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L'amore ritrovato

di DARCY MAGUIRE

Tessa Knightly è appena tornata a Sidney per iniziare una nuova attività come wedding planner. Con tutti i clienti che poteva incrociare, doveva capitarle proprio Justin Pearce, l'uomo che otto anni prima le ha infranto il cuore senza un motivo apparente? Il lavoro è lavoro, ma Tessa ha una folle paura di perdere di nuovo la testa.

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Justin le tenne le mani sulle spalle. Quel bacio! Le sue labbra... Quanto le era mancata! Quanto gli erano mancate sensazioni come quelle che aveva appena provato e che lo facevano sentire vivo, dopo tanto tempo.

“Sei perfetta” le sussurrò fra i capelli. Avrebbe voluto accarezzarle le guance bollenti, ritrovare le sue labbra morbide, perdersi di nuovo nel suo abbraccio. “Sei tutto quello che voglio.”

“Justin!” ringhiò Victoria.

Lui si girò lentamente come emergendo all’improvviso da un sogno per affrontare la donna che aveva programmato di sposare e che si trovava in piedi davanti alla porta, con le mani piantate sui fianchi.

Victoria indossava un abitino di un azzurro intenso che le avvolgeva il corpo mettendo in risalto la sua figura sottile, quasi scolpita; i capelli erano come al solito perfetti, proprio come tutto il resto.

Victoria era tutto ciò che ci voleva per lui: bella, stabile, altolocata...

Justin serrò i denti. Il desiderio di ottenere il massimo per la sua vita era nato proprio da Tessa, tanti anni prima. Sua madre aveva ragione. Allora era troppo giovane e lui non aveva abbastanza da offrirle, ma adesso le cose erano cambiate, adesso c’era speranza...

E a giudicare da come aveva risposto al suo abbraccio forse non l’aveva persa del tutto. Il bacio che si erano appena scambiati pareva suggerire che, nonostante tutto quello che era successo fra loro, non era tutto perduto.

Con una certa riluttanza, Justin lasciò andare Tessa e si alzò in piedi per affrontare Victoria. Meritava una spiegazione, meritava di sentire la verità... Un nodo gli strinse lo stomaco.

“Sono venuta qui per capire, Justin” iniziò lei chiaramente nervosa. “Sì, per capire il perché della tua telefonata e di tutte quelle domande su di me. E che cosa trovo? Il mio uomo fra le braccia di...”

“Non è come sembra, signorina Feathersham” intervenne Tessa arrossendo.

“Davvero?” ribattè Victoria. “Allora mi spieghi, se è lecito, che cosa faceva con le sue labbra incollate a quelle di Justin.”

Lei aprì la bocca e guardò il soffitto rendendosi conto solo in quel momento di essere ancora in ginocchio per terra. Che cosa aspettava ad alzarsi da quella stupida posizione?

“Tessa Knightly, le presento Victoria Feathersham” disse Justin. “Victoria, Tessa…”

Tessa si alzò in piedi stringendo le mani sul tavolo come se quel bacio non le avesse lasciato abbastanza forza per sorreggersi sulle gambe. “Il fatto è che... stiamo lavorando a uno speciale progetto insieme” spiegò dopo essersi schiarita la gola.

Justin si irrigidì. Perché non dirle invece la verità?

Guardò Tessa. Certo, stava cercando di coprirlo per facilitargli le cose nel caso avesse voluto continuare con Victoria, ma non era necessario.

Victoria incrociò le braccia sul petto. “E questo progetto prevede che vi baciate?” chiese inarcando un sopracciglio.

“Sì. Cioè, no. Insomma non proprio...” balbettò lei. “Si è lasciato trasportare. Tutto qui. Si è immedesimato a tal punto che... alla fine ha creduto di baciare lei.”

Justin la fissò in silenzio. Era davvero convinta di ciò che diceva? Come poteva pensare anche solo lontanamente di poter essere confusa con Victoria se dal primo momento in cui si era inginocchiato non aveva fatto altro che pensare a lei e a ciò che c’era ancora fra loro?

Piegando leggermente la testa all’indietro Victoria guardò Justin con sospetto. “E come avresti potuto commettere un errore simile?”

Lui esitò incerto se ammettere che stava preparando una proposta di matrimonio per lei. “Mia sorella mi ha preso un appuntamento con...”

“Una terapista” concluse Tessa al suo posto lasciandosi cadere sulla sedia e intrecciando le mani davanti a sé con un’apparente calma che non rispondeva affatto all’agitazione che aveva dentro.

Justin continuò a fissarla senza parole. Come poteva mentire con tanta facilità? Era forse un requisito richiesto da quel tipo di lavoro per mantenere il segreto professionale?

“Una terapista? E sarebbe lei?” Victoria corrugò la fronte perplessa. “E perché la stavi baciando?” chiese rivolgendosi direttamente a lui.

Justin accarezzò con lo sguardo le labbra di Tessa. Tutto ciò che aveva sempre desiderato era lì a portata di mano...

“Stavo facendo una... terapia regressiva” continuò Tessa. “E il signor Pearce ha visto in me tutte le ragazze che ha avuto in passato e che... doveva lasciarsi definitivamente alle spalle.”

Justin non poté fare a meno di pensare che l’unica che aveva visto in realtà era lei e che non aveva nessuna intenzione di lasciarsela alle spalle.

“Ma ha appena detto che era convinto di baciare me” sottolineò Victoria scettica.

Tessa sospirò raccogliendo i fogli che aveva davanti. “In un certo senso... rappresentavo il passato e... il futuro” spiegò cercando di essere convincente. Poi alzò lo sguardo per incontrare gli occhi di Victoria. “Per essere più chiari, quello che lei ha visto è stato il signor Pearce che accoglieva il futuro, il suo futuro con lei.”

Victoria gli lanciò un’occhiata incredula. “Justin?”

“Victoria” mormorò lui. Come poteva aver commesso un errore così grossolano? Era come se all’improvviso si fosse svegliato per rendersi conto di ciò che aveva perso e di quanto in realtà ne sentisse la mancanza. A quel punto non aveva senso restare lì impalato e accettare di sposare la perfetta Victoria. Ormai sapeva che voleva di più. Ed era disposto a rischiare.

Ma Tessa gli lanciò un’occhiata eloquente. “Le assicuro che non ha significato nient’altro.”

“Nient’altro?” Justin si voltò a guardare Tessa. “Nient’altro?” ripeté.

“Proprio così” affermò lei decisa. “Adesso è libero di sposare Victoria.”

Com’era possibile che un bacio che lo aveva scosso alle radici non l’avesse neppure toccata? “È la sua ultima parola?”

Tessa guardò Victoria. “Se vuole il mio parere, strettamente professionale, signor Pearce, lei è pronto per affrontare il futuro che ha scelto.”

Lui si sentì percorrere da un brivido. Non lo voleva affatto quel futuro. L’unica cosa che voleva in quel momento era stare con Tessa. La voleva nella sua vita per sempre, solo così avrebbe avuto finalmente un senso.

Mentre Tessa riponeva i fogli nella cartellina Justin si passò una mano fra i capelli con un sospiro. Non era una situazione facile. Da una parte Victoria, immobile davanti alla porta, sembrava non avere ancora deciso se credere o no alla versione di Tessa, e dall’altra Tessa che stava per andarsene.

Era chiaro che Tessa stava evitando il suo sguardo e questo poteva significare che non era del tutto convinta della risposta che gli aveva dato. Forse c’era ancora una possibilità.

“Signor Pearce...” Tessa guardò l’orologio che aveva al polso. “Il nostro tempo è scaduto. Adesso devo proprio andare, ho un altro appuntamento.”

La freddezza con cui gli si rivolse gli gelò il sangue.

“Non voglio perdere questa opportunità” azzardò lui, poco entusiasta all’idea del pallido futuro che lo aspettava.

Tessa scosse la testa. “Lasci andare il passato, signor Pearce. Il futuro l’aspetta.” Il suo tono non lasciò trasparire alcuna emozione.

Com’era possibile che questa fosse la sua unica risposta dopo che le aveva aperto il cuore? Justin strinse i pugni. Era la seconda volta che veniva respinto dopo avere sperimentato la magia di tenerla fra le braccia e adesso non era stata la madre a farlo bensì Tessa in persona.

“Justin?” Victoria gli si avvicinò, ma lui non se ne accorse neppure, preso com’era dal pensiero di Tessa.

La voleva, aveva bisogno di lei come dell’aria che respirava e niente avrebbe potuto impedirgli di giocare la sua ultima carta.

Prima che lei avesse il tempo di alzarsi le si buttò di nuovo in ginocchio davanti. “Mi dispiace per tutto ciò che è successo, Tessa. Ti prego...” Le prese le mani che lei non fece in tempo a ritrarre. “Non andartene. Ti prego!”

“Volevo ben dire!” sbottò Victoria indietreggiando. “Ci voleva un idiota per pensare che fosse davvero una terapista!”

“Victoria.” Justin si alzò rivolgendosi alla donna che si era illuso potesse far parte del suo futuro.

L’unica risposta che ricevette fu uno schiaffo in pieno viso e un attimo dopo Victoria se n’era andata.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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