L'amore ritrovato
di DARCY MAGUIRE
Tessa Knightly è appena tornata a Sidney per iniziare una nuova attività come wedding planner. Con tutti i clienti che poteva incrociare, doveva capitarle proprio Justin Pearce, l'uomo che otto anni prima le ha infranto il cuore senza un motivo apparente? Il lavoro è lavoro, ma Tessa ha una folle paura di perdere di nuovo la testa.
Justin si alzò in piedi e Tessa si appoggiò allo schienale della sedia in attesa di una sua mossa. Stava andando tutto al meglio. Doveva sembrare tranquilla e professionale, ma era inutile negare che dentro... dentro di lei era come se fosse scoppiata una tempesta.
Prepararsi a riceverlo nella sala delle conferenze come se si trattasse di un cliente qualsiasi era stato più facile di quanto avesse immaginato e non voleva complicazioni.
“Se posso dirti adesso ciò che ti serve dobbiamo ugualmente fissare un altro appuntamento?” le chiese.
Lei si irrigidì. Justin non sembrava affatto contento all’idea di rivederla. “Più cose so sulla donna che vuoi sposare più posso aiutarti a elaborare una proposta di matrimonio che abbia presa su di lei” rispose con calma.
“E se lo faccio, concludiamo tutto oggi?” indagò lui.
“Possiamo provarci.” Tessa abbozzò un sorriso di incoraggiamento.
Lui alzò un dito. “Dammi solo un minuto” disse uscendo dalla stanza.
Tessa sospirò. Non ci voleva molto a immaginare la prossima mossa. Visto che non era stato in grado di rispondere alle sue domande avrebbe fatto ricorso all’aiuto della sua segretaria che molto probabilmente sapeva più di lui sui gusti e sulle esigenze di Victoria Feathersham.
Il solo pensiero di quella donna le procurò un sensazione di disagio che non esitò a reprimere. In fondo non doveva importarle se lui voleva sposare Victoria.
Certo, non aveva accettato un incarico facile, ma portarlo a termine bene sarebbe stato un ottimo lancio. E se Justin voleva concludere tutto in un incontro le andava bene così. Prima si allontanava da quegli occhi scuri e dal quel corpo tentatore meglio era per tutti!
Justin rientrò nella stanza apparentemente soddisfatto. “Le piacciono le rose bianche e il caviale. Quanto agli hobby...” Lanciò un’occhiata al blocchetto che aveva in mano. “Be’... organizza balli di beneficenza.”
“Fantastico.” Se la segretaria aveva ragione gli avrebbe confezionato una romanticissima proposta di matrimonio con tutti i fronzoli del caso. Chiuse gli occhi e immaginò la scena. “Balli, abiti da sera, stile Cenerentola...” mormorò fra sé e sé riaprendo gli occhi.
Justin le si avvicinò e lei trattenne in respiro. Era inutile negare che la sua presenza aveva un forte potere destabilizzante.
“Ti suggerirei di portarla a fare un giro in calesse in un parco dove avrai allestito un romantico gazebo illuminato dalla tremula luce di decine di candele e dove un quartetto d’archi vi allieterà con qualche brano di musica classica.”
“Già... Avrei dovuto pensarci” disse lui massaggiandosi il mento.
“Certo... avresti dovuto, ma non lo hai fatto.”
“Allora siamo a posto.” Justin si fregò le mani soddisfatto. “Adesso non ho più bisogno di te.”
Tessa inarcò un sopracciglio. “Allora sai già cosa dirle per fare una proposta perfetta?”
Justin si strinse nelle spalle. “Be’, le dirò che la trovo irresistibile e le chiederò di sposarmi.”
“Certo, potrebbe essere abbastanza, ma non sarebbe comunque una proposta indimenticabile.” Tessa si mosse leggermente sulla sedia accavallando le lunghe gambe. “Perché non dirle che sei pazzamente innamorato e che dopo averla incontrata non hai più potuto immaginare il tuo futuro senza di lei?” Mentre pronunciava quelle parole fu percorsa da un brivido. “Ma... se ben ricordo... hai un po’ di problemi a impegnarti per il futuro, o sbaglio?”
“Tessa.” La voce di Justin fu pericolosamente dolce. “Sai bene che non è stato per questo.”
Lei incrociò le braccia. “Allora dimmi qual è stato il motivo.” Appena ebbe pronunciato quelle parole avrebbe voluto cancellarle. Non aveva nessuna intenzione di rivangare il passato e di rivivere il dolore che aveva provato quando lui se n’era andato all’improvviso senza una spiegazione.
Justin sospirò passandosi una mano fra i capelli. “Fu tua madre a parlarmi.”
Tessa provò un improvviso senso di vertigine. Questo non lo aveva mai saputo!
“Mi disse di farmi da parte perché tu eri troppo giovane.”
Certo, sua madre poteva averlo fatto. Si era sposata giovanissima e aveva avuto lei che era ancora una ragazzina. Solo adesso poteva capire come doveva essersi sentita quando l’aveva vista perdere la testa per uno più vecchio di lei.
“E tu non ti sei opposto.” Le parole le uscirono dalle labbra senza che avesse il potere di fermarle. Dunque, gli era bastato così poco per farsi convincere a lasciarla? Se l’avesse amata veramente non avrebbe forse fatto di tutto per restare con lei?
“Non volevo deludere tua madre o... far del male a te.”
“E non credi di avermi fatto del male lasciandomi così?”
Justin si massaggiò il collo. “Non potevo restare. Tua madre aveva ragione. Avevi bisogno di tempo per crescere. Così partii e mi iscrissi a un corso di marketing nel Queensland. Mio zio mi ospitò a casa sua. Poi tornai con un buon posto in un’importante ditta di Sydney, con ottime prospettive per il futuro, ma tu eri partita per gli Stati Uniti. A quel punto non mi rimase che procedere con la mia vita.” Fece una pausa poi continuò: “Pensai che per te potesse essere più facile senza di me.”
“Più facile?” Ripeté Tessa con voce strozzata. “Be’, posso assicurarti che la mia vita non è stata affatto facile.”
“Che cos’hai fatto in tutti questi anni? Raccontami.”
Non poteva. Non poteva permettersi di raccontargli che cosa le era successo dopo che lui se n’era andato.
Tessa scosse la testa. “Ho continuato come sempre.” Si mosse sulla sedia cercando di contenere l’ondata di emozioni che l’aveva assalita all’improvviso. Sarebbe rimasto... Certo, sarebbe rimasto se l’avesse amata veramente... “Ma adesso torniamo al motivo del nostro incontro. Fammi vedere come hai intenzione di chiedere a Victoria di sposarti.”
“Davvero?” Justin parve sorpreso.
“Certo!” Con una mano gli fece segno di procedere. Se voleva ottenere qualche risultato era bene non perdere altro tempo.
Senza farselo ripetere lui si allentò il nodo della cravatta e si buttò in ginocchio ai suoi piedi prendendole le mani.
Quel contatto inaspettato bastò a paralizzarla e quando lui la fissò negli occhi Tessa temette di perdere i sensi.
La mente di Justin corse a mille all’ora, ma, lungi dal pensare a che cosa avrebbe detto a Victoria, si chiese invece che senso avesse sposare quella donna.
Era incredibilmente piacevole trovarsi lì, in ginocchio davanti a Tessa che lo fissava con i grandi occhi verdi, in attesa...
“Volevo... Volevo...” Justin deglutì inumidendosi le labbra. Era Tessa che voleva, non quel mutuo accordo con Victoria. Si stava vendendo e lo stesso valeva anche per lei. Certo, sarebbe stato più sicuro, molto più sicuro che esporre il suo cuore, ancora una volta, ma era ormai evidente che la donna della sua vita era Tessa, non Victoria. Era sempre stata lei e doveva assolutamente dirglielo. Anzi doveva dimostrarglielo.
Inspirò profondamente e, stringendole le mani, disse tutto d’un fiato: “Voglio che tu sappia che mi fai fremere il cuore ogni volta che ti vedo. Mi si annebbia la mente quando ti avvicini a me. Insomma, mi fai sentire speciale solo con la tua presenza.”
Tessa sentì le lacrime bruciarle in gola. Era come Justin stesse facendo la proposta di matrimonio a lei... proprio come aveva sempre sognato... disperatamente.
“E sarei l’uomo più felice della terra se tu accettassi di diventare mia moglie” continuò lui.
Quelle parole ebbero un effetto devastante. Lo stomaco le si chiuse in una morsa. Aprì le labbra ma non uscì alcun suono, neppure quando Justin la prese fra le braccia e cercò la sua bocca.
Il piacevole profumo del suo dopobarba la inebriò mentre la mente correva a mille all’ora. Avrebbe dovuto opporsi, ma l’abbraccio di Justin era troppo caldo e rassicurante per essere respinto, le sue labbra troppo invitanti. Così, invece di darsela a gambe, come sarebbe stato saggio fare in una situazione simile, Tessa si arrese totalmente a quel bacio.
“Che diavolo sta succedendo qui?”
Un’acuta voce di donna le penetrò nelle orecchie facendola rabbrividire.
Staccandosi dalle labbra di Justin si sentì arrossire violentemente.
Sulla porta, Victoria Feathersham li fissava indignata con gli occhi spalancati e le labbra serrate in un’espressione di chiaro disappunto.
Colta sul fatto con un cliente... il quasi fidanzato di Victoria! Che cosa avrebbe potuto dire a sua discolpa?