Uno sceicco sotto l'albero
di ABBY GREEN
Ammaliata dal tocco dello sceicco! Dopo sei mesi di passione, il desiderio reciproco tra Riad e Cassidy non accenna ad affievolirsi. Cassidy, però, ha bisogno di qualcosa di più: il loro rapporto è intenso, ma senza impegno, e Riad non intende offrirle nulla di più. Cassidy decide che ne ha abbastanza: esce quindi dai confini del letto del miliardario per entrare in una dimensione della sua vita in cui nessuna donna era mai stata ammessa. Riad potrà accettare che Cassidy sia l’unica donna a cui non può proprio rinunciare?
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Cassidy abbassò lo sguardo e avvertì una stretta al cuore nel vedere la mano della bambina in quella di Riad. Indossava un vestitino vezzoso, e aveva un nastro tra i capelli, ma l’intuito le diceva che in cuor suo Elise era un maschiaccio. Proprio com’era lei da bambina.
Si abbassò e le porse la mano sperando che non tremasse. «Ciao, Elise, sono contenta di conoscerti.» La infastidì sentire che aveva la voce roca.
La bambina la scrutò con attenzione come se fosse in cerca di qualcosa poi le strinse la mano e Cassidy capì di essere nei guai, perché le si era già risvegliato un istinto protettivo. Elise aveva gli stessi occhi di Riad, ma senza la sua intensità cupa né l’onnipresente cinismo. Era toccante immaginare che un tempo anche lui era stato così innocente.
Elise parlava con una leggera zeppola. «Ho sette anni, otto la prossima settimana, perciò sono grande.»
A Cassidy venne da sorridere. «È vero. Che regalo vuoi per il tuo compleanno?»
La bimba scosse la testa e bisbigliò, ma in tono udibile: «È un segreto».
Dall’alto provenne la voce secca di Riad. «Elise, non leggo nel pensiero. Lo sai, vero?»
Elise fece una risatina poi tirò Cassidy verso la cabina. «Voglio farti vedere le foto del mio nuovo pony a casa dei nonni.»
Prima che Cassidy avesse avuto modo di capacitarsi che erano atterrati e decollati di nuovo, e che Riad sembrava ottimista riguardo al suo incontro con Elise, Cassidy si trovò seduta con Elise sulle ginocchia, che le faceva vedere su un piccolo palmare le fotografie di un grazioso pony e di un vero castello.
La bambina era adorabile. Cassidy avrebbe dovuto avere un cuore di pietra per resistere al suo fascino effervescente. E poi il fatto che era figlia di Riad e gli assomigliava tanto… era un colpo ancora più forte.
Poco dopo arrivò l’assistente di volo e si offrì di accompagnare Elise nella cabina di pilotaggio. La bambina balzò giù dalle ginocchia di Cassidy e corse lungo il corridoio dell’aereo. Quando fu scomparsa, Cassidy guardò Riad che la osservava. «Ma che succede, Riad?»
«Quando siamo arrivati a Ginevra, tu dormivi ancora come un sasso ed Elise era già lì. È salita sull’aereo prima che potessi fermarla. Stava per entrare in camera perciò ho dovuto dirle che c’era una persona con me.»
Un sospetto insidioso si fece largo nella mente di Cassidy. «Riad, ti assicuro che volevo veramente andarmene a Ginevra. Avresti dovuto svegliarmi.»
Lui serrò le labbra. «Avresti comunque incontrato Elise, perciò era inutile.»
Riad preferiva non soffermarsi ad analizzare il motivo per cui era stato tanto riluttante a svegliarla, pur sapendo che forse aveva ragione a voler evitare di conoscere Elise. Anche se gli aveva detto che tra loro era finita, dopo il sesso più straordinario che Riad avesse provato era chiaro che non era così.
Fu sorpreso di scoprire che affrontava l’incontro tra la sua amante e sua figlia con più calma di quanto avesse immaginato…
Elise ricomparve, entusiasta per quello che aveva visto nella cabina di pilotaggio. Era una gioia per lui vederla tanto felice, e notò la sua naturalezza nel contatto fisico con Cassidy, che lo era altrettanto. D’altronde aveva fratelli più piccoli, no? Di colpo lo irritò non sapere qualcosa di più della sua famiglia.
L’assistente di volo si avvicinò per avvisarli di prepararsi all’atterraggio.
Cassidy si accorse che Riad la osservava. Che cosa pensava? Non sembrava turbato dal suo incontro con Elise come Cassidy immaginava. La bambina aveva insistito per sedersi accanto a lei e, al termine dell’atterraggio, balzò subito in piedi, piena di energia.
Prese di nuovo la mano di Cassidy. «Devi venire a casa con noi, Cassidy.»
Lei abbassò lo sguardo verso quegli occhi scuri e si sentì precipitare in un abisso ancora più profondo. Come aveva potuto permettere che accadesse?