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Diamanti e desiderio

di SARAH MORGAN

Lauren Banks non avrebbe mai immaginato di trovarsi a sostituire la chiromante scomparsa nel nulla in quel prestigioso galà di beneficenza. D'altronde le alternative sono due: accettare oppure perdere il lavoro di cui ha un disperato bisogno.

Non è certo tipo da credere al destino né tanto meno alle favole, perciò Lauren è scettica quando vede entrare nella sua tenda un bell'uomo alto e bruno che si offre di ricoprirla di diamanti… e desiderio!

Ma la fiamma dell’attrazione che divampa tra loro le fa decidere di abbandonarsi a quella fantasia, seppure per una sola notte…

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Alexandros osservava la chiromante strizzando leggermente le palpebre. La collera era stata sostituita da un’altra emozione intensa e ardente: desiderio. Il fatto che aveva scelto un costume troppo stretto non aiutava certamente a raffreddare i suoi bollenti spiriti.

Un corpo fantastico, pensò. Peccato che la sua etica non sia all’altezza.

Non dubitava che la sua improvvisa amicizia con la sorella adolescente fosse spinta dall’attrattiva del denaro, e per dimostrare la sua teoria aveva intenzione d’indurre in tentazione la chiromante. Se fosse stata sincera come credeva sua sorella, avrebbe rifiutato e sarebbe andata via prima di mezzanotte per poter prendere l’aereo per New York per trascorrere un fine settimana di shopping e divertimento tra ragazze.

Ma Alexandros aveva troppa esperienza degli effetti corruttori del denaro per credere che fosse sincera.

Non aveva mai conosciuto una donna capace di resistere alle lusinghe della ricchezza.

«Intanto diamoci del tu, va bene?» Senza attendere la sua risposta, girò intorno al tavolino e la fece alzare in piedi. «Allora, che ne pensi di una serata di diamanti e desiderio?»

«Penso che sia un’assurdità!» Aveva una voce calda e sommessa e gli occhi che ridevano. «Oltre al fatto che non so come ti chiami, stasera sono qui come chiromante e lavoro per la raccolta fondi. Devo rimanere qui fino a mezzanotte.»

E poi sarebbe salita su un aereo per spennare sua sorella. «Quanto speri di racimolare?»

«Mah… tanto. La serata di gala serve per raccogliere i fondi per una nuova TAC per l’ospedale pediatrico. Accettiamo qualsiasi somma con gratitudine.»

«E quanto costa questa TAC?»

Lei lo guardò sbigottita. «N… non saprei» balbettò. «Milioni. Più di quanti possa immaginare.»

«Ma non più milioni di quanto possa immaginare io» ribatté Alexandros. «La compro io la TAC, così puoi chiudere la tenda. Da questo momento in poi, la chiromante è fuori servizio. Sei tutta mia.»

Lei era sempre più stralunata. «Compri tu la TAC? Stai scherzando, vero?»

«Mi sembra una maniera più che giusta di spendere soldi.»

«Sì, certo, ma… Wow. Sei generosissimo.»

«Perciò ora non hai motivo per non passare la serata con me. È solo qualche ora» precisò lui, calcolando mentalmente il tempo esatto che serviva per farle perdere il volo. «Non mi sembra giusto che trascorri tutta la sera bloccata qui quando fuori succede qualcosa di più interessante.»

Lei lo scrutò attentamente. «Hai bevuto troppo champagne?»

«Neanche una goccia. Perché?»

Lei lo guardò con diffidenza. «Perché di solito gli uomini che possono comprare una TAC senza neanche controllare il saldo del conto in banca non s’interessano a me.»

Alexandros abbassò lo sguardo verso la morbida curva dei suoi seni, che minacciavano di traboccare dal vestito leggerissimo. «Sei stupenda.»

Lei dischiuse le labbra, poi si girò a guardare dietro la spalla, come se cercasse qualcuno. «Dici a me?»

«Ci siamo solo noi due nella tenda.»

Lei lo fissò sbalordita. «Stai cercando di far ingelosire qualcuna?»

Alexandros sospirò. «No, sto cercando di farti un complimento. Non credevo che fosse tanto difficile.»

«Non mi capita mai che gli uomini belli e ricchi vengano da me a dirmi che sono stupenda, perciò scusami se sono sospettosa.»

Era interessante incontrare una persona tanto diffidente quanto lui riguardo ai secondi fini altrui, pensò Alexandros sorridendo. «Forse ti serve uno specchio.»

«E forse invece a te serve più luce.» Scostò i capelli dal volto con un gesto noncurante, per nulla civettuolo. Alexandros non poté fare a meno di notare che era molto diversa dalla sua ultima fidanzata che non sopportava di avere un solo capello fuori posto e si rifiutava di viaggiare senza portarsi dietro la parrucchiera. Anzi, se non fosse stato per il fatto che voleva imbrogliare sua sorella, la chiromante gli sarebbe piaciuta molto.

«Ho la vista acuta anche di notte» disse in tono seducente.

Lei alzò gli occhi al cielo. «Ci avrei scommesso. Sicuramente hai molta pratica a vedere le donne al buio.»

«Utilizzo tutti i sensi. Insomma, vuoi rimanere qui sola per tutta la sera, o vuoi bere la vita fino all'ultima goccia stanotte?»

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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