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Una passione a tutto gas

di LORI BORRILL

Drake Whitley, editore di una rivista di successo, vive la vita alla massima velocità, rallentando solo per gustare le raffinatezze che la vita può offrire: un ottimo Scotch e una donna sensuale. Quando intraprende un viaggio da New York a Memphis a bordo della sua nuova macchina, Drake è più che felice di prendere un passaggio da una bellezza locale, Bonnie Bristol. La reazione chimica tra loro è inevitabile e, come se non bastasse, la fortuna vuole che lei non nasconda affatto di essere interessata a un’esperienza di sano sesso senza complicazioni. Della serie… l’importante è tenersi fuori dai guai!

Che cosa fare quando l’attrazione si trasforma troppo in fretta in un sentimento più serio e il desiderio diventa bisogno? Può l’avventura di una notte trasformarsi in una relazione stabile?

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Per Drake Whitley, nella vita solo tre cose vanno gustate lentamente: il lussuoso sapore della costata di manzo del Kentucky, il gusto rotondo di uno Scotch pregiato e le tenere carni di una bella donna. Per tutto il resto, si doveva vivere alla grande, come stava facendo ora, mentre pigiava l’acceleratore della sua nuova Lamborghini Murciélago. Come la vita, la Lamborghini se non la si guidava velocemente non la si apprezzava abbastanza.

Afferrò con forza il volante rivestito di morbida pelle. Con il cuore che batteva all’unisono con il tachimetro, Drake ingranò la sesta e lanciò la macchina a tutto gas. Chiunque si fosse trovato casualmente a precorrere la I-40 verso est, il gas di scarico scuro di una macchina sportiva italiana sarebbe sembrato un miraggio, un’ombra che si era formata a ovest per poi sparire nel giro di un secondo. Nessuno avrebbe mai sospettato che Drake era quella nuvola di fumo. Drake amava le strade sgombre e pericolose come quella che portava da Memphis a Nashville; quelle strade dove il traffico era scarso, in cui le colline e le curve offrivano al guidatore sempre nuove sfide. Del resto, tutti possono percorrere a duecento chilometri all’ora le strade dritte dello Utah. Ma solo persone come Drake – che avevano i nervi saldi necessari per andare a tutta velocità e i soldi per poterselo permettere – potevano affrontare strade come la Tennessee Valley.

Le labbra si dischiusero in un sorriso quando virò lo sterzo. Il concessionario che gli aveva venduto quel potente giocattolo su quattro ruote sembrava avesse detto la verità, sulle potenzialità dell’auto. L’aveva pagata più di duecentocinquantamila dollari e doveva essere così! Non era la prima Lamborghini per Drake, ma di certo era quella più alla moda: era così finemente equipaggiata che aveva declinato la gentile offerta di farla recapitare direttamente nella sua casa di New York, decidendo di guidarla lui stesso da Memphis. Gli era sembrato un crimine, caricare una macchina destinata alla forte velocità su un rozzo e lento tir. Inoltre, come proprietario e direttore editoriale di High Velocity – rivista dedicata a tutto ciò che andava veloce – non avrebbe fatto male a nessuno se avesse testato di persona quell’auto.

Almeno, questa era la linea generale che aveva voluto per il suo magazine. La verità era che aveva proprio bisogno di marciare su chilometri e chilometri di strada.

Drake non riusciva a capire esattamente quando e cosa avesse provocato, negli ultimi sei mesi, un intoppo agli ingranaggi della sua vita. Era stato preso da un senso di inquietudine, come una sensazione che la sua vita non stesse andando per il verso giusto, perché c’era molto più da fare e da scoprire, anche se lui non sapeva di che si trattasse né come trovare ciò che cercava.

Aveva già avvertito questa sensazione. L’aveva percepita dapprima nelle viscere, quando aveva riscosso la sua parte di denaro dal ranch di famiglia a Austin, in Texas, per dare il via, a New York, alla sua esperienza editoriale con High Velocity. Aveva obbedito all’istinto e alla necessità, non aveva capito a fondo le ragioni di quel cambiamento di vita, ma aveva seguito quella pulsione senza chiedersene il perché. Aveva fatto bene, dal momento che ci aveva guadagnato milioni di dollari, per non parlare dell’immensa felicità che ne era scaturita.

Fino a quel momento, Drake non era mai stato tradito dall’istinto o dai sensi, ma anzi si era sempre fatto guidare da questi. Così come ora, quando aveva preso la Lamborghini per passare un po’ di tempo sulla strada. Si era seduto in macchina e aveva affondato piacevolmente i piedi sui pedali, disponendo la mente ad accettare tutto ciò che la strada gli avrebbe offerto.

Aveva appena passato Nashville quando i suoi occhi si posarono sull’insegna per la superstrada per Dahlia. Quel nome gli fece venire in mente un vecchio, cadente strip-club di drag queen che avevano appena rimesso a nuovo. Poteva essere una buona storia per la rivista. Decise di svoltare all’ultimo momento e imboccò la strada per Dahlia in direzione della città. Sarebbe stato un ottimo posto per fermarsi e mangiare un boccone.

Drake aumentò la velocità, accorgendosi solo all’ultimo momento di non aver visto il successivo segnale stradale. Il segnale aveva lampeggiato davanti a lui solo in prossimità dell’uscita. Drake aveva mancato lo svincolo salendo una cunetta prima ancora di rendersene conto.

Respirò profondamente e cominciò la dura discesa, con la carrozzeria che strideva contro la strada per la brusca virata. Drake imprecò ad alta voce, sterzando e cercando di mantenere il controllo della macchina per ritornare sulla strada asfaltata. Azionò il freno, ma la macchina continuò a sbandare, con i penumatici che stridevano sull’asfalto e il fumo che fuoriusciva copioso. Aveva perso la sua battaglia sul controllo dell’auto. Ogni volta che usciva da una curva, ce n’era subito un’altra, mentre lui cercava inutilmente di raddrizzare la macchina, con sforzi febbrili. L’adrenalina gli scorreva nel sangue quando tirava il freno e cercava tenacemente di resistere.

Troppo tardi. Prima che potesse rendersene conto, la strada era sparita.

* * * *

Una bottiglia di Jack Daniels e una notte di sano sesso con uno stallone sexy. Bonnie Bristol era arrivata alla conclusione che queste erano le sole cose che contavano nella vita; le sole cose che l’avrebbero tenuta alla larga dalla depressione.

In questo istante, però, non aveva nessuna di queste due cose.

Forse era un bene. L’alcol le avrebbe fatto venire la nausea e l’avrebbe fatta sentire ancora più depressa, il giorno dopo. E l’uomo? Be’, in un paese piccolo come Dahlia non c’erano così tanti stalloni tra cui scegliere.

Ragione numero 437 per cui aveva deciso di andare via da quel posto, ma non ci era ancora riuscita nonostante fosse arrivata alla “veneranda” età di venticinque anni.

L’università avrebbe dovuto portarla via da Dahlia. Con una laurea in giornalismo alle spalle, Bonnie avrebbe dovuto viaggiare per visitare gli States. Magari il mondo intero. Invece, tutto ciò che aveva visto era la vecchia autostrada tra Nashville e casa sua. 30 miglia di un paesaggio così familiare che poteva dipingerlo a occhi chiusi con una precisione fotografica.

Ingranando la marcia sul vecchio furgone Chevy di suo padre, aumentò la velocità per quanto possibile per sorpassare una autocisterna di latte, e prese la I-40. La sua vecchia Firebird era morta lo scorso inverno e, non avendo i soldi per farla riparare, Bonnie era costretta a utilizzare l’unico veicolo su quattro ruote che possedessero lei e sua madre e che ancora funzionasse: il grande furgone rosso di suo padre. Un’autentica reliquia industriale, capace di arrivare a un massimo di 60 chilometri all’ora, in discesa. Non che Bonnie se ne lamentasse. Non aveva fretta di arrivare a casa e raccontare che il suo estremo tentativo di salvare la casa di famiglia era miseramente fallito.

Mister Mayfield, l’investitore che aveva espresso il timido interesse di diventare socio nel Bristol House Bed & Breakfast, non aveva affatto apprezzato il prospetto finanziario proposto da Bonnie. Dopo l’ultimo fallito tentativo di salvare il B&B, ora non restava che tornare a casa con nulla in mano se non la sua disperazione.

Una disperazione che sarebbe stata digerita molto più facilmente se Jack avesse fatto sesso con lei.

Jack o un altro non faceva differenza. Cielo, da quanto tempo non aveva un orgasmo?

Bonnie lasciò che la sua mente vagasse libera mentre imboccava la I-40 per dirigersi a Sud verso la città. Immaginò mani forti che le stringevano i seni nudi, labbra tumide che esploravano le sue cosce, carne soda da accarezzare. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di provare quella piacevole sofferenza tra le gambe, di sentire il profumo del sesso sul suo cuscino e di vedere le lenzuola stropicciate.

I suoi pensieri andarono così oltre che quasi non vide i segni di una frenata sull’asfalto. Se ne accorse solo quando ci fu sopra: una curva a gomito molto pericolosa verso sinistra e un segno di frenata sulla destra. Diminuì la velocità. Aveva rallentato d’istinto e aveva seguito con gli occhi quei segni sulla strada, fino a quando l’avevano condotta a un terrapieno e a quattro profondi fossati scavati di recente nella terra umida.

Frenò di botto e scese dal furgone, per verificare di persona cosa fosse successo. Si arrampicò sul piccolo crinale e guardò verso il basso, incuriosita. Giù nel terrapieno, le tracce portavano fino a un’auto a cui i rami nodosi di due grosse querce avevano arrestato miracolosamente la caduta nel baratro.

Dietro alla macchina, in piedi, si trovava un uomo massiccio, un autentico stallone che sembrava disceso dal cielo per lei.

Lui sembrava più arrabbiato che ferito. Quando lei lo chiamò a gran voce, cominciando a scendere verso di lui, Bonnie si accorse che lui la guardava attraverso due splendidi occhi azzurri, che sembravano felici di vederla.

Bonnie aveva la forte impressione di aver trovato ciò che cercava: un uomo sexy e terribilmente maschio. E il sesso con Jack? Si chiese, pensando che lo straniero poteva essere un ottimo sostituto.

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