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Uno sceicco sotto l'albero

di ABBY GREEN

Ammaliata dal tocco dello sceicco!

Dopo sei mesi di passione, il desiderio reciproco tra Riad e Cassidy non accenna ad affievolirsi. Cassidy, però, ha bisogno di qualcosa di più: il loro rapporto è intenso, ma senza impegno, e Riad non intende offrirle nulla di più.

Cassidy decide che ne ha abbastanza: esce quindi dai confini del letto del miliardario per entrare in una dimensione della sua vita in cui nessuna donna era mai stata ammessa.

Riad potrà accettare che Cassidy sia l’unica donna a cui non può proprio rinunciare?

 

 

10

Riad guardò Cassidy. Con riluttanza. Vide la fiamma dei suoi lunghi capelli rossi che le ricadevano sulle spalle e valorizzavano la sua carnagione chiara e gli occhi azzurri. Come se avesse premuto un interruttore, il suo desiderio prese vita. Gli bastava guardarla… pensare a lei, per volerla.

Cassidy aveva l’aria preoccupata. «I nonni che sono a Ginevra sono i tuoi genitori?»

Riad fece una risatina secca. «Sì, sono i miei. I genitori della mia defunta moglie non nutrono alcun interesse per la nipote.»

La vide impallidire leggermente. Sapeva che Cassidy era stata adottata, anche se non ne aveva parlato molto. Erano entrambi attenti a non approfondire troppo le rispettive storie personali. Però ora s’interrogava al riguardo.

«Però a Elise deve mancare sua madre…»

Riad guardò intensamente Cassidy, avvertendo una familiare amarezza che gli saliva dentro. «Sta meglio senza di lei, credimi.»

Cassidy sussultò. «Come puoi dire una cosa del genere? Era sua madre!»

Riad sapeva che si stavano addentrando in un campo minato, ma avvertì l’impulso perverso di togliere quell’espressione scandalizzata dal viso di Cassidy. Come poteva essere tanto ingenua?

«Melissa è rimasta incinta solo per farsi sposare. Appena ha avuto Elise, ha smesso di fingere di volere un figlio. È morta in un incidente d’auto con il suo amante, perciò quella di cui Elise sente la mancanza è una figura materna benevola che non esiste se non nella sua fantasia.»

Cassidy avrebbe voluto dire qualcosa per confutare il quadro squallido che le aveva dipinto Riad, ma che cosa poteva dire? La sua stessa madre biologica, che alla fine aveva rintracciato, non aveva voluto avere niente a che fare con lei. Tutte le sue illusioni erano state infrante. Però questo non le aveva impedito di volere una famiglia sua – un desiderio che era incredibilmente ingenuo, o solo frutto di un bisogno profondo.

«Non lo sapevo, scusa» disse, sostenuta.

Riad strinse appena le spalle ampie, fasciate dalla camicia bianca, perché si era tolto la giacca. «Avevo sottovalutato fino a che punto può spingersi una donna per interesse.»

Cassidy replicò, indignata: «Non tutte le donne sono egoiste o perfide, Riad, così come non tutti gli uomini sono cinici o malfidati. In giro ci sono persone normali, che hanno una vita felice, vogliono bene ai figli e li curano. Non è solo una favola».

Riad si girò a guardarla e Cassidy maledisse la sua lingua lunga. «Lo credi davvero, Cassidy? È quello che vuoi? Una vita normale? Pensi di poter tornare a un’esistenza ordinaria dopo l’assaggio della vita che hai avuto finora?»

Le sue parole furono come un pugno allo stomaco. La vita dopo Riad non sarebbe mai stata normale. Aveva distrutto ogni senso di normalità che avesse avuto. Le aveva dimostrato le profondità della sua sensualità e le vette dell’estasi, nonché il lusso e la sicurezza che derivavano da un’incredibile ricchezza. E che aveva lui, ma non lei. Quello non era il suo mondo.

Era il momento di dire qualcosa, di annunciargli che era finita, prima di perdere completamente la strada.

Racimolando il coraggio che aveva, dichiarò: «Veramente è proprio quello che farò. Riprendere una vita normale, intendo. Quando torneremo a Parigi, sarà meglio andare ognuno per la sua strada, Riad. Questa nostra storia è giunta al capolinea».

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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