Quando arriva Natale
di AMY VASTINE
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Mancano pochi giorni a Natale ma, invece di pensare ai dolcetti delle feste, nella mente di Josie Peters aleggiano visioni apocalittiche.
Proprietaria di un bar ristorante, il Sundown, sa che deluderà tutta la città se non terminerà i lavori di ristrutturazione in tempo per riaprire per il concerto di Natale di Boone Williams, famosissimo cantante country.
Deve concentrarsi.
E non dovrebbe essere difficile, con un tuttofare taciturno come Clint. Però per ogni minuto che trascorre ad appendere festoni, ne passa un altro a guardare lui. Il misterioso, ombroso Clint che pensa solo al lavoro, e a nient’altro.
Josie sa che scapperebbe a gambe levate se lei tentasse di approfondire la conoscenza.
E’ iniziato il conto alla rovescia per il Natale, e Josie non può permettersi di perdere l’uomo che deve costruirle il palco… e ha anche conquistato il suo cuore.
OGNI MERCOLEDì UN NUOVO CAPITOLO!
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«Posso portarle qualcosa, signor Williams? Gradisce qualcosa da bere? O da mangiare? Vuole sedersi? Qualsiasi cosa, dica pure.»
Boone Williams spostò la tesa del cappello da cowboy all’indietro, facendole vedere bene quegli incredibili occhi azzurri, poi lanciò un’occhiata a Dean ma non disse niente.
Come al solito parlava troppo, pensò Josie.
Doveva rilassarsi.
Williams aveva tutto quello che gli serviva. Gliel’aveva detto l’ultima volta in cui gliel’aveva chiesto, probabilmente non più di due minuti prima.
«Puoi smettere di darmi del lei e chiamarmi signor Williams, quello è mio padre. A parte questo, sono a posto, tesoro.»
Faith tirò Josie per farla uscire dalla stanza sul retro. «Vieni, prima che ti esploda la testa.»
«Mi ha chiamato tesoro.» Josie si sentiva svenire. «Hai sentito? Perché non avevo il cellulare in mano per registrarlo? Pensi che se gli chiedessi di ridirlo mentre gli faccio un video lo farebbe? O sembrerebbe strano?»
«Sarebbe decisamente strano. È solo un uomo come un altro.»
«Un uomo che canta canzoni che mi fanno sciogliere.»
Faith fece una smorfietta ironica. «Conosco io un’altra persona che ti fa sciogliere.» Indicò un punto oltre la spalla di Josie, che si girò e vide nientemeno che Clint McBride che dava il biglietto a Lily all’ingresso.
Sì, Clint la faceva sciogliere. Specialmente quando portava quella camicia grigia, i jeans scuri e il cappello da cowboy nero. Oh, quanto era eccitante con il cappello in testa!
Subito dopo Clint entrò Nate; Josie era contenta che avesse convinto Clint a venire. Sapeva che per lui non sarebbe stato facile, con tutta quella gente che affollava il locale. Avevano raggiunto sicuramente la capacità massima.
«Signori McBride! Buonasera.»
«Signora Peters, che piacere rivederla» scherzò Nate, facendole il baciamano da vero gentiluomo.
«Ciao, tesoro.» Clint sembrava felice di vederla, ma continuava a guardarsi intorno tra la folla per individuare l’uscita.
Josie gli sorrise raggiante. Tesoro era ancora più emozionante se la chiamava così lui, invece di Boone Williams. «Ho un posto speciale riservato per i VIP.»
Prese per mano Clint e li condusse verso il fondo della sala. Aveva cordonato uno spazio in modo che non vi entrasse nessuno oltre a Clint e Nate, e l’aveva scelto di proposito vicino alla porta della cucina, se Clint avesse sentito il bisogno di svignarsela dal retro.
La sua espressione si addolcì quasi subito. «Sei buona con me, anche troppo.»
«È possibile che lo faccia per motivi egoistici.» Josie indicò il vischio che aveva appeso sopra il loro tavolo. «Significa che posso fare questo per tutta la sera.» Si sollevò in punta di piedi e gli diede un bacio sulla guancia sfregiata.
Lui l’agguantò alla vita. «Eh, no» disse con voce bassa e roca. Si chinò, con le labbra vicine all’orecchio di Josie. «Hai dimenticato che non siamo solo amici? D’ora in poi, ci baceremo così sotto il vischio…»
Le mise una mano sulla guancia e le sfiorò la mandibola con le labbra, poi le premette lentamente sulle sue finché Josie non dimenticò dove si trovava, e perché non avesse pensato di farlo sin dall’inizio.