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Ritorno a Greenwood House

di DEBORAH HALE

Alcuni anni prima il padre della ricca ereditiera Rosemary Greenwood le aveva proibito di sposare il giovane soldato Merritt Temple, a causa della sua povertà. Ora Merritt è un ricco vedovo ed è tornato in paese con un figlio di pochi mesi. Rosemary, però, è troppo orgogliosa per raccontargli che, nel frattempo, la sua famiglia è caduta in disgrazia in seguito alla vita dissipata del padre e che lei e i suoi fratelli stanno disperatamente cercando di salvare la loro casa dagli attacchi dei creditori. Ma anche Merritt nasconde un segreto...

Capitolo 5

Nell'aprire la lettera con dita tremanti, Rosemary osservò la calligrafia che una volta le era stata così familiare.
"Il signor Temple ha avuto una discussione con la governante di Harry. Ha bisogno che io lo raggiunga immediatamente per aiutarlo a trovarne un'altra."
"La signora Jessup potrebbe fare al caso suo." Ivy si riferiva a una giovane vedova del villaggio, che aveva da poco partorito un bambino morto. Erano passate da lei proprio quella mattina, per portarle del brodo e della gelatina.
Rosemary scosse la testa. "Quella ragazza è troppo fragile e troppo giovane. Per Harry ci vuole una governante affidabile e matura."
Non aggiunse, e non voleva nemmeno pensare, che la signora Jessup era anche una donna attraente quanto disponibile per il matrimonio e che si sarebbe di sicuro attaccata a Harry, avendo perso tanto di recente il proprio figlio. Anche se quello era un pensiero egoistico, Rosemary non avrebbe sopportato la presenza di una donna del genere in casa Temple.
"Prendimi il mantello" chiese così a Ivy con decisione. "Devo andare da lui immediatamente."
Poi Rosemary piegò la lettera con cura e la fece scivolare nella tasca del grembiule, certa che quella notte l'avrebbe tenuta sotto il cuscino.

* * *

"Rosemary! Siete stata un angelo a venire subito, con tutto quello che avevate sicuramente da fare!"
Se avesse trovato una serie di pretesti per trattenerla, forse sarebbe riuscito a ritardare la sua partenza per Bath. Ma Merritt cercò di scacciare dalla mente quel pensiero.
"La governante sosteneva che fosse arrivato il tempo di svezzare il bambino" affermò cullando Harry, che piangeva tra le sue braccia. "Ero preoccupato per la sua digestione. Il piccolino ha preso certamente un raffreddore. Ho detto cento volte a quella donna di non tenere il fuoco così alto nella sua cameretta... quella stanza è un forno!"
"Lasciate che lo prenda io."
Rosemary tese le braccia e Merritt sentì un senso di angoscia pervaderlo. Lei aveva nei confronti del bambino un atteggiamento assai più tenero di quanto avesse mai avuto Sophia. Cercò di soffocare il disappunto che lo prendeva ogni volta che gli capitava di pensare alla moglie. Lei aveva pagato la sua superficialità con la vita, ma non poteva perdonarle di aver quasi ucciso il loro figlio a causa della propria trascuratezza. Né poteva perdonare se stesso per non essere stato capace di ostacolarla come avrebbe dovuto.
Rosemary stava coccolando Harry, senza badare al nasino gocciolante che le aveva sporcato il vestito. "Se non si sente bene, non vorrà comunque il latte. Fate preparare alla cuoca del buon brodo, per favore, e vediamo se riesce a berne un po'."
Mentre lei nutriva e confortava il piccolo, parlarono delle caratteristiche che avrebbe dovuto avere la nuova governante.
"Penso di conoscere la persona adatta" esclamò Rosemary alla fine. "La signora Olney ha allevato un gran numero di bambini in perfetta salute, che ora sono diventati grandi. Poi ha avuto un ultimo figlio malato, che purtroppo è morto non molto tempo fa."
Merritt annuì. "Andrò subito da lei. Se è la persona giusta, la assumerò immediatamente; anche se dovessi pagarla una fortuna."
Poi si fermò. "Posso chiedervi di restare con Harry, mentre vado da lei?"

"Certo! Pagherei per questo privilegio" rispose Rosemary con entusiasmo.
Se soltanto lui avesse accettato un pagamento diverso dal denaro...
Merritt la fissò con gratitudine. I suoi occhi grigi brillavano come se lei gli avesse appena fatto il più grande dei regali, e per un attimo Rosemary sentì venir meno il senso di colpa che l'aveva torturata per sette anni. Forse, dopo tutto Merritt non la odiava, ma questo non voleva dire che lei non lo avesse ferito.
"Sapere che vi state occupando di Harry, mi fa sentire più tranquillo. Sono sicuro che lo curerete con il mio stesso amore, ma con capacità di gran lunga superiori."
Dopo che Merritt se ne fu andato, Rosemary trascorse quasi un'ora crogiolandosi nella fantasia dolce amara che il piccolo Harry appartenesse a lei. Lo cullò, danzò con lui tenendolo tra le braccia, cantò e chiacchierò. Lo vezzeggiò senza ritegno e pensò con dispiacere a quando avrebbe dovuto lasciarlo.
A Rosemary piaceva fare la mamma, anche se il piccolo in quel momento era irritabile e febbricitante.
"Il tuo papà ti vuole molto bene, Harry" gli sussurrava dolcemente. "Devi rimetterti presto, per non farlo preoccupare."
Per un istante pensò al proprio padre, di padre. Se soltanto fosse stato capace di gestire meglio i suoi affari! Lei ora avrebbe potuto incoraggiare le attenzioni di Merritt senza sembrare una donna a caccia di soldi. E se suo padre fosse stato capace di prevedere che un uomo con le qualità di Merritt, anche se di condizione modesta, sarebbe sempre stato in grado di farsi strada nella vita...
"Ma la colpa non è sua. È mia" sospirò. "Non avrei dovuto ascoltarlo. Avrei dovuto sposare il tuo papà, non il mio" mormorò poi rivolta al piccolo Harry.
* * *
"Credo che la signora Olney faccia proprio al caso nostro." La contentezza di Merritt per essere riuscito ad assicurarsi l'aiuto di una governante tanto in gamba scomparve appena vide le guance arrossate e gli occhi febbricitanti di Harry.
Era sconvolto dalla preoccupazione. Suo figlio era in pericolo? L'amore che provava per lui lo rendeva vulnerabile. Non aveva scelto di amare così suo figlio. Era un sentimento che era cresciuto in lui spontaneamente.
Non era in grado nemmeno di controllare i sentimenti che provava per Rosemary. Doveva rischiare e dichiararsi?
"C'è solo un problema" affermò, mettendo una mano sulla fronte accaldata del figlio.
Il piccolo diede un colpo di tosse.
"Quale?" chiese Rosemary, improvvisamente allarmata.
"La signora Olney non sarà in grado di cominciare fino a domani." Tutto il coraggio che era riuscito a dimostrare nei confronti delle truppe di Napoleone lo abbandonò di colpo davanti alla malattia di Harry. "Vorrei che ci fosse qualcuno ad aiutarmi con lui, stanotte."
Continuando a dondolare il piccolo che piangeva, Rosemary lanciò uno sguardo al di sopra della sua testolina.
"Potrei essere io quella persona?"
Nonostante fosse molto tentato dall'accettare, Merritt si sentì rispondere. "Voi? Ma è una vera follia!"

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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