Diamanti e desiderio
di SARAH MORGAN
Lauren Banks non avrebbe mai immaginato di trovarsi a sostituire la chiromante scomparsa nel nulla in quel prestigioso galà di beneficenza. D'altronde le alternative sono due: accettare oppure perdere il lavoro di cui ha un disperato bisogno. Non è certo tipo da credere al destino né tanto meno alle favole, perciò Lauren è scettica quando vede entrare nella sua tenda un bell'uomo alto e bruno che si offre di ricoprirla di diamanti… e desiderio! Ma la fiamma dell’attrazione che divampa tra loro le fa decidere di abbandonarsi a quella fantasia, seppure per una sola notte… |
I giorni seguenti trascorsero in una dimensione di beatitudine sensuale. Si alzarono tardi, fecero colazione in terrazza e poi esplorarono le spiagge e le cittadine sulla costa mediterranea intorno all’esclusiva penisola di Cap Ferrat.
Tuttavia, il posto preferito di Lauren era la spiaggetta privata sottostante alla sua villa. «È incredibile che tu l’abbia a disposizione tutta per te.» Si fermò a raccogliere una conchiglia e aggrottò le sopracciglia nel sentire vibrare il cellulare nella tasca di Alexandros. «Non rispondi?»
«No.» La cinse alla vita e l’attirò a sé. «Sono con te al cento per cento.» Sentirsi desiderata da un uomo come lui era inebriante.
«Sei fortunato a essere il capo. Nessuno può licenziarti. Che cosa fai, in ogni caso?»
«Progetto software per il computer.»
Lauren fece una smorfia. «Devi essere molto intelligente. I computer mi detestano.»
Lui sorrise e la strinse di più. «I computer non hanno sentimenti, Lauren.»
«È qui che sbagli. Sono vendicativi. Aspettando finché non stai facendo qualcosa d’importantissimo, poi lo inghiottono e non te lo fanno vedere mai più.»
«È sempre possibile trovare i file che hai perso.»
«Non per me» obiettò lei, cupa. «Sono una schiappa in queste cose.»
Lui le infilò le mani tra i capelli e le catturò la bocca con la sua in un bacio ardente.
«Però hai ricordato i nomi di tutte le persone che abbiamo conosciuto in questi giorni e le hai affascinate tutte, nessuna esclusa» le fece notare poi. «Il mio personale ti adora e il mio direttore finanziario voleva sposarti dopo avere parlato con te trenta secondi al telefono. Sei una persona speciale.»
«Normalissima» obiettò Lauren borbottando.
Lui sorrise. «Non per come ti vedo io. Quel bikini ti sta divinamente. Sei bella in fucsia.»
«Mi hai dato dei vestiti fantastici.» Lauren si guardò addosso, imbarazzata. «Non avresti dovuto comprarmi così tanta roba.»
«Non potevi passare tutta la settimana con il costume da chiromante.»
«Non era neppure mio! La vera chiromante è sicuramente più piccola, e anche più brava a predire il futuro perché io non avrei mai immaginato tutto questo.» Neppure nei mie sogni più audaci. Lauren gli cinse il collo con le braccia ma poi aggrottò le sopracciglia. «Tutto bene? Ti vedo teso.»
«Sto bene» rispose lui, disinvolto. «Ed è l’ora di pranzo. Andiamo a mangiare.»
Lauren si chiese se fosse il caso di ricordargli che aveva un volo prenotato in partenza da Nizza di lì a meno di ventiquattr’ore.
Non le aveva detto niente dei suoi programmi, ma Lauren sapeva che Alexandros non poteva continuare a ignorare il cellulare e seppellirsi in quel paradiso nel Mediterraneo.
Aveva una vita da gestire, e anche lei.
E le loro vite non potevano incrociarsi.
Mentre passeggiavano lungo la riva, Lauren si girò a guardare il mare che cancellava le loro impronte. Il cielo della sua felicità si rannuvolò e Lauren fu scossa da un brivido. Era come se non fossero mai stati lì e non si fossero mai baciati. Era una breve fantasia che era già diventata un ricordo.
La realtà fece invasione nella sua mente, frantumando i suoi sogni.
Era veramente troppo bello per essere vero. Certe cose non capitavano a persone come lei.
«Conosci la storia di Icaro?»
Lui la guardò mentre risalivano il sentiero verso la villa. «Certo. Sono greco. Volò troppo vicino al sole, le sue ali di cera si sciolsero e lui precipitò sulla terra.»
Più in alto voli e più è dura la caduta.
Poi Alexandros le prese il volto tra le mani e chinò il capo verso di lei. «Icaro non sei tu. Non ti farò cadere.»
«Non posso continuare la vacanza. Ho un volo domani.»
«Non ti lascio andare» mormorò lui con le labbra sulle sue. «Devi rimanere qui con me.»
Lauren si agitò. Non poteva restare lì, giusto? Aveva un lavoro. D’altronde… poteva veramente rinunciare a tutto quello?