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Il mio cuore per un principe

di CAROL MARINELLI

Può una governante di palazzo diventare la moglie perfetta per un principe dongiovanni? Quando Benito Fortesque di Contarini arriva in visita nell'isola di Niroli, alla cameriera di palazzo Alisa Moretti viene assegnato il ruolo di governante. Orfana dall'adolescenza e con la sorella più giovane a cui badare, Alisa ha un disperato bisogno di lavorare per tirare le fila della propria esistenza e pagarsi un'istruzione che le garantisca una vita migliore. Ma non ha fatto i conti con la "pericolosa" attrazione per il principe playboy.

Capitolo 8

Vivere della generosità di Benito avrebbe anche potuto non essere così male.
Osservando il viso finalmente roseo e sorridente di Marietta mentre, seduta sul letto della sua stanza privata, giocava con la bambola che lui le aveva regalato, Alisa si rese conto - e non per la prima volta - che declinare l'offerta di diventare la sua amante era stata una mossa un po' affrettata. Anche se il suo cuore sanguinava per gli altri ventinove bambini rimasti in reparto, anche se l'ingiustizia della loro situazione la faceva arrabbiare, sapeva bene di non poter cambiare il mondo.
Ma almeno quello di Marietta sì.
"Ritorna alla villa" le suggerì Benito. "Fatti una doccia e sdraiati un po'."
"Non voglio lasciarla."
"Il principe ha ragione, cara" insistette Bella. "È da due giorni che sei seduta al suo capezzale. Hai bisogno di un po' di riposo."
Riposo! L'innocente frase dell'amica strappò ad Alisa un lieve sorriso. Gli occhi di Benito erano stati puntati su di lei per tutta la mattina. Con la barba incolta e un paio di jeans neri abbinati a una maglietta dello stesso colore, aveva un aspetto così sexy e malizioso, così in attesa che il flusso di testosterone che riempiva la stanza non le era certo sfuggito. E se anche le stava consigliando di andare a letto, non era certo per dormire!
Aver qualcuno che le apriva la porta le sembrò surreale. Un maggiordomo che non conosceva la condusse alla stanza da letto reale.
"Alberto sta trascorrendo del tempo con la moglie" le spiegò Benito.
Strano, anche, restare seduta sull'orlo della sua chaise lounge mentre Bianca le preparava un bagno caldo pieno di schiuma.
"Credevo fosse stata licenziata" considerò, stupita.
"L'ho assunta di nuovo" le spiegò semplicemente Benito.
"A quanto pare, hai preso a cuore molte opere caritatevoli." Alisa accennò un sorriso.
"C'è molto da sistemare."
Senza commentare oltre, Alisa si diresse verso il bagno. Contenta di potersi finalmente spogliare dagli abiti modesti che Bella le aveva portato per cambiarsi, guardò sconfortata la propria immagine riflessa nello specchio, i capelli irrigiditi dalla lacca, gli occhi cerchiati da vistosi segni neri, eredità della stanchezza e ultime tracce del trucco che aveva sfoggiato per il ballo.
L'acqua calda e profumata fu un vero toccasana per il suo corpo dolorante ed esausto. Fin troppo rilassante, pensò Alisa con una smorfia. Non era affatto pronta per la maratona di sesso che Benito aveva senza dubbio in mente. Se solo fosse riuscita a rinvigorire la passione che l'aveva colta pochi giorni prima sulla barca! Pochi minuti ancora e sarebbe stata tra le braccia dell'uomo che amava.
Sgusciando fuori dalla vasca, ignorò l'accappatoio immacolato che era stato preparato apposta per lei e si avvolse invece in un piccolo asciugamano. Dopo essersi spazzolata i capelli e messa qualche goccia di profumo sul collo e sulle braccia, inspirò profondamente, pregando in cuor suo che quel giorno le sue grazie fossero gradite a Benito.
"Grazie." Lui era ancora in piedi dove l'aveva lasciato, lo sguardo perso in un punto indefinito sulla parete. "Grazie per esserti preso così tanta cura di Marietta." Nervosamente, gli si parò dinnanzi, augurandosi che facesse la prima mossa e la sollevasse tra le braccia, ma conscia che probabilmente in quell'occasione sarebbe toccato a lei. "Grazie per esserti preso così tanta cura di me."
Alzandosi sulle punte dei piedi, premette le labbra contro le sue, chiuse gli occhi e gli circondò il collo con le braccia, sperando che Benito avrebbe ricambiato il suo slancio, senza rendere tutta quella situazione più difficile di quanto già non fosse. Rifacendosi agli unici dieci minuti di esperienza che poteva vantare, tentò di duplicare il loro bacio passato, solleticandogli con la lingua le labbra nel vano tentativo di farsi strada nella sua bocca irrigidita.
"Smettila!" Il tono di Benito era pungente. Due mani la presero per i polsi, respingendola. "Ti ho fatto preparare la camera degli ospiti e degli abiti puliti. Indossa l'accappatoio e chiamerò il maggiordomo."
"Non capisco..." Alisa aggrottò le sopracciglia, confusa. "Credevo che volessi... "
"Non voglio che sia un dovere." Quasi urlando, Benito l'afferrò per le spalle, scotendola con vigore. "Non è così che si comporta la moglie di un principe."
"La moglie?" Quella definizione le parve talmente impossibile che Alisa scoppiò in una risata fragorosa.
"Ti avevo detto che volevo parlarti."
"Avevi intenzione di chiedermi di diventare tua moglie?"
"A che altro pensavi, scusa?" Benito scosse il capo, esasperato. "So di essere stato egoista. So di essere viziato e incurante degli altri. Capisco i tuoi dubbi. Tutto ciò che posso prometterti è che cambierò, perché ora so di aver trascurato tutti i veri doveri che l'essere un reale comporta. Ti voglio al mio fianco, Alisa. Desidero che tu mi mostri ciò che è giusto e ciò che non lo è. Che mi aiuti a migliorare. Mi trasferirò a Niroli, se questa è la tua preoccupazione. Provvederò a Marietta e a Bella..."
Alisa lo fissò, attonita. Benito non le stava offrendo le briciole. Non voleva solo una moglie di facciata, ma una compagna di vita. Se non fosse stato così impossibile, così incredibile, quasi quasi si sarebbe fatta convincere.
"Ti amo, Alisa" continuò lui, le sue parole come un balsamo sul cuore, una coperta sotto cui ripararsi dopo un temporale. "Ti amo per come sei, perché daresti qualunque cosa per migliorare la vita delle persone, perché mi fai sorridere e dai un senso alla mia esistenza."
Alisa lo guardò. "Non posso."
Quando chiuse gli occhi, trafitto dal dolore, Benito si perse il lieve sorriso che le increspò le labbra. "Come sai, non mi importa molto né del dovere né delle convenzioni. Spero, quindi, che tu capisca come ora mi sia davvero impossibile andare nella stanza degli ospiti!"
Benito rialzò lo sguardo. Santo cielo, quanto l'amava!
Due mani tremanti, ma per una ragione ora del tutto diversa, si avvicinarono lentamente al suo volto bellissimo e pieno di fascino. Il desiderio, quello stesso desiderio che poco prima Alisa aveva ritenuto quasi insopportabile far rinascere, cominciò a fluttuarle di nuovo nelle vene. Adesso che era tutto ciò che voleva, far l'amore con lui le sembrava la cosa più facile del mondo.
"Non è la scelta giusta..." Benito chiuse gli occhi, mentre lei gli sfiorava il volto con mille baci pieni di tenerezza. "Come mia futura moglie, dovresti stare nella camera degli ospiti" mormorò lasciandosi scappare un gemito strozzato.
Chi era questa donna? si interrogò Alisa infilandogli le mani sotto la maglietta per toccargli il torace solido e muscoloso. Chi era questa donna così smaliziata e focosa, che aveva il principe Benito ai suoi piedi? Invece di andarsene, non vedeva l'ora di arrivare al sodo.
"Non potrebbe piacere anche a una principessa?"
"Ti farà impazzire, vedrai." Benito fermò i suoi incredibile progressi, formulandole delle richieste, lasciandola tremante di desiderio, l'asciugamano umido buttato come uno straccio sul pavimento. Poi, inginocchiandosi davanti a lei, lasciò che la sua lingua esplorasse ogni centimetro della sua pelle. Si assicurò con il tocco esperto delle sue mani che stavolta, quando il loro contatto fosse diventato più intimo, Alisa non solo l'avrebbe voluto, ma che fosse pronta e quasi lo implorasse. Precauzione inutile e deliziosa al tempo stesso.
"Mi sei mancata" le sussurrò all'orecchio entrando lentamente dentro di lei. "È tutta la vita che ti aspetto."
"Anche tu mi sei mancato" replicò lei in un soffio, riempita nell'anima e nel corpo. Senza nemmeno saperlo, si era persa del tutto la bellezza dell'essere importante per un'altra persona.
Con immensa tenerezza, Benito cominciò a muoversi sempre più velocemente, finché i loro gemiti non si unirono in un'estasi meravigliosa ed esclusiva.
Finalmente si sentivano a casa, per sempre.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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