Diamanti e desiderio
di SARAH MORGAN
Lauren Banks non avrebbe mai immaginato di trovarsi a sostituire la chiromante scomparsa nel nulla in quel prestigioso galà di beneficenza. D'altronde le alternative sono due: accettare oppure perdere il lavoro di cui ha un disperato bisogno. Non è certo tipo da credere al destino né tanto meno alle favole, perciò Lauren è scettica quando vede entrare nella sua tenda un bell'uomo alto e bruno che si offre di ricoprirla di diamanti… e desiderio! Ma la fiamma dell’attrazione che divampa tra loro le fa decidere di abbandonarsi a quella fantasia, seppure per una sola notte… |
La villa di Alexandros era appollaiata sul pendio di una collina che dava sulla baia. Continuando a tenerle la mano, la guidò all’interno, attraversando un giardino odoroso, una fontana zampillante e una piscina a sfioro illuminata da luci blu. Infine, varcò un’ampia portafinestra ed entrò in un’elegante camera da letto, in cui troneggiava un letto a baldacchino incorniciato da sottili teli bianchi e coperto da una profusione di cuscini di seta.
Lauren rimase immobile ad ascoltare lo scroscio della risacca sulla spiaggia sottostante. Aveva lo stomaco stretto dall’ansia mentre i pensieri correvano in avanti a crearle nella mente immagini di loro due che facevano l’amore su quel letto. Come sarebbe stato fare l’amore con un uomo come lui?
La trepidazione era una tortura mentre la pausa si prolungava.
«Andros…»
Lui le passò un braccio intorno alla vita e l’attirò a sé con forza mentre la baciava con ardore. «Distenditi, mia Bella Addormentata» sussurrò con le labbra sulle sue. «Così potrò baciarti per cento anni finché non verrai punta da un fuso.»
Lauren sussultò quando la prese in braccio di colpo. «Stai facendo confusione tra le favole. E poi il fuso viene prima.»
«Che importanza ha? Tanto tu non credi alle fiabe.»
Invece stava cominciando a crederci.
Cominciava a credere al lieto fine, al vissero per sempre felici e contenti.
Tra le sue braccia poteva credere a qualsiasi cosa. Si sentiva sexy, irresistibile e femminile. Affascinata dal bagliore misterioso e torbido dei suoi occhi, non staccò lo sguardo dalle sue iridi fosche mentre lui la deponeva con delicatezza sui cuscini e si abbassava su di lei con un movimento fluido ma deciso che non le lasciò alcun dubbio sulle sue intenzioni.
«Sei troppo vestita per i miei gusti» disse con voce roca prima di posare le labbra sulla curva del seno rivelata dalla scollatura provocante. «Ti chiedo scusa in anticipo.» Senza altro preavviso le strappò il vestito leggero dal corpetto all’orlo, si liberò in fretta del reggiseno poi le racchiuse un seno nel palmo. «Ah, molto meglio così.»
Nella stanza c’era un caldo soffocante eppure Lauren era percorsa da brividi mentre lui le accarezzava lentamente il ventre, scendendo sempre più giù. Quando le insinuò le dita tra le cosce, Lauren s’irrigidì, ma poi emise un gemito contro la sua bocca mentre Alexandros la toccava con sensualità e una precisione letale.
In preda a una smania febbrile, Lauren gli strappò la camicia di dosso, scoprendo muscoli possenti e virili. La sua peluria scura le sfiorò i capezzoli turgidi, stimolandola, e Lauren si strofinò contro il turgore che pregustava già dentro di sé, resa audace dalle sensazioni che Alexandros le provocava.
Gli accarezzò la schiena calda e liscia, poi fece passare le dita davanti, verso il ventre, fino a piazzare la mano aperta sul suo sesso. Fu subito sbalordita per le sue dimensioni, tanto che avvertì un fremito di apprensione al pensiero che potesse essere troppo grosso.
«Rilassati, fidati di me, erota mou» mormorò Alexandros con dolcezza. Le sue parole le sfiorarono le labbra prima del suo bacio lento e sensuale, che accrebbe in lei il desiderio e le suscitò una tempesta di sensazioni sempre più intense, fino a raggiungere un parossismo di desiderio.
Si accorse vagamente che lui prendeva un profilattico, e poco dopo sentì la sua erezione turgida contro la pelle delicata dell’interno coscia.
«Subito» sussurrò, conficcandogli le unghie nelle spalle tornite. «Ti prego, prendimi ora…»