Sirtaki d'amore
di JULIA JAMES
Leon! Ancora lui, sempre lui. Nella mente, nel cuore, negli occhi, sulla pelle. Alanna fatica a credere ai suoi occhi, ma non al batticuore che diventa ogni secondo più martellante. Rivederlo è stato ancora più emozionate di come si era immaginata, eccetto un particolare: la bionda che gli sta attaccata come un'ombra.
Seduta in una poltrona del jet di rappresentanza in volo per Atene, Alanna fissò le perle nel cofanetto di velluto rosso.
"Lascia che te le metta al collo" le sussurrò Leon.
"No... no, non ce n'é bisogno. Sono splendide, lo vedo" si riscosse lei. Non ricordava di esser mai stata tanto tesa in vita sua.
"Qualcosa non va, Alanna? Ti sono sempre piaciuti i gioielli."
Ora il tono di lui era risuonato più deciso. E aspro, quasi inquisitorio.
Lei lo guardò.
"Chissà, magari ho superato la mia avidità, alla fine."
Lui rifletté un attimo. "O magari non sei mai stata così avida come pensavo. Forse non mi sono mai reso conto della vita di privazioni che conducevi prima di conoscermi. Non ho mai capito fino in fondo quanto il mio stile di vita ti apparisse irreale."
"Vedi, ero come una bambina in un negozio di dolciumi" spiegò lei guardando le nuvole fuori dal finestrino. "Un bel giorno arriva la Fata in persona e mi regala il cioccolatino più buono di tutto il negozio. Io non volevo... non volevo essere ingorda, ma non potevo farci nulla. Accettavo tutto ciò che mi regalavi ed ero felice."
Cercò di ingoiare il nodo che aveva in gola e lo guardò dritto negli occhi. "Ma non succederà più. Per questo ti prego... ti prego, non comprarmi più dei gioielli. Se sono diventata tua moglie, é stato solo per il bene di Nicky. Ne sono consapevole, e non mi aspetto niente da te, Leon. Ho imparato la lezione molto tempo fa."
Sentì che gli occhi le si riempivano di lacrime e si alzò in piedi.
"Vado... vado a controllare Nicky. Voglio accertarmi che stia dormendo tranquillo."
Si diresse rapidamente verso la cabina dell'aereo, dove Nicky si era addormentato esausto, dopo l'eccitazione del matrimonio di sua madre con lo strabiliante zio Leon. Alanna fissò suo figlio.
Devo dirglielo, pensò per l'ennesima volta. Devo dirgli di Nicky. E' giusto che lui conosca la verità.
Avrebbe aspettato solo di incontrare i genitori di Leon e di aver assorbito il colpo della loro reazione. Poi lui avrebbe saputo. *** Leon la guardò allontanarsi. Le parole di lei avevano scavato un solco nel suo cuore. Si era sposato per il bene del bambino, ma non solo.
Alanna... Alanna così dolce fra le sue braccia, piena di passione. Così desiderosa di lui.
Era esattamente come all'inizio della loro storia. Anzi, ora c'era dell'altro. Ora lei provava rimorso, era evidente. Aveva donato il denaro di Nikos, si era tenuta una somma irrisoria per poter allevare Nicky.
Aveva avuto il coraggio di farlo. Aveva avuto fegato.
E anche ora che era sua moglie, voleva che lui spendesse il suo denaro solo per Nicky.
All'idea del bambino gli si strinse il cuore. Nicky... ormai lo considerava suo figlio, nonostante non lo fosse sotto il profilo biologico. Era nato un amore immediato tra loro, uno slancio istantaneo che li coinvolgeva entrambi dal profondo del cuore.
E Alanna era sua madre. Erano due persone distinte, ma strette in un legame inscindibile.
Alanna...
Una nuova stretta al cuore.
Farò di tutto perché questo matrimonio funzioni. Leon strinse il pugno guardando fuori dal finestrino. Non so in che modo, ma ce la metterò tutta! ***
Tesa come una corda di violino, tenendo stretto Nicky per mano, Alanna vide i genitori di Leon attraversare l'enorme salone della villa degli Andreakos ad Atene.
Cosa sarebbe accaduto se avessero rifiutato di accettare il bambino solo perché era figlio suo? Dopotutto, ai loro occhi lei era ancora la responsabile della morte di Nikos.
Seguì uno scambio di battute concitate in greco, poi il padre di Leon prese Nicky per mano e lo abbracciò forte.
Meravigliata, Alanna notò gli occhi lucidi dell'uomo, e subito dopo sua moglie, che stava già baciando Nicky chiamandolo il suo adorato nipotino.
Fu stappato dello champagne, insieme a limonata frizzante per Nicky. Poi altre esclamazioni in greco, finché all'improvviso sua suocera non le si rivolse in inglese.
"Oh, mia cara, quanto devi aver sofferto per causa nostra!" La donna aveva gli occhi lucidi. "Ma ora ti chiediamo perdono per quello che ti abbiamo fatto passare quando Nikos è morto."
Nella stanza cadde un silenzio innaturale.
Fu il padre di Leon a romperlo, rivolgendosi al nipote.
"Nicky, perché non vieni a dare un'occhiata alla piscina?"
Tutto contento, il piccolo prese la mano che il nonno gli tendeva e si lasciò guidare fuori. La madre di Leon restò in silenzio, gli occhi ancora umidi di lacrime. Toccò delicatamente il braccio di Alanna. La sua voce era rotta dall'emozione.
"Non conoscevamo la verità sul mio povero Nikos... fino a qualche settimana fa. Poi il figlio di un amico si è lasciato scappare qualcosa, e la tutto è venuta a galla. A quel punto abbiamo capito. Ora sappiamo perché è morto. E sappiamo che tu non ne hai colpa! Ma Leon... lui non lo sa. Devi dirglielo, ragazza mia, in modo che anche lui, come te, possa godersi la felicità che merita."
La baciò sulla guancia e andò a raggiungere il marito e il nipote in piscina.
Quando la porta si fu richiusa alle sue spalle, Leon le si avvicinò.
"Dirmi... che cosa?Cosa dovrei ancora sapere ancora, riguardo a Nikos?"
Lei si scostò da lui. Non era un argomento facile da trattare.
"Allora?" si spazientì lui.
Lei deglutì. I suoi genitori volevano che lui sapesse. Volevano che lei gli svelasse il segreto che aveva promesso a Nikos di mantenere per sempre.
Ci era riuscita fino a quel momento, adesso era arrivato il tempo di parlare.
Prese un profondo respiro.
"Nikos era... era gay" esordì cercando di mantenere la voce salda. "Scoprirlo, aveva spaventato anche lui; per questo aveva dovuto sottoporsi a tante cure psichiatriche. Mi aveva sposato per eliminare ogni sospetto esterno. L'uomo che venne a casa nostra la notte in cui lui morì, non era il mio amante. Stava con Nikos. Era in preda a una crisi di gelosia, era quasi impazzito alla notizia che Nikos si fosse sposato. E dopo che entrambi sono morti in quel modo, non ho avuto il coraggio di aggiungere dolore a dolore. Non me la sono sentita di raccontare tutto a te e ai tuoi genitori. Eravate già distrutti, inoltre Nikos mi aveva fatto promettere di non svelare a nessuno il suo segreto."
"Così ci hai lasciato credere che quello era il tuo amante e ti sei presa la colpa della morte di Nikos." L'espressione di Leon era incredula.
"Non potevo fare altro. Mi sentivo talmente in colpa per tutto quello che era successo..."
"Perché? Che motivo avevi di sentirti in colpa?"
Lei chiuse un attimo gli occhi.
"Perché sapevo che non avrei mai dovuto sposarlo, per quanto lui mi avesse implorato di farlo. Mi aveva pregato anche quella mattina, quando era venuto nel tuo appartamento e aveva scoperto che..."
S'interruppe, scossa dalla violenza dei ricordi.
"Aveva scoperto che cosa?" Leon la fissava sconcertato.
"Che stavo per lasciarti."
"Stavi per lasciarmi? Tu mi hai lasciato per sposare Nikos!"
Alanna scosse lentamente il capo.
"No, ti avrei lasciato in ogni caso." Lo guardò e pensò che stava per rivelargli un segreto che aveva serbato per anni. "Mi ero innamorata di te, Leon. Come un'idiota sognavo di diventare tua moglie, un giorno. Ma tu mi volevi solo come amante, e io... be', non potevo più sopportarlo. Mi dispiace."
Fra loro cadde un silenzio, che durò un paio di minuti ma sembrò lungo un'eternità.
"Perché non mi hai mai detto che mi amavi?"
Lei sorrise tristemente.
"Mi avevi anche minacciato di non provare a farmi mettere incinta solo per incastrarti. Non ho pensato che ti potesse interessare sapere che ero innamorata di te."
"Io credevo che avessi sposato Nikos per i suoi soldi e invece, quando li hai avuti in mano, li hai dati in beneficenza. Non era quella la ragione, vero?"
Ora! Devi dirglielo ora! Un piccolo sforzo e anche l'ultimo segreto sarà svelato. E sarai libera.
Alanna prese fiato. Leon continuava a fissarla con un'espressione tormentata.
"Se Nikos era gay, allora... chi è il padre di Nicky?" Il suo sguardo era vuoto, ma una consapevolezza stava lentamente prendendo forma nella sua mente. "Tu aspettavi già un figlio... un figlio mio! E non hai osato dirmelo perché ti avevo già detto come la pensavo al riguardo! Quindi hai sposato mio fratello pensando di dare un padre a Nicky, quel padre che io non sarei mai stato."
Ora Leo era sconvolto come mai lei l'aveva visto. Con il cuore a pezzi, Alanna corse da lui e gli strinse le mani.
"Avrei dovuto dirtelo, avrei dovuto fidarmi di te. Tu non mi amavi, non mi avresti mai sposato, ma meritavi almeno una possibilità. Del resto avevi tutte le ragioni per giudicarmi avida, opportunista, interessata solo al tuo denaro."
"Donando l'eredità di Nikos e vivendo modestamente mi hai dimostrato di non essere ossessionata dai soldi" concluse lui. "Ma io non mi fidavo di te, ho lasciato che te ne andassi, e così ho perduto sia te che mio figlio."
Quell'atto di autoaccusa la scosse nel profondo.
"Vederti insieme a Nicky mi ha fatto capire quanto sia stato sbagliato tenervi lontani l'uno dall'altro. Tu ti sei innamorato subito di lui! Quanto a me..." Prese ancora fiato. "Farò del mio meglio per essere una buona moglie, e non ti assillerò mai con i miei sentimenti."
Lui sembrava incredulo. "Mi stai dicendo che mi ami ancora, dopo tutto quello che ti ho inflitto?"
Il sorriso di lei era amaro. "L'amore è qualcosa che non puoi spegnere o accendere. E' lì, semplicemente. Ma stai tranquillo, non ti annoierò più con questi discorsi."
Qualcosa cambiò all'improvviso, negli occhi di Leon. Per la prima volta Alanna vi scoprì una luce nuova.
Anzi, più di una luce. Un bagliore intenso.
La stretta sulle mani di lei si allentò. Le mani di Leon salirono fino alle sue labbra. Poi lui la baciò. La tensione sulle sue spalle cominciò a sciogliersi.
"Puoi... annoiarmi con il tuo amore tutte le volte che vorrai, tesoro. Per me è un dono che in fondo non merito, e non posso che rallegrarmene ogni volta."
Si portò le mani di lei vicino al cuore. Poi posò le labbra su quelle di lei.
Fu un bacio leggero, dolce, caldissimo.
Poi lui si ritrasse.
"Quando pensavo che puntassi al mio denaro, ero arrabbiato, ferito. Sapere che stavi per sposare Nikos, fu doloroso come una frustata. Quando lui morì, invece, i miei sentimenti si trasformarono in odio feroce. Ma in realtà non ci sono mai riuscito. Ora tu mi hai dato una seconda possibilità e due doni, i doni più preziosi che un uomo possa ricevere. Mio figlio e il tuo cuore. Ne farò tesoro, Alanna, li custodirò come gioielli preziosi per il resto della mia vita. Sei la più dolce, la più coraggiosa, la più bella delle mogli, lo sapevi?
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime mentre il suo cuore traboccava di gioia. Leon la strinse asciugando con i baci le sue lacrime. A un certo punto si staccò da lei e le prese la mano.
"Andiamo a prendere nostro figlio. La nostra nuova vita sta per iniziare."
Alanna lo seguì con espressione raggiante, stringendo la sua mano. Ormai poteva affidarsi a lui senza riserve.