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Favola di Natale a New York

di SARAH MORGAN

Roxy ha imparato a non credere alle favole, ma per il prossimo Natale vuole che sua figlia Mia abbia tutto quello che ha sempre sognato. Non appena i fiocchi di neve cominciano a scendere su Manhattan, Roxy però non può più nascondere il suo sogno segreto: un bacio sotto il vischio col suo affascinante collega James.

James sa che con Roxy deve andarci piano: lei ha già sofferto in passato e oltre al suo cuore, deve proteggere anche la sua adorabile figlia Mia. Ma non appena le notti di dicembre diventano più fredde e l'attrazione tra loro si fa più forte, James decide che è ora di agire. Se Roxy gli permetterà di entrare nel suo cuore, forse per questo Natale potrà fare in modo che i suoi sogni diventino realtà...

7

Durante il tragitto in metropolitana che l'avrebbe riportata a Brooklyn, Roxy aveva sempre pensato a James.

Era lei l'unica a fantasticare su di lui o i suoi sentimenti erano contraccambiati? La gente stipata nella metropolitana, quella che affollava i marciapiedi, quella in piedi in coda per vedere Babbo Natale o chi dava uno sguardo e rimaneva in soggezione davanti all'albero gigante del Rockefeller Center... avevano tutti dei sogni?

Che fossero dei sognatori o no, era la realtà che li aspettava quando uscivano dalla metropolitana.

La temperatura era calata e aveva iniziato a nevicare. Le previsioni meteo avevano avvertito tutta la popolazione newyorkese che si stava avvicinando una tempesta e che le autorità avrebbero ben presto lanciato l'allarme di "emergenza maltempo."

La fermata della metropolitana era a dieci minuti a piedi dall'appartamento di Roxy. Era in piedi dalle 5:00 del mattino e quando inserì la chiave nella porta, i suoi piedi erano gonfi e doloranti.

L'appartamento era tranquillo e Frankie era accoccolata sul divano, persa in un libro. Sembrava perfettamente a suo agio in quella casa, probabilmente perché originariamente quello era stato il suo appartamento, fino a quando non si era trasferita con Matt al piano di sopra. Frankie era un'organizzatrice di eventi e gestiva una compagnia di conciergerie con le sue due amiche, Paige ed Eva; tutte e tre le donne avevano preso a cuore la situazione di Roxy. Paige l'aveva aiutata a cavarsela con la bambina ed Eva le aveva dato alcune lezioni di cucina. Abituata a vivere la vita senza alcun sostegno e aiuto, Roxy era grata e devota alle tre amiche che le avevano reso la vita sopportabile. Aveva apprezzato il loro aiuto, ma soprattutto la loro amicizia.

Si sfilò via il cappotto facendo cadere in terra i fiocchi di neve. Frankie alzò lo sguardo.

"Sta nevicando? Non ho guardato fuori dalla finestra." Chiuse il libro. "Sembri esausta. Troppe persone che volevano vedere Babbo Natale, oggi?" le domandò.

"Non hai idea, praticamente tutta Manhattan." Roxy si tolse le scarpe, promettendo a se stessa di concedersi un bagno caldo prima di iniziare a studiare. "Ho visto James."

"Vedi James ogni giorno. Lavori con lui."

"È venuto nel negozio per comprare un regalo di Natale a Mia".

"Sì? Quell'uomo vale tanto oro quanto pesa". Frankie studiò il viso di Roxy. "Ah, ho capito cosa ti turba: venendo al grande magazzino ora James sa che hai un secondo lavoro. È così importante?"

"Non lo so. Non voglio che pensi male di me." "Perché mai dovrebbe pensare male di te, e perché tutto questo ti preoccupa? Lo ami? " Solo Frankie poteva essere così diretta.

"No! Voglio dire, è ovvio che gli voglia bene e lo rispetti... lo ammiro perché è intelligente, ma è come un fratello: perché stai sorridendo?"

"Perché è quello che dicevo di Matt."

"Tu sei innamorata di Matt. E lui è innamorato di te". "Sì". Frankie posò il libro. "Sei sicura di non provare

nulla per James?"

"Anche se lo amassi, non farebbe alcuna differenza. Non prova quel tipo di sentimento per me." Passavano ore a lavorare insieme, a stretto contatto, e James non l'aveva mai nemmeno toccata. "E non mi posso permettere di avere una relazione, ora. Anche se alla fine della giornata mi sento esausta, l'unica cosa che voglio è essere la migliore madre possibile per Mia. Sto facendo buone scelte".

Frankie sorrise e si alzò. "A mio parere anche fare sesso con James sarebbe stata una scelta eccellente".

Roxy arrossì. Fare sesso con James era una fantasia che si concedeva a tarda notte nella privacy della sua camera da letto. Non era un argomento di cui parlava mai.

"Grazie per aver fatto da babysitter a Mia. Si è comportata bene?" chiese per cambiare argomento.

"È stata un amore. Si è addormentata facilmente, ma non prima che le avessi letto un libro. La tua splendida ragazzina è una piccola lettrice." Frankie lasciò l'appartamento, chiudendo la porta dietro di lei.

Roxy si avvicinò alla camera da letto e si fermò per un attimo sulla soglia a guardare la figlia. Poi fece un bagno veloce, s'infilò una maglietta oversize e si sistemò sul letto con i suoi libri. Attaccati alle pareti c'erano tanti piccoli post-it con su scritte le varie parole del giorno. D'impulso si alzò, andò alla scrivania e cominciò a scrivere altre parole. Sorrise ma non le attaccò alla parete. Le avrebbe tenute lì per quella sera. Perché no? Sua figlia non poteva leggerle.

E ora stava per mettersi a studiare... non poteva pensare di fare sesso con James.

Forse prima avrebbe dovuto farsi una doccia fredda.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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