrava la gola. Se Justin fosse riuscito a conquistare Victoria per lei sarebbe stato un grande successo. Il suo nome citato nei circoli esclusivi in cui l'avrebbe sicuramente portato Victoria sarebbe stato meglio di qualsiasi altra forma pubblicità. Scosse la testa. Perché voleva illudersi? Justin non avrebbe ammesso con nessuno di avere chiesto aiuto per fare una proposta di matrimonio, quindi lei avrebbe dovuto accontentarsi del suo onorario.
Sorrise soddisfatta. Se non altro, una proposta di matrimonio a Victoria Feathersham gli sarebbe costata cara. Justin avrebbe dovuto curare ogni particolare per impressionarla. E non c’era niente di male in tutto ciò. Una donna meritava la più romantica e memorabile proposta di matrimonio e lei avrebbe fatto in modo che Victoria l’avesse.
Inoltre le sarebbe servito a rendersi indipendente dalla sorella con i suoi tre figli, il cane e i due gatti per cercarsi qualcosa di più della minuscola camera dove si rifugiava ogni sera dopo una lunga giornata di lavoro. Era da molto tempo che desiderava un appartamento tutto per sé ed era arrivato il momento tanto atteso.
Si mosse leggermente sulla sedia di pelle bianca senza distogliere lo sguardo dall’uomo che aveva di fronte. Il sapore della vendetta sarebbe stato molto dolce... Dopo tutti quegli anni di studi sotto la guida della zia, titolare di una delle più famose agenzie di wedding planner degli Stati Uniti, avrebbe potuto utilizzare le tecniche acquisite per vendicarsi dell’uomo che l’aveva fatta letteralmente fuggire da Sydney. Se solo avesse potuto dimenticare che si trattava di Justin!
“Quindi tu saresti la proposal planner?” Justin la fissò con gli intensi occhi scuri.
“Mi stai prendendo in giro, vero?”
“Niente affatto, ma non temere, non mordo.” Perlomeno non ancora... Lui lanciò un’occhiata in direzione della porta.
Tessa strinse le mani sui braccioli della sedia. Non poteva permettergli di andarsene, non dopo aver saputo che la donna in questione era Victoria Feathersham. Era un’occasione da non perdere! C’erano mille modi per vendicarsi e lo doveva a se stessa, soprattutto dopo l’inferno in cui l’aveva gettata andandosene all’improvviso senza neppure un addio, senza una spiegazione che potesse permetterle di capire. Nessuno meritava di essere abbandonato in quel modo.
“Ti assicuro che tutto quello che è successo in passato fa ormai parte del passato, gli affari sono affari” disse con tono formale.
“Se vuoi che la signorina Feathersham riceva la più indimenticabile proposta di matrimonio della sua vita sei venuto nel posto giusto.” Justin si voltò nuovamente verso di lei inarcando un sopracciglio. “Posso cavarmela da solo. Non ho bisogno di...” la percorse con lo sguardo. “Non ho bisogno di chiedere consiglio a te.”
“Davvero? E che cosa avresti in mente?” gli chiese lei con espressione innocente. “Vorresti forse darle l’anello buttandoti in ginocchio davanti a lei in un elegante ristorante francese?”
“Non mi sembra una cattiva idea” approvò lui con un sorriso sornione. Il cuore le rimbalzò di nuovo nel petto mentre ogni molecola del suo corpo era invasa dall’insensato desiderio di finire fra le sue braccia, di assaporare il calore delle sua labbra e l’ebbrezza del suo amore.
“Se la pensi così, ti sbagli di grosso” disse ignorando i messaggi che le inviava il suo corpo traditore. “Per una donna come Victoria ci vuole ben altro. Sarà da come ti proporrai che avrà la misura di quanto tieni a lei e di quanto speciale la consideri.”
Tessa prese il contratto da una cartellina che aveva sulla scrivania, imponendosi di ignorare l’effetto devastante che quell’uomo aveva ancora su di lei.
“Se mi amasse, credi che avrebbe bisogno di qualcosa di tanto speciale?” La sua voce le scivolò addosso come un balsamo e non le fu facile mantenere il distacco che avrebbe voluto.
“Se tu l’amassi, faresti qualsiasi cosa per farla sentire speciale” disse. “Qualsiasi cosa Victoria potesse desiderare.”
Tessa cercò di ignorare il nodo che le stringeva la gola mentre compilava il modulo con il nome di Justin. Poi glielo passò velocemente perché lo firmasse prima di avere il tempo di rendersi conto della follia che stava per compiere accettando quell’incarico.
Lui si sporse sulla scrivania riducendo la distanza che li separava. “E tu credi di potermi aiutare in questo?”
“Certo che posso! Sono qui apposta” gli assicurò lei con tutto l’entusiasmo che riuscì a fingere. Nel prendere la penna Justin le sfiorò casualmente la mano. Il lungo brivido che la percorse la fece dubitare di aver preso la decisione giusta. Forse era davvero una follia e sarebbe stato meglio passare l’incarico a un altro.
Forse c’era troppo passato fra loro per permettersi il lusso di passare altro tempo a tu per tu con lui, anche se per motivi strettamente professionali. Ritrasse la mano e la lasciò cadere in grembo coprendola con l’altra. Poi, quando un attimo dopo alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi scuri, sentì di non avere altra scelta.
Non avrebbe sprecato quell’occasione, la sua unica possibilità per rendersi finalmente indipendente da un passato che, a quanto pareva, aveva ancora il potere di condizionarla. In fondo che cos’era poi il problema? Doveva solo aiutare l’unico uomo che aveva amato in vita sua a fare una dichiarazione d’amore a un’altra donna!
Mentre la penna scorreva sul foglio Justin scosse la testa. “Sono molto occupato” disse sbuffando. “Non ho davvero tempo per questo genere di cose.”
Tessa strinse le mani respingendo la tentazione di saltargli al collo poi disse con tono pacato: “Possiamo incontrarci quando è meglio per te.”
Justin finì di firmare e la fissò. “Perfetto. Che cosa ne dici delle tre di domani pomeriggio nel mio ufficio?”
“Va bene” rispose lei senza mostrare la minima emozione. Così preferiva giocare in casa, eh? Avrebbe dovuto immaginarlo. Un nodo le strinse lo stomaco alla sola idea di trovarsi con lui nel suo ufficio. Per niente al mondo avrebbe voluto fargli sapere dell’incidente. Accettandolo come cliente aveva segnato un punto a suo favore, ma sarebbe riuscita a sopravvivere a quell’esperienza e soprattutto a tenere per sé la verità?