Una passione a tutto gas
di LORI BORRILL
Drake Whitley, editore di una rivista di successo, vive la vita alla massima velocità, rallentando solo per gustare le raffinatezze che la vita può offrire: un ottimo Scotch e una donna sensuale. Quando intraprende un viaggio da New York a Memphis a bordo della sua nuova macchina, Drake è più che felice di prendere un passaggio da una bellezza locale, Bonnie Bristol. La reazione chimica tra loro è inevitabile e, come se non bastasse, la fortuna vuole che lei non nasconda affatto di essere interessata a un’esperienza di sano sesso senza complicazioni. Della serie… l’importante è tenersi fuori dai guai!
Che cosa fare quando l’attrazione si trasforma troppo in fretta in un sentimento più serio e il desiderio diventa bisogno? Può l’avventura di una notte trasformarsi in una relazione stabile?
Drake uscì dalla doccia coprendosi con un asciugamano. Dopo aver recuperato il suo cellulare e il borsone da viaggio dalla Lamborghini e aver affittato un’auto, Bonnie gli aveva preparato una camera al B&B Bristol House che dirigeva con sua madre.
Anche se la camera era decorata con fiorellini e merletti, si sentiva decisamente a suo agio: come se fosse a casa sua a New York oppure nel ranch di famiglia a Austin.
Dal momento che il viaggio di quattro giorni, che aveva programmato a bordo della sua Lamborghini, si era trasformato in un viaggio aereo di tre ore, Drake pensò di potersi permettere il lusso di intrattenersi per un giorno o due a Dahlia, come premio di consolazione. Il garage dove Bonnie aveva fatto portare la Lamborghini per farla sistemare aveva un meccanico di prim’ordine. Solo quello sarebbe bastato per scrivere un articolo per la rivista, così come poteva descrivere la superstrada, il profumo delle città del Tennessee e la cordialità di chi ci viveva.
Tuttavia, Bonnie era più interessante di tutto il resto. La chimica sessuale che esisteva tra loro era innegabile.
Aveva intrapreso quel viaggio per rilassarsi, per staccare la spina da tutto: E ora non poteva pensare a una situazione migliore: ritrovarsi una donna sensuale e bellissima tra le braccia.
Per tutto il pomeriggio, aveva avuto il suo bel da fare per controllarsi e staccare gli occhi da Bonnie, mentre lei dirigeva magistralmente la situazione e lo portava in giro per la città. Se avesse avuto tre donne come lei in redazione, avrebbe potuto licenziare tutti gli altri. Anche se, a pensarci bene, avere Bonnie in redazione l’avrebbe distratto troppo dal lavoro. In parte perché avrebbe perso metà del tempo lavorativo a immaginarsela nuda. Se avesse preso in mano lui la situazione, probabilmente a quest’ora sarebbero ancora nel retro del furgone, impegnati in una salutare e molto bollente ginnastica.
Ecco la ragione della sua doccia fredda, non appena erano arrivati al Bristol House.
La doccia gli aveva in parte rinfrescato le idee. Non appena aveva indossato i panni puliti e freschi ed era sceso di sotto, però, si era domandato quanto ancora sarebbe durata quella raggiunta pace dei sensi.
Dal momento che era l’unico ospite del B&B, la casa era avvolta nella quiete, le sole voci che si sentivano provenivano dalla cucina. Ne seguì il suono fino alla hall, fermandosi prima della porta, quando si accorse che la conversazione in realtà era una lite.
“Stiamo guadagnando con il B&B. Perché mai dovremmo investire dei soldi?”
Era Sarah, la madre di Bonnie. Lei gliel’aveva presentata poco prima.
“Perché non guadagniamo abbastanza, mamma” sentì Bonnie rispondere a tono. “I nostri profitti non sono sufficienti per coprire i costi dell’ipoteca. Mister Mayfield non ha ritenuto che il Bristol House fosse un investimento conveniente.”
“È questo il punto! Se non fosse per i grossi debiti che abbiamo, a quest’ora guadagneremmo di più. Perché Mister Mayfield non ha pensato di intervenire prima?”
Sarah sembrava sconvolta. Drake fece un passo in dietro, non voleva interromperle. Sfortunatamente la porta principale si trovava all’altra estremità della hall e non vi era modo di uscire dal B&B senza attraversare la cucina.
“Non lo so, mamma. Era un salto nel buio, ci abbiamo provato e non ci siamo riuscite. Penseremo a qualcos’altro, vedrai.”
“No, non possiamo. È finita. Ora chiamo zia Stella e le dico che accettiamo la sua offerta. La buona notizia è che finalmente tu puoi vivere la vita che hai sempre desiderato e andare via da qui.”
Ora la donna stava piangendo e Drake fece un passo indietro, comprendendo che la sola chance che gli restava era tornare sui suoi passi, rientrare in camera e aspettare un po’. Tuttavia, prima che potesse provarci, udì un rumore di passi pensanti e la porta sbattere.
“Mamma, non è…” fece in tempo a sentire, prima che la stanza fosse nuovamente avvolta nel silenzio.
Pian piano, Drake si avvicinò alla porta e fece in tempo a vedere Bonnie, da sola, di fronte al lavello. Si schiarì la voce e quando lei si voltò, vide che aveva pianto.
Lei si asciugò subito le lacrime. “Com’è la stanza?” gli chiese.
“È perfetta.” Drake mosse qualche passo verso di lei. “Posso aiutarti?”
Lei gli sorrise nervosa e scosse la testa in segno di diniego. “No, grazie. Le solite beghe di famiglia.”
“Ho le spalle forti, e sono in debito con te per tutto ciò che hai fatto per me oggi.”
Quel suggerimento sembrò farle venire in mente un’idea, che alleviò il dolore dipinto in quei suoi occhi verde acqua. Si fece coraggio e disse: “Sai di cos’avrei davvero bisogno?”
Lui scosse la testa.
“Mi piacerebbe passare la notte fuori in città.” Si asciugò una lacrima e sembrò rincuorata. “Sei in vacanza, giusto? E allora prendiamoci qualcosa da bere e andiamo a ballare, che ne pensi?”
Drake sorrise. “Mi sembra un’ottima idea!”.
* * * *
Bonnie aveva immaginato di cancellare la tristezza facendo sesso con il sempre disponibile Jack oppure con un qualsiasi altro stallone sexy. Bene, ora aveva a disposizione entrambe le opzioni. Bastava scegliere.
Scartò il sesso con Jack mentre ingurgitava un liquido bollente che la fece lacrimare e le fece increspare le labbra in una smorfia di disgusto: “Oh, questa roba fa schifo!” esclamò con un sibilo.
Drake sorseggiò la sua birra e le chiese: “Perché la bevi, allora?”
“Odio il sapore dell’alcol. Così, se voglio diventare subito brilla, scelgo la via più breve.”
“Be’, il tuo ragionamento è ineccepibile” commentò lui facendo poi segno al barman per indicargli il bicchiere vuoto di lei.
“No, grazie. Basta così,” disse Bonnie sollevando la mano. “Prenderò una Coca cola appena usciamo di qui.”
Aveva bisogno di una buona dose di coraggio e non voleva perdere la testa con l’alcol. Se tutto fosse andato secondo i suoi piani, voleva essere nel pieno delle sue facoltà per godersi quel peccaminoso esemplare maschile che sedeva ora accanto a lei.
Aveva chiesto a Drake di portarla a Nashville per bere e ballare al Last Day Saloon. Aveva scelto quel posto non solo perché c’era sempre musica dal vivo, ma anche perché era situato al piano terra del Sundowner Hotel. Se lei e Drake avessero voluto prendere una stanza per la notte… non dovevano fare poi tanta strada!
Sebbene Bonnie non potesse esserne certa, era quasi sicura che anche lui avesse più che una mezza idea di passare la notte con lei.
Il barman le portò la Coca cola. La bevve tutta d’un sorso prima di prendere per mano Drake e dirgli: “Senti? Stanno suonando la mia canzone preferita.”
Lui la guardò con aria interrogativa, ma la seguì: “All my exes live in Texas? Tutti i miei ex vivono in Texas. È questa la tua canzone preferita?”
“Sono una fan accanita di George Strait” spiegò lei convinta.
Sempre stringendogli la mano, Bonnie lo trascinò fino alla pista da ballo con il pavimento in legno di quercia. Si accorse in un attimo che, sebbene lui fosse il manager esecutivo di una grande azienda di New York, nel suo intimo era ancora un cow boy texano. Ballava come un professionista, e lei faceva quasi fatica a stargli dietro. Ma quando la musica ritmata finì e cominciò un lento, Bonnie ottenne ciò che voleva.
Lui le cinse la vita, attirandola a sé e facendo aderire il suo corpo sinuoso a quello mascolino e virile di lui. Bonnie percepiva la stretta delle sue dita, le gambe sfioravano quelle di lui, i seni erano schiacciati dal suo torso, l’altezza di lui era perfettamente in armonia con il suo metro e settantotto centimetri. Di rado aveva trovato un uomo con cui si sentiva così a suo agio dal punto di vista fisico. Per lei era quasi un’esperienza unica poter cingere il collo di un uomo in un lento e alzare la testa per incrociare il suo sguardo.
Era una sensazione magnifica, specialmente quando in quegli occhi vedeva riflesso il suo stesso desiderio e la sua stessa attrazione. Si sentiva creta nelle sue mani.
“Penso che sia questa la mia canzone preferita,” le disse Drake abbassando lo sguardo sulle sue labbra.
D’istinto, Bonnie si inumidì le labbra con la lingua e i suoi occhi si infiammarono di desiderio. Si muovevano lentamente al ritmo della musica, ma era più un lento dondolarsi e Bonnie avvertì l’interesse di Drake attraverso il rigonfiamento dei pantaloni, che avvertiva contro il suo ventre. Aderì ancora di più a lui, e il piacevole dolore che provò tra le sue gambe nello strofinarsi a lui fu la giusta premessa per il piacere della carne che avrebbero assaporato. Lo voleva, adesso, subito. Voleva toccare la sua pelle di seta, assaggiarla e leccarla ovunque.
Drake lasciò scivolare la mano lungo la sua schiena, le dita arrivarono a sfiorare i glutei mentre respirava lentamente. Bonnie si sentiva sull’orlo del precipizio anche solo sfiorando il corpo di lui mentre si muovevano al ritmo di un lento su una vecchia pista da ballo. Cosa sarebbe accaduto in una camera d’albergo?
Voleva scoprilo. Subito.
Sfilando le sue braccia da collo di lui, gli accarezzò la mascella con un dito, fermandosi all’altezza del mento. “Penso anch’io che questa canzone sia fantastica, ma vorrei ballarla senza tutta questa gente…”
Drake le sorrise. “Sono d’accordo.”
“Questo posto è anche un albergo, sai?”
“Me ne sono accorto.” Drake accarezzò la schiena di lei, scendendo sempre più giù. “È solo una coincidenza?”
“Non proprio…”
“Così mi avresti portato qui per venire a letto con me?”
“Certo!”
Drake sorrise. “Bonnie Bristol, credo proprio che tu mi piaccia molto.”