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Seduzione al castello

di BLYTHE GIFFORD

La dama di compagnia Mary Betoun sa benissimo che non deve fidarsi del proprio giudizio in fatto di uomini; il suo futuro non dipende da un marito, ma dalla sua capacità di accontentare la regina. Perciò quando la regina le affida il compito di approntare per la sua visita un castello in una località remota al confine con la Scozia, Mary sa che tutto deve risultare perfetto.

L’affascinante capitano del castello, Jamie Davison, è ben lieto di darle una mano se Mary lo aiuterà a sua volta… a diventare un pretendente più attraente per poter trovare moglie. La sua richiesta sembra del tutto innocente, anche se la vicinanza di Jamie ispira a Mary pensieri tutt'altro che innocenti. Ma potrà fidarsi di lui e delle sue mire? E di se stessa?

7

Mary continuò a tenere la camicia di Jamie sulla faccia. Se avesse sbirciato l’avrebbe visto a torso nudo e allora…

«Mary.» Ora il tono di Jamie non era più adirato. «Ti ho detto che ti avrei aiutato e lo farò. Ora tocca a te. O hai paura?»

Lei abbassò le mani e aprì gli occhi. «Non ho paura di te, Jamie Davison.»

Però nel vederlo seminudo le parole le si strozzarono in gola.

Non era il primo uomo che vedeva senza vestiti, ma era diverso da tutti gli altri, con le sue spalle ampie e forti, le braccia muscolose, il torace ampio ricoperto da una leggera peluria di riccioli castani. Aveva il braccio destro segnato da una cicatrice quasi invisibile, un ricordo di passate battaglie.

Aveva il ventre ancora pudicamente coperto, ma aveva denudato le gambe lunghe – tanto lunghe che, Mary ne era sicura, avrebbero potuto attraversare la stanza in due passi.

«Gli stracci che disprezzi tanto sono lì» disse Jamie, indicando il mucchietto d’indumenti sul pavimento. «Ora, che cosa dovrei indossare secondo te, per far piacere a una sposa?»

Niente, fu il primo, pericolosissimo pensiero di Mary.

Calma. Gli hai promesso di aiutarlo a prepararsi per un’altra donna, in modo da poterti sbarazzare di lui. E lui ti ha promesso di aiutarti a preparare il castello per poter diventare il braccio destro della regina. Tra voi due non c’è altro che quell’accordo.

«Di giorno i tuoi vestiti devono essere très digne» esordì, sperando che la voce non le tremasse.

«Dignitosi? Un uomo che ha dignità è un uomo d’onore, che merita rispetto. Come posso rispettare un paio di pantaloni?»

Sembrava sciocco, in effetti, quando lo diceva lui. Però questo era quello che consigliava il libro sui cortigiani di quell’autore italiano. «Dignitoso significa ben fatto, con una stoffa di buona qualità, e non pieno di… fronzoli.»

Jamie raccolse i calzoni che si era tolto e li scrutò con un sorriso scettico. «Non vedo fronzoli.»

Mary non poteva dargli torto. Si affrettò a precisare: «Io parlo di habillement ordinaire. Per le feste un cortigiano deve indossare abiti colorati e vistosi!». Oliver Sinclair ne aveva molti così. «E la catena d’oro con l’emblema che indica il tuo ruolo.»

Lui si accigliò. «Quello che indica il mio ruolo è la mia spada.»

Forse una giacca rossa bordata di pelliccia.» Mary agitò le mani. «Con i tagli sulle maniche.»

«Se la indossi da queste parti ti attirerai addosso tutte le frecce dell’altopiano.»

«E’ per questo che s’indossa solo in occasioni speciali. Per attirare l’attenzione delle dame.» Una giacca così avrebbe fatto risaltare i suoi occhi scuri. Ma quel pensiero non le arrecò alcuna gioia.

Jamie sospirò. «Una giacca rossa, allora.»

«Dirò alla sarta di ordinare la stoffa» concluse lei, sperando che a quel punto se ne sarebbe andato.

Lui annuì e stese il braccio. «Ora posso riavere la mia camicia?»

 

Con il braccio teso, Jamie era pentito di essersi spogliato. Solo con lei e seminudo, non riusciva a pensare ad altro che a buttarla sul letto.

Mary attraversò la stanza e si fermò davanti a lui, scuotendo la camicia. «Chinati.»

Sorpreso, Jamie obbedì. Lei gl’infilò la camicia sulla testa e sulle braccia, stendendosi per raddrizzarla sulle spalle. Quando lui si rialzò, sperò che la camicia lunga coprisse quello che si era risvegliato nel suo ventre.

Gli scottavano le spalle nei punti in cui Mary le aveva toccate. «Grazie, Mary» disse con voce roca per l’emozione.

Lei alzò lo sguardo verso di lui con gli occhi sgranati e le labbra dischiuse.

Ora, scemo. Baciala adesso.

Jamie si protese verso di lei, pronto, in attesa. Abbassò lentamente le palpebre…

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