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Ritorno a Greenwood House

di DEBORAH HALE

Alcuni anni prima il padre della ricca ereditiera Rosemary Greenwood le aveva proibito di sposare il giovane soldato Merritt Temple, a causa della sua povertà. Ora Merritt è un ricco vedovo ed è tornato in paese con un figlio di pochi mesi. Rosemary, però, è troppo orgogliosa per raccontargli che, nel frattempo, la sua famiglia è caduta in disgrazia in seguito alla vita dissipata del padre e che lei e i suoi fratelli stanno disperatamente cercando di salvare la loro casa dagli attacchi dei creditori. Ma anche Merritt nasconde un segreto...

Capitolo 3

Quando Rosemary Greenwood entrò nell'ingresso di Heartsease, riuscì a vedere Merritt Temple un attimo prima che lui la notasse. In quell'istante i suoi desideri inespressi in quegli ultimi sette anni ripresero vita: l'aveva colto in un atteggiamento del tutto spontaneo insieme al figlio.
Aveva i lineamenti rilassati e i suoi occhi grigi ridevano. Tutto il suo corpo e la sua energia erano concentrati a proteggere la creatura piccola e fragile, che teneva tra le braccia.
Appena le vide, però, Merritt si bloccò di colpo, fissandole come se fossero state visitatrici inattese. Forse aveva mandato loro la carrozza per cortesia, nella speranza che rifiutassero l'invito, come già avevano rifiutato il passaggio la sera precedente. Perché mai Rosemary aveva lasciato che Ivy la convincesse ad andare?
Ma in quel momento il bambino alzò lo sguardo, fece un largo sorriso e tese le braccia. Bastò quel gesto perché lei si innamorasse perdutamente di quel nuovo membro della famiglia Temple.
"Oh, Merritt!" Percorse in fretta l'atrio, del tutto inconsapevole di averlo chiamato per nome. "È stato come sempre troppo modesto. Perché non ci ha detto di avere il più bel bambino di tutta l'Inghilterra?"
Il bimbo si dimostrò sensibile ai complimenti. Si agitò tra le braccia del padre, cercando di raggiungere Rosemary. Merritt glielo porse, come se le stesse offrendo un tesoro prezioso.
"Se l'aveste visto quando è nato, non l'avrebbe definito tanto bello" sospirò Merritt. "Era un "affarino" tutto rosso. E alla nascita sembrava privo di qualsiasi possibilità di sopravvivenza. Contro ogni aspettativa, invece, si è dimostrato estremamente combattivo."
"Adesso, infatti, sembra godere di ottima salute" osservò Ivy, mentre Rosemary baciava il piccolo e gli faceva dei versetti, senza preoccuparsi di sembrare un po' sciocca.
Merritt scosse la testa, con sguardo ansioso. "Il dottore dice che i suoi polmoni non sono ancora abbastanza forti. La governante sostiene che è colpa mia, perché non lo lascio piangere quando è il momento di andare a letto. Sicuramente ha ragione, ma..."
"Quella donna è senza cuore!" sbottò Rosemary. "Far piangere un bambino che è rimasto senza mamma... che barbarie!"
"Speravo di trovare una sostituta, una volta sistemati" ammise Merritt con un certo rammarico. "Ma quella donna è fidata e capace. Penso che non sarei in grado di trovarne una migliore. Non sono stato abituato a selezionare il personale, e i domestici che ho portato da Londra di sicuro non bastano per una casa così grande."
"Rosemary potrebbe aiutarla a trovare delle persone adatte" intervenne Ivy decisa. "Vero, Rose? Lei si è sempre occupata di Barnhill."
Con un'occhiata eloquente Rosemary pregò la sorella di smetterla. Anche se con tutto il cuore avrebbe voluto aiutare Merritt e suo figlio, non poteva venire in quella casa giorno dopo giorno e tormentarsi nel vedere la vita che avrebbe potuto vivere... se solo avesse potuto sposare Merritt.

***
Da ragazzo aveva ritenuto che Rosemary Greenwood fosse bella? Merritt non poteva negarlo.
Ma lì in casa sua, mentre teneva suo figlio tra le braccia... la sua bellezza superava anche la perfezione dei ricordi. Il tempo aveva assottigliato le rotondità del suo viso, mettendo in evidenza lineamenti estremamente delicati. L'oro dei capelli aveva preso delle sfumature color miele e gli anni sembravano aver maturato anche il suo carattere. All'arroganza giovanile si erano sostituite tolleranza e gentilezza.
Sarebbe stato facile donarle completamente il proprio cuore. Tuttavia lui doveva procedere con cautela, per proteggere se stesso nel caso lei non l'avesse voluto. E per evitare di spaventarla, se l'avesse trovata più disponibile. Come avrebbe potuto essere cauto, però, con solo due settimane a disposizione?
Invidiò Harry che si stava addormentando, rannicchiato vicino al seno della giovane donna.
"Devo insegnare a Harry che non ci si deve mai addormentare in compagnia di una bella donna." Così dicendo, prese il bambino dalle braccia di Rosemary, godendo del fuggevole contatto tra le loro mani. "Potrò perdonarlo solo in virtù della sua inesperienza."
Rosemary guardò il piccolo con occhi malinconici. "Dovete metterlo a letto?"
"Di solito, questa è l'ora del suo sonnellino." Anche se non sopportava di doverle negare qualcosa, Merritt fu grato a Rosemary per il suo attaccamento al figlio. "Io e la governante concordiamo sul fatto che Harry abbia dei ritmi regolari. Se volete fare una passeggiata in giardino, vi raggiungerò appena avrò messo questo giovanotto nella sua culla. Più tardi possiamo prendere insieme una tazza di tè. La mia cuoca è un vero gioiello, anche se avrebbe sicuramente bisogno di aiuto in cucina."
Quando si avventurò in giardino, dieci minuti più tardi, Merritt trovò Rosemary da sola, che passeggiava in un viale di tigli fioriti.
"Ivy dice che vi fa ancora male la caviglia" spiegò lei, arrossendo.
Avrebbe potuto offrirle il braccio? Anche se lo desiderava intensamente, Merritt preferì incamminarsi da solo, rallentando il passo solo quando comprese che lei intendeva accompagnarlo.
"Il giardino è meraviglioso, signor Temple. Pensate a come si divertirà Harry a giocare tra gli alberi e i fiori, quando sarà più grande."
Immaginarla giocare a nascondino con suo figlio gli diede allo stesso tempo un senso di gioia e di... paura. Doveva smettere di tormentarsi per qualcosa che non avrebbe mai potuto ottenere.
"Vi ringrazio per essere venute oggi" si sbilanciò comunque. "So quanto siate occupate."
Quando uscirono dal boschetto di tigli, furono avvolti da una fragranza aromatica. Merritt colse un mazzo di boccioli azzurri da un cespuglio, che stava appena cominciando a fiorire.
"Rosmarino" mormorò offrendo il mazzetto di fiori alla signorina Greenwood. "Consideratelo un ricordo di questo momento."
Lei accettò il dono e continuò a rigirarlo fra le mani soprapensiero. "Mi dica, Merritt, lei... mi odiate?" sussurrò piano. "Per averla trattata così male in passato, intendo."

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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