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Una passione a tutto gas

di LORI BORRILL

Drake Whitley, editore di una rivista di successo, vive la vita alla massima velocità, rallentando solo per gustare le raffinatezze che la vita può offrire: un ottimo Scotch e una donna sensuale. Quando intraprende un viaggio da New York a Memphis a bordo della sua nuova macchina, Drake è più che felice di prendere un passaggio da una bellezza locale, Bonnie Bristol. La reazione chimica tra loro è inevitabile e, come se non bastasse, la fortuna vuole che lei non nasconda affatto di essere interessata a un’esperienza di sano sesso senza complicazioni. Della serie… l’importante è tenersi fuori dai guai!

Che cosa fare quando l’attrazione si trasforma troppo in fretta in un sentimento più serio e il desiderio diventa bisogno? Può l’avventura di una notte trasformarsi in una relazione stabile?

2

Drake era in piedi nel manto erboso, sconvolto e sorpreso di essere ancora vivo dopo quella rovinosa caduta. Non era nemmeno ferito. All’improvviso aveva udito una voce, dal forte accento del Sud, aveva alzato gli occhi e si era trovato davanti a un’autentica bellezza che si stava dirigendo verso di lui, scendendo dal ripido terrapieno.

Forse era effettivamente morto e questo era il paradiso. Se così fosse, avrebbe dovuto soffrire per la sua triste dipartita. Un uomo non poteva certo lamentarsi, però, se la ricompensa di una vita, era passare l’eternità con una donna così sensuale come quella che gli stava davanti.

Quasi senza sforzo, la donna scese lungo la collina, nonostante indossasse una minigonna molto aderente e portasse i tacchi alti. Aveva capelli ramati lunghi e lisci, legati in una coda, anche se qualche capello ribelle era riuscito a sfuggire alla presa dell’elastico e le incorniciava il viso come una corona ramata. La sua pelle era chiara come il latte e aveva due profondi occhi verdi come una sensuale sirena. Proprio il genere di donna che gli piaceva. Più lei si avvicinava e più lui notava particolari che lo affascinavano. Quella donna era decisamente il suo tipo.

Sissignora, se questo era il paradiso, non aveva nulla da ridire sul comitato di accoglienza!

“È ferito?” gli chiese lei avvicinandosi.

Drake sbatté gli occhi chiedendosi per un attimo il perché di quella domanda. Poi ricordò all’improvviso dell’incidente e la Lamborghini che l’aveva mandato fuori strada.

“Ehm… no.” Esclamò incerto, spazzolando via l’erba dai jeans.

Bonnie posò lo sguardo sulla macchina e un attimo dopo dove si era arrestata la sua folle caduta. “Solo pochi metri e lei non sarebbe qui davanti a me! Queste Lamborghini sono fatte per l’alta velocità, non per essere automobili sicure.”

Posò infine le mani sui fianchi come per tenere sotto controllo la situazione. “C’era qualcun altro con lei in macchina?” gli chiese.

Drake fece un cenno di diniego con il capo. Era improvvisamente ammutolito dalla bellezza mozzafiato della giovane donna che aveva dinnanzi a sé. Era vestita in maniera molto elegante, ma non batteva ciglio anche se il fango le aveva inzaccherato i tacchi. Né tantomeno sembrava sorpresa di vederlo lì davanti a lei, in quella situazione imbarazzante con un’auto da duecentocinquantamila dollari incagliata tra i rami di un albero.

Tuttavia, Drake sembrava essere attratto solo dalla bellezza di lei. Non faceva che osservare quei meravigliosi occhi verdi: a guardarli meglio, si poteva notare che erano tempestati di pagliuzze bluastre che li rendevano di un colore indefinibile e cangiante, come quello di un opale. Aveva un neo sulla guancia, quasi all’altezza dell’occhio, che rendeva lo sguardo esotico, sebbene dal suo marcato accento del Sud si capiva che era di quelle parti.

Drake la trovava così affascinante e intrigante che sarebbe stato a osservarla per ore e ore, come intontito, stregato da quella sirena. Fu lei a interrompere quella magia: “Bonnie Bristol,” gli disse tendendogli la mano.

Drake sbatté gli occhi e poi si affrettò a rispondere: “Drake Whitley. Ehm, grazie di esserti fermata.” Le strinse la mano.

Wow! Com’era morbida…

Lei lo guardò incuriosita, si liberò della stretta di mano e passò anche lei a un tono meno formale: “Seguimi. Ti do un passaggio fino a Dahlia. Per strada chiameremo Tater, così verrà lui a recuperare la tua macchina con il suo carroattrezzi.”

Drake aggrottò le sopracciglia e chiese: “Tater?”

Bonnie sorrise, accidenti a lei quant’era bella quando le labbra si schiudevano in un sorriso. “Il suo vero nome è Winston,” spiegò. “Ma tu chiamalo Tater, se vuoi che non ti rompa il tuo bel nasino!”

Il complimento inaspettato gli diede una scossa di adrenalina e rispose sfoderando tutto il suo fascino texano in un sorriso: “Sissignora,” fece il gesto di togliersi un cappello da cowboy per renderle omaggio. Erano anni che non portava un vero cappello da cowboy…

Bonnie ridacchiò e si diresse con passo sicuro su per la collina. “Tanto per capire: a quanto stavi andando per riuscire a cadere nel fossato in quel modo?” gli chiese. “Immagino a centotrenta all’ora. È troppo anche se guidi una Lamborghini, sai?”

In effetti, il tachimetro segnava esattamente centotrenta, l’ultima volta che gli aveva dato un’occhiata prima di precipitare. Drake si stupì di notare quanto lei ne sapesse in fatto di auto. Ne era molto colpito. “Bonnie Bristol?” chiese, infine. “Sei per caso una parente di Jimmy?”

Il sorriso le morì sulle labbra, all’improvviso: “Sì,” esclamò. “Era mio padre.”

La memoria di Drake si soffermò per un attimo sull’imbattibile e allora molto famoso pilota di gare automobilistiche, che aveva la reputazione di guidare al limite delle possibilità umane. L’uomo che era morto qualche anno prima, nonostante fosse vissuto molto più a lungo di quanto gli altri avessero preventivato. Jimmy Bristol era stato un uomo straordinario, tutto d’un pezzo, che non aveva paura né delle automobili, né tantomeno degli uomini. Aveva anche superato più volte molti record di velocità.

Spesso si era rotto anche qualche osso, se Drake ricordava bene.

Da quel che gli sembrava, però, capiva che a Bonnie non piacesse affatto ricordare suo padre. Mordendosi le labbra sensuali e carnose, lei si era girata e aveva proseguito nella sua piccola scalata della collina, con estrema nonchalance.

Mentre Drake la seguiva, non poteva fare a meno di notare il corpo sinuoso di lei, chiedendosi cos’altro gli avrebbe riservato il destino, per quel giorno.

 “Sei il proprietario di High Velocity?” esclamò Bonnie.

Il sollievo si impadronì di lei quando collegò il nome e il viso di Drake alla rivista. Ecco perché aveva la sensazione di averlo già visto prima! Il pensiero che lui non fosse affatto sconosciuto l’aveva tormentata dal momento in cui i suoi occhi si erano posati su di lui. Ora aveva collegato tutto e si sentiva anche piuttosto sciocca per non averci pensato prima.

Tutte le donne che bazzicavano intorno al mondo delle corse e delle automobili avevano sentito parlare di Drake Whitley. Diamine! La rivista People, nella classifica degli Uomini più Sexy del Pianeta, aveva inserito Drake nella categoria degli imprenditori, come il numero uno.

E ora ti sta guardando come se fossi il suo prossimo pasto, pensò Bonnie.

Si morse le labbra per non sorridere. Il suo completo di alta sartoria, che le fasciava il corpo sinuoso non aveva minimamente impressionato Mr. Mayfield a Nashville, ma ora stava facendo gola al sexy imprenditore. Un tipo al cardiopalma e con tanti milioni in tasca.

La giornata non era poi andata così male, alla fine.

“Conosci la mia rivista?” le domandò Drake.

“Sono la figlia di Jimmy Bristol e sono cresciuta a Dahlia, ricordi?”

Drake rise, una risata sincera e divertita. Le piaceva quella risata in un uomo.

“Stavi andando a Dahlia per un articolo?”

“Forse.”

Mentre Bonnie guidava il vecchio furgone verso la città, Drake la mise a conoscenza degli eventi –in realtà non ben chiari nemmeno a lui – che l’avevano spinto lì nel fossato dove lei l’aveva trovato.

“Immagino di dover passare la notte in città, mentre mi organizzo e cerco di capire come rientrare a casa.” Portò istintivamente la mano alla tasca dei pantaloni. “Maledizione! Credo di non aver preso il cellulare. Forse è ancora in macchina…”

Bonnie gli passò il suo e disse: “Usa il mio, tranquillo!”

“No, non preoccuparti. Recupererò il cellulare quando il tuo amico Tater porterà la mia auto in città.”

Drake le strizzò l’occhio e sorrise, facendola ridere. Cavoli, da quant’era che non si sentiva così, che non rideva di gusto? Da quando suo padre Jimmy era morto e lei e sua madre avevano scoperto di dover rinunciare allo stile di vita agiato che fino a qual momento avevano mantenuto.

In ogni caso, ridere la faceva stare bene, anche se solo per un attimo. E questo grazie a questo cowboy alto e fascinoso.

Prima di imbattersi in Drake, stava proprio fantasticando su una notte di sesso con uno stallone del genere. Ma Drake Whitley aveva superato persino le sue fantasie più sfrenate. Non appena il suo sguardo si era posato su di lui, Bonnie aveva immediatamente desiderato essere tra le sue braccia. Doveva calmarsi, nonostante quell’uomo seduto accanto a lei nel furgone fosse tremendamente sexy. Non doveva superare la barriera della decenza. I veri uomini non devono essere sopraffatti dall’eccitazione di una donna, pensò Bonnie. Eppure, il texano sexy la metteva in agitazione.

Eppure, accidenti, quanto avrebbe voluto mettere in atto le sue fantasie erotiche con lui…

Con ancora il telefono in mano, gli chiese: “Sei sicuro di non voler usare il mio cellulare? Non hai una moglie o una fidanzata da avvisare?”

Okay, aveva scoperto le sue carte fin troppo, ma se ne infischiò. Per la piega che aveva assunto la sua vita, non le importava più nulla di giocare sporco.

“No, sono single” le rispose lui senza ulteriori dettagli. Lo sguardo che le rivolse le fece capire che le era quasi grato di aver tirato fuori l’argomento. Drake schiuse le labbra in un sorriso che formò due fossette attorno alla bocca. Quanto le sarebbe piaciuto baciarlo, pensò Bonnie.

“E tu?” le chiese lui.

“Nemmeno io ho una moglie e una fidanzata!” scherzò lei.

Drake rise di gusto.

“Uomini, allora?” le chiese

“Nemmeno uomini, sono single.”

Mentre proseguiva sulla strada, quasi non si rese conto di essere arrivata in prossimità della città. All’interno dell’abitacolo d’un tratto i due erano diventati silenziosi, la tensione dei loro corpi si poteva quasi sentire. Sebbene lui non si fosse mosso, le sembrava più vicino, ne percepiva ancora di più la fisicità mascolina. Le sue gambe toniche erano a pochi centimetri da lei e emanavano un calore che Bonnie percepiva in tutto il suo corpo come una scarica elettrica, che partiva dalle sue gambe fino ad arrivare al petto.

Drake accavallò le gambe e allungò il braccio verso di lei. Un gesto casuale che però aveva fatto arrivare alle sue narici il profumo del suo dopobarba. Le sue mani erano talmente vicine alla spalla di lei da poterla quasi accarezzare. Bonnie dovette fare uno sforzo su se stessa per non chinarsi verso di lui e accarezzare con la guancia le sue dita.

E anche per non frenare di botto il furgone, parcheggiare e far l’amore con lui sul ciglio della strada.

Cavolo! Se, prima di caricarlo sul suo furgone, Bonnie si era sentita eccitata e desiderosa di fare del sano sesso, ora che aveva Drake al suo fianco non riusciva quasi a pensare ad altro. I suoi ormoni sembravano impazziti.

“Interessante…” esclamò Drake, la sua esclamazione sembrava aver seguito il filo dei pensieri di lei. Guardò l’orologio. “Credo di dover trovare una sistemazione per la notte. C’è un albergo in città, vero?”

Bonnie strinse con forza il volante e combatté contro se stessa per dire con un tono di voce casuale: “Oh, posso ospitarti io, se vuoi.”

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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