L'amore ritrovato
di DARCY MAGUIRE
Tessa Knightly è appena tornata a Sidney per iniziare una nuova attività come wedding planner. Con tutti i clienti che poteva incrociare, doveva capitarle proprio Justin Pearce, l'uomo che otto anni prima le ha infranto il cuore senza un motivo apparente? Il lavoro è lavoro, ma Tessa ha una folle paura di perdere di nuovo la testa.
Sarebbe stata una follia rischiare di lasciarsi di nuovo coinvolgere da Justin Pearce. Poco importava se bastava un suo bacio per farle cedere le ginocchia, era fin troppo chiaro che una storia con lui non sarebbe durata. Ci era già passata e non le era stato facile riprendersi.
Scosse la testa. Non era così stupida da caderci una seconda volta anche se il suo corpo traditore non la stava certo aiutando.
Se solo l’avesse lasciata fare! Ma niente! Era bastato un bacio per fargli perdere di vista l’obiettivo principale. Ed era stato così convincente che per poco anche lei non aveva finito per credere che la proposta di matrimonio non fosse indirizzata a Victoria. Assurdo! Doveva smetterla di correre con l’immaginazione o si sarebbe trovata in guai seri.
Inoltre era bene non dimenticare che la proposta di matrimonio a Victoria Feathersham in un modo o nell’altro avrebbe rappresentato un importante lancio per la sua attività e che sarebbe stato un vero delitto sprecare quell’occasione. Aveva bisogno di quei soldi!
Fissò Justin. Voleva la perfezione... Come se avesse potuto trovarla con lei! C’era da ridere. Bastava questo a capire quanto poco la conoscesse. Non l’avrebbe mai voluta se avesse saputo la verità.
“Guarda cos’hai combinato!” lo rimproverò seria.
“Scusa?” disse lui stupito.
“Hai compromesso il tuo rapporto con Victoria per uno stupido bacio.” Sbuffò. “E che cosa avevi in mente? Che idea chiamarla per farle tutte quelle domande! Credevo che ti fossi informato dalla tua segretaria.”
“Volevo concludere al più presto questa storia della proposta di matrimonio, semplice no.”
“Non c’e da stupirsi che si sia precipitata qui come un razzo!” Tessa guardò fuori dalla finestra scuotendo la testa. Possibile che non lo avesse previsto? E adesso per colpa sua era saltato tutto in aria; l’ordine che era riuscita a dare alla sua vita e, come se non bastasse, anche le sue prospettive di lavoro.
“Il bacio...”
“Quel bacio non ha avuto alcun significato!” Avrebbe voluto sembrare più convincente di quanto non fosse in realtà, ma non fu certa di esserci riuscita.
“Ne sei davvero convinta?” indagò lui.
Era chiaro che non le credeva come provavano lo scintillio dei suoi occhi e il modo in cui le fissava le labbra, quasi volesse strapparle la verità con un altro bacio.
Tessa si mosse a disagio sulla sedia. “Certo che ne sono convinta. Mi hai vista come la proiezione di Victoria, tutto qui. Succede spesso.” Tutto sommato avrebbe voluto crederci anche lei. “Su, va’ da lei e cerca di rimediare.”
Justin la prese per le spalle e la fissò diritto negli occhi. “Puoi guardarmi in faccia e ripetermi che quel bacio non ha significato proprio niente per te?”
“Te lo ripeto, non ha significato niente.” Tessa tossicchiò. “Non dirmi che per te ha avuto un senso.” Fece una risatina forzata.
Il dolore che lesse nel suo sguardo la fece pentire di aver pronunciato quelle parole, ma le bastò ricordare quanto lui l’aveva fatta soffrire per scacciare ogni senso di colpa. Certo, sua madre gli aveva dato un ultimatum, ma questo non significava che lui dovesse osservarlo! Che razza di uomo era se era disposto a darsela a gambe alla prima difficoltà?
Eppure... il desiderio di vendetta che aveva nutrito per molto tempo non le sembrava più così importante.
“Davvero non provi niente per me?” le chiese lui con voce profonda.
“Proprio niente” mentì Tessa alzando il mento per dare maggior vigore a quella bugia.
“So di averti ferita e non credere che ne sia orgoglioso, ma cerchiamo di non rovinare tutto. Siamo cresciuti adesso.”
Lei contrasse le spalle stringendo la cartellina al petto. Non poteva cedere! Justin voleva la donna perfetta e lei non lo sarebbe mai stata. “Non essere sciocco, fra noi non c’è niente.” Deglutì. “Non... Non mi piaci nemmeno.” Mentì di nuovo con un sospiro. “Va’ da Victoria. Voi sì che siete una coppia perfetta.” Non credeva minimamente in ciò che stava dicendo, ma doveva farlo. Per il suo lavoro, per la sua salute mentale e soprattutto per il suo cuore che era sopravvissuto a stento a quell’esperienza.
Justin esitò, ma il suo sguardo bastò a lacerarle il cuore. Non le ci volle molto per vedere dietro l’uomo ormai maturo il ragazzino confuso e incapace di affrontare le sue emozioni. E se suo padre aveva affogato la sua esasperata sensibilità nella bottiglia, lui aveva preferito dimenticarsi di se stesso frequentando donne belle e superficiali che non lo impegnassero troppo psicologicamente.
Ora le era tutto chiaro. Justin non era scappato da lei, ma da tutto quello che lei aveva evocato. Forse aveva temuto di finire come suo padre, devastato dalla morte improvvisa della moglie e dal fatto di non aver potuto rimediare alle numerose mancanze nei suoi confronti.
Sua madre, poi, non aveva fatto altro che peggiorare la situazione sottolineandogli che non era alla sua altezza e che non sarebbe stato in grado di avere una relazione duratura con lei.
Allora poteva anche essere vero, ma adesso...
Gli occhi le si riempirono di lacrime quando Justin se ne andò sbattendosi la porta alle spalle mentre il rumore dei vetri che vibrarono nella sala delle conferenze suonava sinistro come una campana a morte per il suo cuore.
Che cosa aveva fatto?
Portandosi una mano alla gola, cercò di ricacciare indietro le lacrime che non poteva concedersi di versare. Ora Justin sarebbe corso da Victoria, le avrebbe confessato di avere chiesto aiuto per farle una dichiarazione d’amore degna di lei e lei sarebbe caduta fra le sue braccia.
Tessa soffocò un lamento che le uscì spontaneo dalle labbra. Aveva fatto la scelta sbagliata. Ne era certa. Lo sapeva ogni centimetro del suo corpo. Decisa a convincersi che non provava niente per lui aveva ignorato la voce del suo cuore.
Alzandosi dalla sedia si appoggiò al bastone con il cuore pesante come la sua gamba. Poi aprì la porta e abbozzò un sorriso. Almeno aveva ancora il suo lavoro.
Come se fosse tanto importante! In quel momento l’unico suo desiderio sarebbe stato di tornare indietro per poter cancellare quelle stupide parole che le erano uscite dalla bocca. Non era affatto una donna disillusa e cinica come aveva voluto far credere. Neppure quando quella macchina l’aveva investita facendola cadere dalla bicicletta, neppure allora se l’era presa con il mondo. Si era invece rassegnata. Come si era rassegnata all’idea di aver perso Justin, il ragazzo che aveva amato più di chiunque altro.
Lanciò un’occhiata lungo il corridoio in direzione degli ascensori. Avrebbe voluto precipitarsi da lui per dirgli che cosa provava prima che chiedesse la mano di Victoria Feathersham.
Esitò. Se Justin pensava ancora di sposarsi con quella donna non significava forse che non provava più niente per lei?
Perché cercava ancora di confondersi? L’unica cosa che aveva importanza era che lo amava ancora, dopo tutti quegli anni.
Ma conosceva il Justin di adesso? O era il vecchio Justin che voleva? Chi amava? A questo non avrebbe saputo rispondere. Tutto ciò che sapeva era che voleva concedersi un’ultima possibilità. E l’ultima possibilità doveva essere con lui. Ammesso che la volesse ancora.