Ritorno a Greenwood House
di DEBORAH HALE
Alcuni anni prima il padre della ricca ereditiera Rosemary Greenwood le aveva proibito di sposare il giovane soldato Merritt Temple, a causa della sua povertà. Ora Merritt è un ricco vedovo ed è tornato in paese con un figlio di pochi mesi. Rosemary, però, è troppo orgogliosa per raccontargli che, nel frattempo, la sua famiglia è caduta in disgrazia in seguito alla vita dissipata del padre e che lei e i suoi fratelli stanno disperatamente cercando di salvare la loro casa dagli attacchi dei creditori. Ma anche Merritt nasconde un segreto...
"Perché Rosemary non vi è stata lontana?" Fu Thorn a completare la domanda di Merritt. "Questo lo dovreste chiedere a lei. Io posso solo dirvi che mia sorella ha avuto una serie di occasioni per sposarsi... tutti ottimi partiti. E anche se so che desidera una casa e dei figli, li ha rifiutati tutti; con grande irritazione di mio padre."Il rancore di Merritt venne meno. Lui aveva sposato un'altra donna e con lei aveva generato un figlio, per cercare di riempire il vuoto che si era impossessato del suo cuore. Se Hawthorn Greenwood stava dicendo la verità, invece, Rosemary era stata più coerente e fedele al loro amore sfortunato."Che cosa posso fare, Thorn? Dopo quello che le ho detto, non mi vorrà più. E io non voglio pensare che lei volesse sposarmi soltanto per i miei soldi."
Thorn si diresse alla finestra. "Ho un idea. Vuoi rischiare?" E cominciò a illustrare il suo piano.
Merritt sospirò a fondo. "E se mi rifiuta? Non penso che potrei sopportarlo per la terza volta."
"Pensaci. Qualsiasi cosa deciderai, noi rimarremo amici" replicò Thorn convinto.
In quel momento un domestico apparve sulla porta dello studio di Merritt. "È arrivato il suo amministratore da Londra, signor Temple. Dice che si tratta di una questione urgente."
* * *
Facendo in mille pezzi il ramoscello che aveva in mano, Rosemary cominciò a urlare. "Cacciatelo via! Partiremo per Bath domani, ed eviteremo di renderci ridicoli ancora una volta."
Con quelle parole coraggiose Rosemary si gettò sul letto e cominciò a piangere.
La porta si spalancò e lei si preparò a contrastare i tentativi affettuosi di Ivy di confortarla.
"Che cosa ha risposto il signor Temple, quando gli hai detto di andarsene?" chiese tenendo ancora la testa nascosta tra le braccia.
Ma non fu Ivy a rispondere, bensì una voce maschile a lei familiare, che le mise il cuore in tumulto. "Ha insistito per venire a parlarti di persona, anche se avere un uomo nella tua camera da letto potrebbe essere considerato sconveniente."
"Che cosa volete?" chiese lei, rimanendo voltata dall'altra parte per impedirgli di vedere quanto lui l'avesse fatta soffrire. Allo stesso modo in cui lei una volta aveva fatto soffrire Merrit? Ormai erano alla pari.
Lui emise un respiro profondo. "Sono venuto a chiedere umilmente il vostro perdono per avervi giudicata tanto male. Sono stato così provato dalla vita, da non aver più fiducia nella possibilità di essere felice. Forse ho anche un'opinione troppo scarsa di me stesso per credere che qualcuno mi possa amare per quello che sono."
Perché le stava facendo un discorso così toccante, per ottenere il suo perdono?
Di certo lei aveva la sua parte di colpa. Se fin dall'inizio avesse avuto più fiducia in Merritt, non si sarebbe ritrovata in quella situazione. Ma avendo già goduto della sua ammirazione in passato, il suo orgoglio non le aveva permesso di ammettere la sua attuale posizione di inferiorità.
"È tutto quello che avete da dirmi?"
Merritt si schiarì la gola. "Ho anche delle brutte notizie..."
"Cattive notizie?" chiese Rosemary allarmata, senza più preoccuparsi se Merritt vedeva i suoi occhi rossi e le guance segnate dalle lacrime. "Harry è di nuovo malato?"
"Harry sta benissimo, a parte il fatto che desidera la vostra compagnia." Merritt si sistemò sul letto vicino a lei e il suo sorriso rassicurò Rosemary del fatto che il piccolo non fosse in pericolo. Piano, piano lei sentì sciogliersi dentro di sé anche l'ultima goccia di risentimento.
Cercò la mano di Merritt. "Qualsiasi cosa ci sia che non va, sappiate farò ogni cosa che mi è possibile per aiutarvi. Prima di tutto, vi perdono per aver pensato che io fossi a caccia di un buon partito. E spero possiate perdonarmi di essere stata troppo orgogliosa per confidarmi con te."
"Perdonata!" Merritt portò la mano di Rosemary sulla propria guancia. "E per quanto riguarda le notizie cattive, potrebbero rivelarsi le migliori di tutta la mia vita. Dipende da quale sarà la vostra reazione."
Sfilò un fazzoletto di seta dalla tasca e glielo offrì. "L'altro giorno è venuto qui il mio amministratore da Londra. Sembra che vostro padre non sia il solo i cui investimenti hanno risentito di questo periodo incerto."
"Avete perso i soldi di vostra moglie?" mormorò Rosemary, senza capire.
La vita poteva essere così mutevole! Una persona poteva essere ricca e il giorno dopo ritrovarsi povera. Sana e poi malata. Solo l'amore rimaneva costante. Così come il suo amore per Merritt aveva resistito per tutti quegli anni.
"Non sono proprio ridotto all'indigenza, tuttavia..." Merritt sembrava stranamente rassegnato a quel cambiamento così repentino. Forse perfino sollevato. "Dovrò fare delle economie, forse perfino vendere Heartsease. Ma se metterò le mie sostanze insieme a quelle dei Greenwood, possiamo riuscire a evitare che Barnhill venga affittata."
Merritt di nuovo a Barnhill? E con lui il piccolo Harry? Rosemary non riusciva a pensare a niente che potesse renderla più felice. Solo una cosa, forse.
Come se le avesse letto nel pensiero, Merritt annuì. "Questo, naturalmente, rende necessario che noi ci sposiamo."
"Io..." La risposta di Rosemary annegò tra le lacrime. Poi lei si asciugò gli occhi con il fazzoletto di Merritt.
Forse lui interpretò male quella reazione, perché le si avvicinò e le premette un dito sulle labbra. "Pensateci, per favore. Vi ho detto che le promesse della vita mi hanno spesso ingannato, ma c'è stata un tempo in cui ho conosciuto davvero la felicità. Qui. Con voi. In ricordo di quei momenti io continuerò a sperare, finché tu non mi darete motivo di smettere. So di chiedere molto nel domandarti di perdonare le mie parole dell'altro giorno, ma devo farlo per Harry. Lui ha bisogno di voi, quanto ne ho io. E so che vi amerà come me. Per favore, non lasciate che mio figlio paghi per la follia di suo padre!"
Sembrava che Merritt cercasse di farsi coraggio per ascoltare la risposta di Rosemary.
"Che cosa ne dite, Rosemary? Sposerete Merritt Temple anche se è di nuovo povero?" chiese poi togliendo le dita dalle sue labbra.