Favola di Natale a New York
di SARAH MORGAN
Roxy ha imparato a non credere alle favole, ma per il prossimo Natale vuole che sua figlia Mia abbia tutto quello che ha sempre sognato. Non appena i fiocchi di neve cominciano a scendere su Manhattan, Roxy però non può più nascondere il suo sogno segreto: un bacio sotto il vischio col suo affascinante collega James. James sa che con Roxy deve andarci piano: lei ha già sofferto in passato e oltre al suo cuore, deve proteggere anche la sua adorabile figlia Mia. Ma non appena le notti di dicembre diventano più fredde e l'attrazione tra loro si fa più forte, James decide che è ora di agire. Se Roxy gli permetterà di entrare nel suo cuore, forse per questo Natale potrà fare in modo che i suoi sogni diventino realtà... |
La neve era caduta per tutta la notte e le temperature erano precipitate.
New York era nella morsa del gelo. Per una volta, i marciapiedi erano vuoti, i negozi chiusi prima del previsto, anche gli spettacoli a Broadway erano stati annullati.
Erano stati tutti avvertiti di non mettersi in viaggio se non fosse strettamente necessario.
Roxy era rimasta a casa con Mia cercando di non pensare ai soldi che non stava guadagnando. Lei e Mia avevano cucinato dei biscotti seguendo una delle ricette di Eva, e avevano ricoperto la cucina di farina. Poi avevano fatto delle collane di carta e avevano letto alcuni libri insieme.
Stavano costruendo una torre di mattoni di Lego quando qualcuno bussò alla loro porta.
Roxy l'aprì sovrappensiero, aspettandosi di trovare Matt o Frankie, ma era James!
Il suo cuore si sollevò e volò come un uccello. Sapeva che non avrebbe dovuto sentirsi così, ma era più forte di lei.
James aveva trasformato un giorno ordinario in qualcosa di speciale.
La sua giacca era coperta di neve e aveva con sé una lunga scatola di cartone.
Lei ridacchiò. "Guardati! Sembri l'abominevole uomo delle nevi".
"Questo è il ringraziamento per aver portato questo peso a piedi, attraverso le strade di Brooklyn per di più durante una bufera."
"Sei fantastico. L'ho già detto. Fai un po' più di palestra così avrai più muscoli."
"Ho già i miei muscoli. Dovresti guardare meglio." Se avesse guardato meglio si sarebbe sciolta. "Allora,
cosa c'è dentro la scatola?"
James spostò un ciuffo di capelli che gli era ricaduto sul viso. "Mensole. Mi hai chiesto come fosse la mia vita da bambino...".
"E avevi delle mensole?"
"Avevamo una biblioteca".
Roxy sgranò gli occhi. "Ah... Vuoi dire come la Biblioteca Pubblica di New York? Quella con i grandi leoni di pietra?"
"Niente leoni." James posò la scatola sul pavimento. "Avevamo una stanza solo per i libri. Se stai pensando di acquistare a Mia tutti i libri che ho letto, avrai bisogno di più spazio... e di una libreria".
Il cuore di Roxy accelerò i battiti. "Vuoi costruire una piccola libreria per la mia bambina?"
Lo fissò per un attimo, sembrava che stesse per dire qualcosa, poi cambiò idea. "Sì." Il suo tono era come stravolto. "Lo sto facendo per Mia."
"E lo vuoi fare oggi? Quando ci sono mille gradi sotto lo zero ed è come vivere sul set dell'Era Glaciale, solo senza i mammut?"
"Questo è il giorno che ho scelto, sì. Il resto della settimana siamo al lavoro, e tu poi hai addirittura un secondo lavoro, quindi oggi mi sembrava una buona occasione." Aprì la scatola. "Dov'è Mia? Non voglio che si faccia male qui in mezzo a legno, chiodi e trapano."
"È in salotto. Sta giocando con i Lego. Potrebbe gestire una società di costruzioni da grande. Se entri lì dentro ti metterà a lavorare. Quella ragazzina ha proprio la stoffa del capo".
"Mi chiedo da chi abbia preso".
Roxy si mise le mani sui fianchi. "Stai per caso insinuando qualcosa?"
"Sì. Ora dimmi dove vuoi queste mensole. Dobbiamo concentrarci."
Non poteva. Come poteva concentrarsi quando si era presentato alla sua porta nel peggior giorno dell'anno per costruire una libreria per sua figlia Mia?
Il cervello di Roxy era in tilt.