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Sirtaki d'amore

di JULIA JAMES

Leon! Ancora lui, sempre lui. Nella mente, nel cuore, negli occhi, sulla pelle. Alanna fatica a credere ai suoi occhi, ma non al batticuore che diventa ogni secondo più martellante. Rivederlo è stato ancora più emozionate di come si era immaginata, eccetto un particolare: la bionda che gli sta attaccata come un'ombra.

Capitolo 4

Leon Andreakos lesse l'indirizzo stampato sul promemoria che la sua agenzia per la sicurezza gli aveva consegnato, quindi lo lasciò cadere.
No, non ci sarebbe andato per nessun motivo. Non voleva aver più nulla a che fare con la donna che aveva distrutto suo fratello Nikos.
Solo Nikos?
Respinse con decisione la domanda che lo tormentava da giorni. No, lui era riuscito a difendersi da Alanna. Per lei non aveva provato che puro desiderio.
Era stata la sua amante, ecco tutto.
Certo, con lei era stato diverso - decisamente diverso - rispetto alle altre sue relazioni. Non era stata solo la disarmante bellezza di Alanna, così naturale, a colpire il suo occhio esperto di conoscitore di donne; né i suoi grandi occhi trasparenti incapaci di dirgli di no. Le sue amanti erano sempre state donne smaliziate, sofisticate, esperte nell'arte della seduzione. Alanna, invece, era tutto l'opposto.
C'erano stati altri fidanzati prima di lui, almeno così lei le aveva raccontato, con i quali aveva avuto le prime esperienze amorose; ma quello che aveva imparato fino a quel momento era stato come non godere in pieno delle gioie del sesso. Sotto le sue mani di maestro esperto, lei aveva conosciuto l'arte di dare e ottenere il piacere, e si era dimostrata un'allieva pronta ed entusiasta. E tutto ciò a lui piaceva.
Si divertiva a condurla per mano nel viaggio verso il paradiso dei sensi, e aveva scoperto inoltre che anche per lui quel paradiso aveva assunto sfumature mai percepite prima.
Ne era rimasto sbalordito. Aveva deciso di sedurla in un momento di rabbia, dopo aver capito che la sua amante precedente aveva stupidamente tentato di manipolarlo. Quella era una cosa che non avrebbe mai potuto tollerare. Per contro, Alanna gli era sembrata il tipo di donna esattamente agli antipodi.
La sua mente fu pervasa dai ricordi. Il modo in cui lei l'aveva guardato trasognata, la massa di capelli scuri come una nuvola che le incorniciava il viso, i due grandi occhi blu, il corpo che rispondeva con un tremito ad ogni minimo tocco.
Ricacciò indietro i ricordi e si alzò in piedi di scatto. Non era esattamente lui che guardava meravigliata, ma i regali che le faceva. La sua bocca si tese in una smorfia. In un primo momento, questo lo divertiva. Lo faceva sorridere la sua espressione stupefatta di fronte allo stile di vita che le metteva a disposizione. Abiti splendidi, luoghi raffinati, uno stile di vita principesco. Lei l'aveva sicuramente apprezzato e goduto, finché ne aveva avuta la possibilità.
Una luce crudele brillò nei suoi occhi scuri.
Poi, però, era diventata ingorda. Quello che lui le offriva non le bastava, voleva ancora di più. E non si era fatta scrupoli sui mezzi con cui raggiungere lo scopo. Dapprima aveva tentato di tendergli una trappola e poi, quando le era stato chiaro che lui non le avrebbe permesso di condurre una vita da favola alle sue spalle, aveva cambiato obiettivo. Aveva puntato su Nikos.
L'insicuro, arrendevole, vulnerabile Nikos. Aveva affondato i suoi piccoli artigli avidi su di lui e non l'aveva più lasciato andare. Finché lui non aveva accettato di sposarla. E a quel punto aveva distrutto la sua vita.
L'aveva tradito a poche settimane dal loro matrimonio, e questo era stato troppo per Nikos. Aveva ucciso suo fratello...
Gettò il promemoria nel cassetto della scrivania senza neanche leggerlo e uscì a grandi passi dal suo studio. Rivedere Alanna non era stato altro che una coincidenza. Un'infelice coincidenza.
Non era colpa sua se aveva provato un desiderio inaspettato che lo aveva trafitto come la lama di un pugnale, alla vista di lei: là, in quel negozio, bella come allora, con i capelli scuri sciolti sulle spalle, i grandi occhi che brillavano per lui come un tempo. Dopo Alanna, ogni donna che aveva conosciuto le era sembrata noiosa, insulsa, quasi ripugnante.
No, non si sarebbe lasciato prendere dalla nostalgia. Non intendeva lasciarsi andare ai ricordi. Aveva fatto in modo che quella donna restasse al di fuori della sua vita, e ci era riuscito. Il resto era solo storia. Si era impossessata del denaro di Nikos ed era sparita quasi cinque anni prima. Complimenti, proprio una mossa vincente!
Si riscosse; basta, non avrebbe più pensato al passato.
***
Alanna svuotò la vaschetta e sciacquò il lavello. Quindi cominciò ad asciugare i piatti. Nicky stava dormendo tranquillo nel suo lettino, stanco morto dopo aver trascorso il pomeriggio con l'amichetto Ben alla piscina comunale.
Sorrise dolcemente. Non nuotavano certo nell'oro, ma a Nicky non aveva mai fatto mancare nulla sia in termini economici che affettivi, e lei ne andava fiera.
Il sorriso le morì sulle labbra al pensiero che il suo bambino sarebbe cresciuto senza un padre. Anche la sua amica Maggie si trovava in una situazione simile. Il suo ragazzo l'aveva abbandonata nel momento in cui lei gli aveva rivelato di aspettare un figlio. Nonostante casi del genere fossero sempre più frequenti, per lei era un continuo senso di colpa per Alanna. D'altra parte, però, che razza di padre avrebbe potuto essere Nikos, se anche fosse sopravvissuto?
Sospirò. E dopotutto, a che serviva pensare ancora a quella storia? Nikos era morto. Lei si sarebbe sentita responsabile di quella morte per il resto del suoi giorni. Inoltre, in quel momento non poteva permettersi di pensare al passato. Era un capitolo chiuso. Nikos era morto. E Leon... Leon era come se lo fosse.
Di sicuro era come se lei fosse morta per lui.
Rivederlo all'improvviso, dopo tanto tempo, com'era accaduto prima di Natale, era stato traumatico, ma ora si era ripresa. Anche la prima volta, cinque anni prima, non aveva avuto scelta e aveva dovuto riprendersi in fretta. E in questa occasione, appena tre mesi prima, aveva dovuto superare il dolore di quel breve, orribile incontro durato non più di un paio di minuti al grande magazzino. Aveva dovuto. Sì, perché nulla era cambiato. Leon Andreakos continuava a odiarla profondamente.
Il pensiero le strinse il cuore, proprio come le accadeva in quei primi mesi da incubo dopo che lui l'aveva cacciata via. Riprese ad asciugare. Ora aveva Nicky, e una nuova vita insieme a lui.
Il ronzio del campanello la fece sussultare. Chi poteva essere? Non Maggie a quell'ora della notte. A quell'ora anche Ben dormiva profondamente. Chi altri?
L'appartamento era in una zona tranquilla della città, ma la prudenza non era mai troppa. Percorse senza far rumore l'angusto ingresso fino alla porta. Il ronzio si ripeté, impaziente, perentorio. Guardò attraverso lo spioncino, ma riuscì a focalizzare solo un uomo vestito di scuro. Aveva un'aria rispettabile; tuttavia Alanna aprì la porta con circospezione, senza togliere la catena.
"Alanna?"
La sua espressione si rabbuiò.
Quella voce. Quell'accento.
"Alanna... apri!"
Non era una richiesta. Era un ordine. Sentì una mano grande e possente premere con insistenza dall'esterno.
Come un automa aprì e lasciò entrare Leon Andreakos.
Lo guardò con aria assente.
"Cosa vuoi da me?" si riscosse poi con un filo di voce.
I suoi occhi scuri si posarono su di lei. Sembravano privi di espressione, ma nelle loro profondità Alanna individuò qualcosa che non vedeva da un'eternità. Erano trascorse un'infinità di notti solitarie, da allora.
Tuttavia quello che vedeva era... sì, era desiderio.
Un attimo dopo lui varcò la soglia e lei non poté più fermarlo. Le ginocchia le tremavano. Leon notò la sua reazione, e un sorriso cinico e sprezzante gli illuminò il volto.
La guardò con una strana luce negli occhi.
Lei era lì in piedi, incapace di muoversi. Senza pronunciare una parola, Leon le passò una mano intorno al collo e cominciò ad accarezzarle delicatamente la nuca con la punta delle dita; con l'altra, intanto, esercitava una dolce pressione sulla sua schiena attraendola verso di sé.
Sensazioni che credeva di aver dimenticato la pervasero come una calda e crescente marea.
"Ti desidero ancora" confessò Leon Andreakos chinandosi su di lei.
Per un brevissimo istante lei pensò di resistergli. Poi le sfuggì un gemito, e realizzò che era già perduta.
Leon fu assalito da un desiderio inaspettato. Lei era tutto ciò che voleva. Desiderava il suo corpo flessuoso premuto contro il proprio, il calore della sua bocca socchiusa, il tocco dei seni soffici e tondi...
Aveva provato a respingere quel desiderio. Per tre mesi aveva tentato disperatamente di non pensare a lei, di allontanare i ricordi. Ma rivederla lì, lontano da tutto il resto, aveva riacceso la fiamma che lui pensava di aver spento cinque anni prima, al funerale di suo fratello.
Ora, invece, quella fiamma bruciava più che mai, accendendogli il sangue nelle vene. Alanna Richards aveva distrutto suo fratello, ma in quel momento lui non riusciva a pensarci. Sarebbe stata sua ancora una volta.
Non poteva aspettare un minuto di più.

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