Favola di Natale a New York
di SARAH MORGAN
Roxy ha imparato a non credere alle favole, ma per il prossimo Natale vuole che sua figlia Mia abbia tutto quello che ha sempre sognato. Non appena i fiocchi di neve cominciano a scendere su Manhattan, Roxy però non può più nascondere il suo sogno segreto: un bacio sotto il vischio col suo affascinante collega James. James sa che con Roxy deve andarci piano: lei ha già sofferto in passato e oltre al suo cuore, deve proteggere anche la sua adorabile figlia Mia. Ma non appena le notti di dicembre diventano più fredde e l'attrazione tra loro si fa più forte, James decide che è ora di agire. Se Roxy gli permetterà di entrare nel suo cuore, forse per questo Natale potrà fare in modo che i suoi sogni diventino realtà... |
Perché si era fermato? Perché adesso, quando era eccitata in un modo in cui non lo era mai stata prima? Avvertì una fitta di dolore dentro di lei. Una sensazione che peggiorava ora che aveva smesso di baciarla. Perché si era fermato?
Non sapeva se baciarlo o dargli un pugno.
"Non stiamo andando a... credevo..." farfugliò.
James sollevò la mano e le spazzò via i fiocchi di neve dai capelli. "Quello che avevi scritto e attaccato alla parete... Devo assicurarmi che l'esperienza corrisponda alle parole sui post-it" le disse.
Parole? Roxy pensò a ciò che aveva scritto sui post-it. Ora avrebbe aggiunto subito o urgente. Ma anche accelerare. Qualcuna di queste parole avrebbe reso l'idea di come si sentiva ora?
"Quindi non stiamo per..."
"Rischiamo il congelamento in questo giardino". C'era divertimento nei suoi occhi e nella sua voce. "Non è proprio quello che avevo in mente per il nostro primo appuntamento."
"Appuntamento?"
"Naturalmente, un appuntamento. Cosa credevi? Che volessi solo portarti a letto?"
Roxy avvertì il colore avvamparle le gote perché era esattamente ciò che aveva pensato.
James le accarezzò la guancia e la dolcezza nei suoi occhi le fece capire che sapeva esattamente che cosa lei avesse pensato. "Ti voglio? Sì. Ti voglio così tanto che il desiderio mi sta uccidendo, ma non è così che funziona, Roxy."
Voleva chiedergli come funzionasse invece, ma non voleva fare né dire niente che spezzasse l'incantesimo tra loro. Qualunque cosa significasse, sapeva che lo voleva anche lei, di un disperato desiderio... ma all'improvviso emerse il suo famoso senso di colpa.
"Probabilmente non dovrei. Voglio dire che ho Mia adesso e sto facendo delle buone scelte - sto cercando di... Oh, sembra così scortese da parte mia. E adesso ti ho offeso." Con sua grande sorpresa James rise e l'avvolse tra le braccia.
"Non c'è niente che tu non mi possa dire. Niente che potrebbe offendermi. E non avrei mai fatto niente senza pensare anche a tua figlia."
"Lo so. È appena..."
"Ti senti in colpa a fare qualcosa per te. Non dovresti. Mia sarà comunque a letto quando usciremo. E uscire non ti rende una madre cattiva, Rox. Ti meriti un po' di tempo per te stessa. Credi che Mia non sarebbe felice di vederti felice?"
"No, lo sarebbe." Ponendole in questi termini le sue paure sembravano ridicole. James sapeva sempre la cosa giusta da dire. Forse doveva riprendere a fare l'avvocato. O forse era per questo che aveva scelto di diventare un avvocato da ragazzo.
I fiocchi di neve continuavano a cadere, grandi fiocchi che si posavano sui capelli e sulle spalle. Avrebbe dovuto sentire freddo ma non aveva mai sentito più caldo nella sua vita. Gli sorrise. "Qualunque cosa tu voglia fare a me starà bene."
"Quello che voglio fare è portarti a cena."
"A cena? Immagino che tu non stia parlando di un hamburger e di una Coca Cola."
"Stavo pensando a qualcosa di un po' più romantico". Romantico? Oh, che meraviglia! Roxy si sentiva sulle
nuvole. "Non sono mai stata a una cena romantica".
Le sorrise. "Vedrai. Chiederemo a Matt e Frankie di fare da babysitter a Mia."
"Quindi vino e cena al lume di candela? Alla luce della candela non potrai vedere i cerchi scuri sotto i miei occhi".
E forse l'avrebbe baciata sotto il vischio, pensò Roxy sognante. Sarebbe la cosa più romantica di tutte.