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Quando arriva Natale

di AMY VASTINE

Mancano pochi giorni a Natale ma, invece di pensare ai dolcetti delle feste, nella mente di Josie Peters aleggiano visioni apocalittiche.
Proprietaria di un bar ristorante, il Sundown, sa che deluderà tutta la città se non terminerà i lavori di ristrutturazione in tempo per riaprire per il concerto di Natale di Boone Williams, famosissimo cantante country.
Deve concentrarsi.
E non dovrebbe essere difficile, con un tuttofare taciturno come Clint. Però per ogni minuto che trascorre ad appendere festoni, ne passa un altro a guardare lui. Il misterioso, ombroso Clint che pensa solo al lavoro, e a nient’altro.
Josie sa che scapperebbe a gambe levate se lei tentasse di approfondire la conoscenza.
E’ iniziato il conto alla rovescia per il Natale, e Josie non può permettersi di perdere l’uomo che deve costruirle il palco… e ha anche conquistato il suo cuore.
 
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4

«L’incidente?» Josie prese un biscotto e si sedette su uno sgabello. Voleva risposte. Faith era cresciuta in quella piccola città e sapeva quasi tutto di tutti.

«Così l’hanno sempre chiamato i McBride. Non conosco tutti i particolari. Nate e Clint sono molto più vecchi di me.»

Josie tossicchiò. «Molto più vecchi? Lo sai, vero, che hanno quasi la mia età?»

Faith fece una smorfia. «Scusa. Quarant’anni è un’età favolosa, lo sai. Però quando voi tre avevate vent’anni, io avevo superato da poco i dieci anni. A quei tempi era una grande differenza di età.»

Josie era troppo impaziente per offendersi. «Che cosa è successo, insomma?»

«C’è stata una sparatoria al campus dell’università e tra le vittime c’era anche Clint. In realtà non so altro. Quell’inverno Clint è tornato a casa e non ha più ripreso gli studi. Nate invece ha finito l’università, si è sposato e si è trasferito a nord. Nel Michigan, forse.»

Quindi Clint aveva vissuto il peggiore incubo di Josie. Era terrorizzata dalle stragi scolastiche. Sin dal primo giorno di asilo di Lily, ogni giorno Josie pregava che tornasse a casa sana e salva. E quando al telegiornale davano la notizia di una sparatoria in una scuola, Josie era tentata di far studiare sua figlia a casa.

«Fino all’incidente i due ragazzi avevano condotto praticamente la stessa vita» continuò Faith. «Ma dopo la sparatoria hanno preso direzioni opposte, e quindi ora sono due persone completamente diverse.»

Josie sapeva che un evento particolare poteva cambiare la vita di una persona, com’era successo a lei quando era morto Dale. Prima era una madre e moglie spensierata, e poi in un batter d’occhio era diventata una vedova stressata e madre single.

«Non sapevo che Nate fosse divorziato. È un tipo in gamba.» Faith rivolse un’occhiata eloquente a Josie, e il suo tono era passato rapidamente da cupo a malizioso.

«Cosa?» L’ultima cosa che Josie voleva era pensare a scapoli interessanti.

«Dai. Magari è destino. Nate torna in città. Suo fratello lavora nel tuo bar ristorante. Vi conoscete. Avete molto in comune.»

«Cioè?»

Faith si appoggiò al bancone. «Avete la stessa età. Siete stati in Europa. Adorate il Natale. Per me è un buon punto di partenza.»

Josie chiuse la scatola di biscotti. L’amica ne aveva mangiato uno di troppo, evidentemente, e si era ubriacata. «Non so…»

«Visto? Fai sempre così. Mi dici che cerchi l’amore ma poi scappi quando si presenta un’occasione concreta» l’accusò Faith.

«Non scappo affatto. Non ho detto di no. Ho detto non so.»

«Allora ti sfido a invitare a cena Nate McBride se domani si presenta qui con Clint.»

Josie non poteva ignorare la sfida. Avrebbe dimostrato una volta per tutte a Faith che faceva sul serio, e voleva veramente correre il rischio e mettersi in gioco.

Se solo fosse riuscita a non pensare all’altro fratello McBride…

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