Quando arriva Natale
di AMY VASTINE
Mancano pochi giorni a Natale ma, invece di pensare ai dolcetti delle feste, nella mente di Josie Peters aleggiano visioni apocalittiche.
Proprietaria di un bar ristorante, il Sundown, sa che deluderà tutta la città se non terminerà i lavori di ristrutturazione in tempo per riaprire per il concerto di Natale di Boone Williams, famosissimo cantante country.
Deve concentrarsi.
E non dovrebbe essere difficile, con un tuttofare taciturno come Clint. Però per ogni minuto che trascorre ad appendere festoni, ne passa un altro a guardare lui. Il misterioso, ombroso Clint che pensa solo al lavoro, e a nient’altro.
Josie sa che scapperebbe a gambe levate se lei tentasse di approfondire la conoscenza.
E’ iniziato il conto alla rovescia per il Natale, e Josie non può permettersi di perdere l’uomo che deve costruirle il palco… e ha anche conquistato il suo cuore.
OGNI MERCOLEDì UN NUOVO CAPITOLO!
|
«Oh, Clint!» ripeté Josie, abbracciandolo.
«Pensavo di poterla salvare. Aveva tanta paura, e io volevo solo salvarla.»
«È morta sapendo che volevi proteggerla. È importante. Molto.»
Lui la guardò con gli occhi lucidi. «Non sto bene, Josie. Mi sveglio in piena notte per gli incubi. Quando sono in un ambiente ristretto con tante persone mi fa scattare dei flashback. A volte mi sembra di vederla in mezzo alla folla… e altre volte mi sembra di vedere lui.»
Josie non lasciò la presa. Continuò a stringerlo e sentì che lui l’abbracciava a sua volta. Si accorse che per lui era un gesto insolito, ma non sgradevole, come se non fosse abituato a considerare il contatto fisico se non come un fastidio.
Alla fine, Josie si staccò e gli prese il viso tra le mani. «Sei un eroe, Clint. Avresti potuto metterti in salvo, e invece sei rimasto lì per proteggerla. Puoi farti aiutare da qualcuno a superare il trauma, però. Ci sono persone fantastiche, in posti come Helping Hooves, per esempio. Se vuoi posso accompagnarti. Se pensi che possa farti bene.»
Clint si asciugò gli occhi e fece un passo indietro. «Devo pensarci.»
«Tengo a te, Clint. Può non piacerti. Puoi avercela con me per questo. Ma non smetterò.»
«Mentirei se ti dicessi che voglio che tu smetta. Però penso che meriti una persona normale.»
Josie rise fra le lacrime. «Nessuno di noi è normale, Clint. Non ho dato una vera possibilità a un uomo di questa città di entrare a far parte della mia vita perché ho paura di soffrire. Avevo in programma d’invecchiare con mio marito. E ora ho paura di fare altri programmi e vederli naufragare.» Faith aveva ragione. Josie diceva a tutti che voleva essere amata, ma in verità era convinta di trovarsi di nuovo con il cuore infranto.
«Vorrei poterti promettere che non ti deluderò mai.»
«Che ne dici se invece smettiamo di preoccuparci di tutto quello che può andare storto, e vediamo come va? Possiamo essere amici.»
Clint si asciugò con il pollice le guance ancora rigate di lacrime. «Prima fammi finire questo lavoro e poi potremo parlare di essere amici. Non so se è il caso che io prenda una decisione del genere in questo periodo dell’anno.»
Le chiedeva tempo, e Josie non aveva alcun motivo per non concederglielo. Anche se voleva qualcosa di più.
Per un paio di giorni l’avrebbe lasciato in pace a lavorare e si sarebbe concentrata sulle sue responsabilità. Mancavano quattro giorni alla Vigilia di Natale e i lavori di ristrutturazione erano completati. Il bar ristorante avrebbe riaperto i battenti e per fortuna Boone Williams avrebbe avuto un posto in cui esibirsi. Però conoscere Boone le sembrava addirittura una cosa di poco conto dopo quello che era appena successo tra lei e Clint.
«Se vuoi posso venire giovedì con un elenco di cose da fare, così potremo risolvere eventuali problemi secondari prima della riapertura venerdì» le propose Clint mentre raccoglieva le sue cose.
«Va bene.» Josie si pulì le mani sui jeans. «Però è tutto fantastico. Spero che piaccia a tutti quanto piace a me.»
Clint annuì e abbassò lo sguardo. «Buona serata.»
Josie non voleva che se ne andasse, perciò disse di getto: «Potrei cucinarti qualcosa stasera, così potremmo stare un po’ insieme mentre finisco delle cose qui. Da amici, naturalmente. Se non hai da fare».
L’espressione di Clint cambiò. Josie non riuscì a capire se fosse deluso. «Non posso. Ho un impegno.»