Il milionario e la top model
di JANE PORTER
Estrella Galván, una delle top model più ricercate, è molto più di un viso perfetto e di un corpo mozzafiato. È appena atterrata al Festival di Cannes e ha bisogno di trovare un distributore per il progetto del film cui tiene da impazzire, ma l'unico interessato sembra il milionario playboy Carlo Gabellini. Peccato, visto che per lui le belle donne siano solo bambole senza cervello. La sfida è aperta.
Estrella si sentì precipitare in un abisso di emozioni. "È come se ti avessi sempre aspettato" gli confessò infine.
Carlo si allungò sopra la donna, il peso del corpo ben bilanciato sui gomiti, il petto a sfiorare quello di lei. "Anche per me è così" replicò lui, mentre le esplorava collo e decolleté con le labbra.
I suoi baci leggeri le provocarono fremiti di piacere in tutto il corpo. Quando con la bocca lui passò di nuovo sulle sue labbra, lei lo trattenne allungando le braccia dietro la sua testa e affondando le dita nei suoi riccioli neri.
"Faremmo meglio a non cominciare ciò che non potremmo finire" gli bisbigliò, bocca contro bocca.
"Forse è il caso di rientrare in albergo, allora."
"Andiamo da me."
Sulla strada verso il Carlton, i due passarono davanti al Palais e si fermarono a contemplare il suo lungo tappeto rosso e i suoi ventidue gradini. Quanti grandi attori e registi li avevano percorsi! E quanti fotografi li avevano immortalati con i loro obiettivi.
"Eccoli lì, i gradini più famosi di Cannes..." esclamò Carlo con tono solenne, cingendo Estrella con un braccio. Non ricordava di aver mai trascorso una serata così piacevole. Stava bene con lei. Si sentiva rilassato e in pace con se stesso.
"Hanno tutt'un altro aspetto senza la folla" commentò Estrella, i sandali ancora in mano.
"Fanno venir voglia di appartenere a quel mondo."
Estrella scosse la testa. "Ah, non a me. Ormai, la fama non mi interessa più. Adesso ho voglia di andare oltre, di fare qualcosa per gli altri."
Carlo rimase sorpreso da quelle parole. "Intendi smettere di fare la modella?"
"Mi hanno offerto un posto alla Relief Now" rispose lei sistemandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "E sto pensando di accettare."
Lui si fermò a guardarla: era così bella con il riflesso della luna negli occhi... Non si sarebbe mai stancato di ammirarla. "Anche lo stipendio è buono?"
"No. Ma ho qualche risparmio da parte e per un anno o due me la dovrei cavare."
"Basta con le luci dei riflettori, allora" concluse lui pregustando già una vita tranquilla tra l'appartamento di Milano e la villa al lago di Como. Il tutto con Estrella al suo fianco, naturalmente.
Poi, i due giunsero al Carlton e salirono insieme lo scalone all'ingresso. Carlo accompagnò Estrella fino all'ascensore e lei lo spinse dentro. "Hai altri impegni per la serata?" gli chiese, mentre le porte dell'abitacolo si chiudevano.
"Non mi pare" rispose lui, guardandola fisso negli occhi.
Lei si perse in quello sguardo. "Allora resta con me."
E lui non se lo fece ripetere.
Estrella non aveva rapporti con un uomo da mesi. Trattenne il respiro mentre Carlo lentamente la spogliava. Le slacciò i gancetti del corpetto e accompagnò l'abito di seta rosso dal seno alla vita, fino a farlo ricadere ai suoi piedi.
Poi le accarezzò la pelle morbida delle spalle, gli ampi seni, la sinuosa curva delle anche. Lei lo sentiva, lo desiderava... voleva soltanto abbandonarsi a quelle emozioni e godere di quel momento magico.
Carlo sapeva bene come amplificare il piacere di una donna. La baciò sotto il lobo dell'orecchio e poi si fece strada verso i seni, tracciando con la lingua piccoli cerchi di fuoco sulla pelle. Estrella soffocò un sussulto quando lui arrivò a prenderle i capezzoli turgidi tra le labbra. La pressione e il calore della sua bocca erano tormento ed estasi al tempo stesso.
La presenza di Carlo la eccitava. Lui era tutto ciò che voleva. Un'altra onda di piacere le pervase il corpo e s'impadronì della sua mente.
Carlo sollevò la testa e i loro sguardi, nel buio, si incrociarono. Aveva il respiro affannato, gli occhi che ardevano di desiderio. La voleva, con tutto se stesso.
Estrella si avvicinò ancora un po', strusciò i seni contro il petto di lui e cominciò lentamente a slacciargli la camicia, un bottone alla volta.
Quando gliela sfilò, scoprì un torace tonico e un ventre piatto e muscoloso. Lo toccò con le mani e poi prese a seguire con la lingua le inserzioni dei muscoli. Aveva una pelle così morbida e profumata... Era incredibilmente sexy, e quella sera era tutto suo.
Sicura di incontrare i suoi occhi, sollevò lo sguardo verso di lui e cominciò a slacciargli la cintura e i pantaloni.
Nessuno dei due proferì parola. Era come se si fossero già detti tutto. Ora, quel silenzio aumentava l'eccitazione. Estrella lo sentiva, percepiva il suo respiro, il battito del suo cuore.
Lo attirò a sé. Il suo membro era già turgido e lei fece scivolare le mani sotto gli slip bianchi per accarezzarglielo.
Carlo emise un gemito di piacere e lei ripeté il gesto. Questa volta, i muscoli del ventre di Carlo si contrassero e il corpo ebbe uno spasmo violento. Per la prima volta nella sua vita, Estrella provò il desiderio di amare un uomo con baci e carezze, di sentirlo con tutti i sensi. Di possederlo completamente.
Ma lui non le permise di inginocchiarsi. La sollevò e la condusse verso il letto.
C'era qualcosa di intenso, di vivo tra di loro, qualcosa che non poteva definirsi a parole. E quando Carlo abbassò la testa per darle un bacio vero e pieno di significati, fatto di labbra e lingua, si rese conto di non aver mai realmente fatto l'amore. Aveva sempre praticato del sesso e provato piacere, ma non era mai stato amore, non era mai stata gioia allo stato puro.
Mentre questa volta lo era. Stare vicino a una persona e sentirsi così bene era una sensazione stupenda. Finalmente la vita aveva un senso. Finalmente, lui si sentiva brioso e forte.
Si stese su Estrella e muovendosi lentamente tra le sue gambe entrò in lei con una spinta delicata. Lei si strinse contro di lui, soffocando il gemito che le saliva in gola. La pelle ardeva di desiderio, sensibile al minimo tocco.
Fecero l'amore con calma. Non era una gara, non c'erano trofei in palio. C'erano solo loro due, i loro corpi, i loro cuori. E tocchi delicati e sensazioni intense da assaporare fino in fondo.
Quando Estrella sentì l'onda di piacere salire dentro di sé e diventare forte e viva, quasi incontenibile, avvolse le braccia intorno alle spalle di Carlo e nascose il viso nel suo collo caldo e umido, lasciandosi andare completamente, anima e corpo.
Mai avrebbe pensato di provare sentimenti così forti per qualcuno, eppure quello era amore, ne era certa. Dopo una vita passata a mettere insieme i vari frammenti di sé, Carlo l'aveva resa completa.
La mattina dopo, Estrella si svegliò presto, anche per le carezze di Carlo; fecero di nuovo l'amore. Più tardi, finalmente appagati, lei appoggiò il mento su una mano e si mise a osservare il suo uomo con sguardo indagatore.
"Non parli mai della tua vita" gli disse assumendo un'espressione molto seria. "Non mi hai raccontato nulla della tua famiglia, o dei tuoi amori passati."
"Ho una famiglia molto grande. Ho tre fratelli che lavorano in Italia e parecchi cugini." Poi, stringendosi nelle spalle: "E finora non c'è stato mai qualcuno di veramente importante nella mia vita. Ho avuto delle donne. E delle amanti. Ma mai un vero amore".
Il cuore di Estrella fece un balzo. "È così anche per me."
Carlo le prese il viso tra le mani. Adorava il suo ovale, e l'intelligenza che esprimevano i suoi occhi color nocciola. Lei aveva tutto ciò che desiderava trovare in una donna, e anche di più. "Qual è il tuo grande desiderio?"
"Salvare tutte quelle splendide bambine di Tamil Nadu."
Quella sua dolcezza gli avrebbe spezzato il cuore, pensò lui, mentre si sporgeva in avanti per baciarla ancora una volta. "E oltre a questo?" le chiese ancora.
"Fare conoscere One Heart al mondo intero. Vorrei che tutti sapessero dell'orfanotrofio."
Lui la baciò di nuovo. "E così sia!"
Più tardi Estrella e Carlo andarono a fare un giro in macchina. Si lasciarono l'affollata e rumorosa Cannes alle spalle e presero una strada che si inerpicava per le montagne. Da lassù, si poteva godere di una spettacolare vista della costa.
Carlo si fermò a Mougins, una vecchia cittadina in cima a una collina circondata da mura del quindicesimo secolo. Parcheggiarono la macchina, attraversarono a piedi un grande prato fiorito e andarono a vedere da vicino una parte delle mura diroccate.
Si sedettero, ed Estrella si appoggiò a lui. "E' stupendo qui. C'è una pace inebriante!"
Carlo si voltò e la guardò negli occhi. Dio, quanto l'amava. Non si era mai sentito così e sapeva che non sarebbe mai più successo con nessun'altra. Si stava rendendo conto che non avrebbe mai potuto vivere senza di lei. Le prese il viso tra le mani e la baciò. "Sposami."