Tra vizi e virtù
di CHRISTINE MERRILL
Miss Paulette Montaigne è venuta dalla Francia per cantare nello scandaloso Vitium et Virtus, il circolo per gentiluomini più peccaminoso dell’alta società inglese. Però sa che la sua illibatezza la rende diversa… e come potrà fidarsi di quell'orso del suo protettore, Ben Snyder? I tempi del pugilato sono finiti per lui, e Ben ha imparato a usare più il cervello che i muscoli. Ma non per questo l’angelica Miss Montaigne è alla sua portata. Potrà proteggere Paulette e anche il proprio cuore? |
«Aspettate!»
Mr. Snyder la seguiva.
Paulette affrettò il passo, dirigendosi verso i camerini, ma poi si bloccò rendendosi conto che si stava allontanando sempre di più dalla relativa sicurezza del club affollato. La natura delle occhiate che le aveva scoccato per tutta la sera era inequivocabile. Sapeva che sarebbero arrivate le proposte maliziose, poi quelle insistenti e infine la collera, se avesse continuato di rifiutare.
Ma se avesse detto di sì sarebbe stato anche peggio. Aveva visto quale fine facevano le ragazze quando il loro primo amante si era stancato. Non avevano altra scelta all’infuori di quella di trovarne un altro, e poi un altro ancora…
Forse sarebbe stata costretta a trovare un altro paese in cui trasferirsi e in cui gli uomini l’avrebbero lasciata in pace.
Non voleva andarsene di nuovo, era appena arrivata! Perché cercare di sfuggire all’uomo che avrebbe dovuto difenderla? Perciò si voltò verso di lui prima che potesse bloccarla in un luogo appartato in cui nessuno avrebbe udito le sue grida di aiuto. «Che cosa volete?»
Il tono con cui lo apostrofò, lo sconcertò. La fissò sorpreso come un grosso cane a cui si era tirato il guinzaglio. Ma, invece di abbaiare, le disse con voce ragionevole: «Lasciate che vi spieghi».
«È inutile, nulla giustificherebbe quello che ho visto.»
«E che cosa credete di avere visto?» Aveva anche la sfrontatezza di essere indignato mentre la fronteggiava, con la camicia ancora macchiata di sangue.
«Vi ho visto picchiare quel poverino fino a fargli perdere i sensi, e ora inseguite me» lo accusò lei, esterrefatta dalla sua richiesta di spiegazioni.
«Vi consiglio di comprarvi degli occhiali, perché non è andata affatto così.»
«Ci vedo bene» ribatté lei. «Non ho frainteso la scena, e non mi servono gli occhiali per accorgermi del modo in cui mi guardate quando credete che sia distratta.»
«Non capisco a che cosa vi riferite.» Era una bugia. Non l’aveva immaginato e, difatti, davanti a quella accusa lui aveva distolto lo sguardo, arrossendo in maniera ben poco virile.
«Lasciate che vi spieghi» ribatté lei, scimmiottandolo. «Non sono come quella ragazza inglese, non vi permetterò di vendere la mia prima notte al migliore offerente.»
«Chi vi ha detto…» S’interruppe, chiaramente pentito di non avere avuto la prontezza di spirito di negarlo.
«Ah!» Gli puntò contro un dito accusatore. «Non siete quello che mi aveva assicurato Mr. Gregory. Un brav’uomo non lo farebbe mai.»
«Posso spiegarvi.» Ma forse no, perché non gli uscì nulla di bocca e la sua espressione era sempre più mortificata mentre si fissava la punta delle scarpe.
«Non voglio salire di sopra con un uomo, sono una brava ragazza» dichiarò lei.
«Mi fa piacere.» Snyder alzò lo sguardo con un’aria di timida contentezza che la stupì.
«Alla morte dei miei genitori venni mandata in convento ma, per quanto pregassero, le suore non riuscirono a insegnarmi niente. Non so cucinare, il pane che sforno è duro e basso, e se mi occupo dei bambini i loro padri pensano…» S’interruppe e scosse la testa, ricordando la sua unica triste settimana da istitutrice. «I preti che venivano in convento dicevano che rappresentavo una tentazione» ammise, imbarazzata. «Ma io non ho mai fatto niente per attirarli. E ora canto quello che piace agli uomini perché con gli inni sacri non si intasca nulla.»
«Bisogna pur guadagnarsi da vivere» convenne lui.
«E non lo farò vendendo il mio corpo» dichiarò lei con fermezza.
«Non mi aspetto che lo facciate» si affrettò a rassicurarla lui.
«Né lo farò gratis» aggiunse Paulette, visto che lui continuava a guardarla speranzoso. «Picchiate gli uomini e vendete le donne. Non sono interessata a voi, allontanatevi.»
Gli sbuffò in faccia e agitò le dita come per scacciare un moscerino, ma lui non si mosse e la fissò come se si aspettasse di vederla cambiare idea. Perciò Paulette gli passò accanto spintonandolo nel corridoio stretto e si allontanò, liberandosi della sua presenza.