Uno sceicco sotto l'albero
di ABBY GREEN
Ammaliata dal tocco dello sceicco! Dopo sei mesi di passione, il desiderio reciproco tra Riad e Cassidy non accenna ad affievolirsi. Cassidy, però, ha bisogno di qualcosa di più: il loro rapporto è intenso, ma senza impegno, e Riad non intende offrirle nulla di più. Cassidy decide che ne ha abbastanza: esce quindi dai confini del letto del miliardario per entrare in una dimensione della sua vita in cui nessuna donna era mai stata ammessa. Riad potrà accettare che Cassidy sia l’unica donna a cui non può proprio rinunciare?
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L’espressione di Riad s’incupì ancora di più ma, prima che potesse dire qualcosa, Cassidy alzò una mano, però la riabbassò quando vide che serrava le labbra e contraeva le mascelle. «E’ una storia a termine, no, Riad? Quello che c’è tra noi, qualunque cosa sia, alla fine si spegnerà e tu passerai a un’altra.»
Ora sembrava esasperato. «Ma certo, tu no? L’unico impegno che io abbia mai avuto, sono stato costretto a prenderlo. Ora che ho Elise, non ho intenzione di risposarmi. Non ho mai avuto l’illusione di una famiglia felice e non credo alle favole.»
La fiammella di speranza che ardeva nel cuore di Cassidy si spense. Lei fece un passo indietro e, anche se le sembrava che le fosse stato strappato il cuore dal petto, dichiarò: «Ora me ne vado, Riad. È finita».
Lui fece un passo verso di lei. «Non posso venire con te. La tata di Elise non c’è. Non farmi scegliere tra voi, perché mia figlia avrà sempre la priorità.»
Cassidy fece un respiro profondo, sentendo il dolore che le s’irradiava nel petto. Sollevò il mento anche se desiderava solo andare a rifugiarsi in un posto tranquillo e solitario per leccarsi le ferite. «Tua figlia deve giustamente venire per prima, Riad. Non ti farei mai scegliere tra lei e me. Ma il problema è che cerco qualcosa di più di quello che puoi darmi. Voglio tutto, Riad. Una famiglia mia, una storia per sempre, e tu non sei disposto a dare niente di ciò a nessuna, tantomeno a me.» Si sforzò di continuare. «Sono stata adottata e, quando sono nati i miei fratelli gemelli, ho visto quanto è forte il legame tra genitori e figli. I miei genitori biologici non si sono dimostrati interessati a me quando li ho rintracciati. Perciò io più di chiunque altro so che è difficile credere alle favole, ma non ho ancora perso la speranza.»
Voglio una storia per sempre. Le parole di Cassidy colpirono violentemente Riad. La fissò come se fosse stata un’estranea. Aveva creduto che fossero sulla stessa lunghezza d’onda e che Cassidy fosse contenta di come stavano le cose. Invece avrebbe dovuto ascoltare il proprio istinto prima, quando gli diceva che c’era qualcosa che non andava.
Era disposto a dare a Cassidy ancora più spazio nella sua vita, a un livello a cui nessuna donna si era mai avvicinata, ma lei non era interessata. A meno che non l’avesse sposata? Forse allora lei aveva sempre seguito una sua strategia per accalappiarlo e indurlo a offrirle un impegno permanente appena avesse visto l’occasione per incastrarlo.
Riad si aggrappò a quella spiegazione come un uomo che stava annegando si aggrappava a un salvagente, e ignorò un moto di nausea. «Non mi presto ai giochi, Cassidy. Non ti correrò dietro.»
Lei indietreggiò e Riad dovette frenare a forza il riflesso istintivo di afferrarla per bloccarla.
«Lo so, Riad, e non voglio che tu m’insegua.»
Si girò e uscì, lasciandolo sbalordito a guardare il vuoto dove prima c’era lei. Gli sembrava che qualcuno gli avesse appena dato una pugnalata, anche se cercava a tutti i costi di negarlo.
«Sei sicura di non venire a casa per Natale, tesoro? I gemelli muoiono dalla voglia di rivederti.»
Cassidy strinse forte il telefono, cercando di controllare le emozioni. «Domani è la vigilia di Natale, sarebbe una follia tentare di trovare un volo adesso. Tornerò per Capodanno.»
Sua madre sospirò. «Be’, se dovessi cambiare idea faccelo sapere. Ci manchi, Cass.»
Il tono di rimprovero di sua madre continuò a tormentare Cassidy molto dopo avere posato il telefono. La verità era che, tre settimane dopo avere lasciato Riad, si sentiva ancora troppo scossa e turbata. Temeva di crollare alla minima dimostrazione d’affetto da parte di qualcuno.
Era quasi andata in pezzi quando, una settimana prima, aveva ricevuto un messaggio della sua cara amica, Kat Winters, che ora era sposata con il Re di Jandor. Era una foto di Kat e Zafir che sorridevano e mostravano un test di gravidanza positivo. L’immagine era accompagnata dal messaggio Ssh, per ora è un segreto ma fra circa otto mesi sarai madrina!
Cassidy era scoppiata a piangere. Era contentissima per l’amica che meritava tanta felicità, specialmente dopo tutto quello che aveva passato negli ultimi due anni. Però quell’annuncio aveva accresciuto il senso di solitudine che l’attanagliava, e si detestava per questo.
Perciò aveva deciso di non imporre la sua presenza alla famiglia. Si sarebbe crogiolata nella sua infelicità a Natale e poi, quando si fosse sentita un po’ meno fragile, si sarebbe rimessa in piedi e sarebbe tornata ad affrontare il mondo…
Decisa ad andare in letargo, Cassidy uscì dall’appartamento per andare a procurarsi delle provviste in modo da poter fare una scorpacciata delle cose essenziali per chiunque avesse il cuore infranto: film sdolcinati e una montagna di gelato.