Diamanti e desiderio
di SARAH MORGAN
Lauren Banks non avrebbe mai immaginato di trovarsi a sostituire la chiromante scomparsa nel nulla in quel prestigioso galà di beneficenza. D'altronde le alternative sono due: accettare oppure perdere il lavoro di cui ha un disperato bisogno. Non è certo tipo da credere al destino né tanto meno alle favole, perciò Lauren è scettica quando vede entrare nella sua tenda un bell'uomo alto e bruno che si offre di ricoprirla di diamanti… e desiderio! Ma la fiamma dell’attrazione che divampa tra loro le fa decidere di abbandonarsi a quella fantasia, seppure per una sola notte… |
«Lei vuole conoscere il suo futuro.» Lauren guardò l’uomo da sopra il velo, già pentita di avere accettato di prendere il posto della chiromante. «Si sieda, e le dirò quello che vedo.» Le donne che fanno a botte per infilarsi nel tuo letto, pensò, turbata. Una scia di cuori infranti alle tue spalle.
Lui tirò fuori il libretto degli assegni dalla tasca interna della giacca. «Quanto vuole per la profezia?»
«Non mi faccio mai pagare per la mia arte» farfugliò Lauren, improvvisando in preda al panico. Perché la vera Madame Rostropov aveva scelto proprio quella sera per dare buca? L’ultima cosa che le serviva era passare la serata a inventare assurdità. «Se vuole, può fare una donazione per i bambini dell’ospedale. Dia quello che può. Ma ora si sieda. Devo guardarla negli occhi.» Non era sicura che fosse una buona idea, visto che era ancora tutta un fremito dopo l’occhiata incendiaria che si erano scambiati appena lui era entrato nella tenda. Ma che cosa poteva fare?
Mentre si muoveva, il suo viso fu illuminato dalla lampada e Lauren fu ancora più scossa. Era bello, sì. Ma la sua era una bellezza gelida, dura. Dalla perfezione spigolosa dei suoi lineamenti al contorno deciso della sua bocca intensamente sensuale, aveva il viso di un uomo forte e virile.
Dicendosi che gli uomini veramente belli non s’interessavano mai a lei, Lauren posò le mani sulla lampada poi ritrasse di scatto le dita perché scottava. Ahi. «Vedo un luminoso futuro» esordì in tono cantilenante, cercando di ricordare quello che le aveva raccomandato di dire quell’arpia di Gillian, se fosse entrato un uomo sotto la tenda. «Sarà ricco e affermato.»
Lui incurvò lentamente le labbra in un sorriso letale e scribacchiò qualcosa sull’assegno con decisione. «Sono già ricco e affermato, agape mou. Mi dica qualcosa che non so.»
Lauren guardò l’assegno che le porgeva e per poco non svenne. Doveva esserci un errore. Ricontò attentamente gli zeri. Erano sei. «Un milione di dollari?»
«Mi ha detto di dare quello che potevo.»
«Per la gente normale significa dieci dollari.»
«Io non sono come la gente normale. Facciamo un accordo, Madame Rostropov.»
Il modo in cui pronunciò quel nome la fece rabbrividire. «E sarebbe?»
«Se indovinerà il mio immediato futuro, le darò un altro assegno di pari importo.»
«Allora nel suo immediato futuro dovrà rianimare una chiromante svenuta.» Lauren si sventolò con l’assegno, che poi infilò al sicuro nella scollatura del corpetto. Se l’avesse perso, Gillian l’avrebbe uccisa. «Grazie. I bambini gliene saranno grati.»
«Dunque, ora che abbiamo accertato che sono ricco, che cos’altro vede?»
Vedo un uomo che sa tutto quello che c’è da sapere sulle donne, pensò debolmente Lauren. In quella tenda claustrofobica avvertiva chiaramente la potenza, l’energia che irradiava. «Vedo che incontrerà una donna bellissima.»
Avvertì una fitta d’invidia per quella donna senza nome, chiedendosi come sarebbe stato essere in compagnia di quell’uomo.
«E trascorrerete una notte stupenda insieme.» Questo era facile da indovinare, pensò. Un uomo così non avrebbe salutato una donna dopo averle dato il bacio della buonanotte sulla porta di casa.
«Continui.» Le rivolse un sorriso seducente che la fece fremere e le rese le gambe molli, mentre la testa le girava fino a proiettarsi in un universo parallelo in cui una povera organizzatrice di eventi travestita da chiromante finiva con un miliardario.
Però nella realtà certe cose non succedevano mai, giusto?