Uno sceicco sotto l'albero
di ABBY GREEN
Ammaliata dal tocco dello sceicco! Dopo sei mesi di passione, il desiderio reciproco tra Riad e Cassidy non accenna ad affievolirsi. Cassidy, però, ha bisogno di qualcosa di più: il loro rapporto è intenso, ma senza impegno, e Riad non intende offrirle nulla di più. Cassidy decide che ne ha abbastanza: esce quindi dai confini del letto del miliardario per entrare in una dimensione della sua vita in cui nessuna donna era mai stata ammessa. Riad potrà accettare che Cassidy sia l’unica donna a cui non può proprio rinunciare?
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Tabat City, la capitale del Tabat, in mezzo alla penisola araba, era una città antica, piena di rovine. Cassidy ne fu affascinata, perché non aveva mai visto un posto del genere. Le sembrava di essere in una favola in cui il tempo si era fermato centinaia di anni addietro, e aveva ripreso a scorrere per l’arrivo del re, che sarebbe stato incoronato due settimane dopo.
Cassidy osservava di nascosto Riad e il futuro re che conversavano non lontano dal punto in cui era anche lei intenta a chiacchierare, ma distrattamente.
Si capiva chiaramente che lo Sceicco Salim Al-Noury era parente di Riad, perché aveva all’incirca la stessa altezza e una corporatura virile. Gli somigliava anche nei lineamenti, anche se lo sceicco aveva dei penetranti occhi azzurri e quelli del suo lontano cugino erano scuri, con la medesima intensità.
Recentemente Cassidy aveva conosciuto a Parigi il fratello dello Sceicco Al-Noury, il Re Zafir Al-Noury di Jandor, una nazione confinante con il Tabat; anche lui era un esemplare di bellezza e potenza mascolina che intimidiva tutti.
Con immenso stupore di Cassidy, l’aveva visto con una delle sue più vecchie amiche, la modella Kat Winters, che prima era stata la sua amante, ma era scomparsa dalle scene da più di un anno, con grande dispiacere di Cassidy perché Kat era veramente una sua cara amica.
In seguito, Cassidy aveva scoperto perché Kat era sparita. La causa era stata un catastrofico incidente. Da allora si era riconciliata con Zafir, e i due si erano sposati di recente, con una splendida cerimonia molto commovente.
Cassidy preferiva non ricordare che rivedere l’amica tanto felice e visibilmente innamorata aveva suscitato in lei delle emozioni negative. Naturalmente era contenta per Kat, ma era anche invidiosa. Vedere la prova di quel legame profondo e di quell’impegno aveva dato a Cassidy la spinta per decidere di rompere con Riad. Voleva più di quanto lui sarebbe mai stato disposto a darle.
«Se vuole scusarci…?»
Cassidy annuì e sorrise con garbo quando le due donne con cui parlava distrattamente si allontanarono. Rimasta solo per qualche istante, si guardò intorno nel salone incredibilmente fastoso che ospitava la festa organizzata da Salim per festeggiare la sua imminente incoronazione.
Gli ospiti erano la crème de la crème – membri di famiglie reali europee, stelle del cinema a livello internazionale e dignitari. Era una festa lussuosa ed esclusiva. Cassidy sorrise tra sé e sé con ironia; tutto quello sfarzo era sprecato per lei. Sarebbe stata contentissima di trovarsi sul divano in tuta a leggere un libro.
Però poi ripensò a come l’aveva guardata Riad quando erano nella loro suite, prima, dopo averle tirato su la cerniera dell’abito senza spalline, e dovette ammettere che vestirsi elegante aveva i suoi lati positivi.
Durante il viaggio, aveva chiesto a Riad del paese di cui era a capo nella stessa regione, e perché non si facesse chiamare sceicco in pubblico. Lui l’aveva guardata e, con una scrollata di spalle, aveva detto: «Il territorio non è abitabile. Gli operai vanno e vengono da pendolari per la manutenzione e la gestione dei pozzi di petrolio. È un’azienda, non una patria».
Per Cassidy non era difficile immaginare il genere di uomo che sarebbe stato fiero di avere il titolo di sceicco per gli effetti che ne derivavano, ma Riad non aveva bisogno di alimentare il suo ego in tal modo. E questo suo atteggiamento la faceva innamorare di lui ancora di più.
Si voltò a scrutarlo, notando come il suo smoking classico gli aderiva al corpo come una seconda pelle. Come se non riuscisse a contenere la sua forte personalità. Avvertì un fremito ormai familiare che le faceva scorrere più rapidamente il sangue nelle vene e la rendeva ipersensibile alla sua presenza.
Attirata inesorabilmente verso di lui come una falena verso una fiamma, Cassidy si avvicinò al gruppo di uomini proprio mentre Riad diceva al cugino, sottovoce ma in tono enfatico: «Come sai, ho scontato la mia pena familiare, e l’unica cosa buona che ne ho ricavato è stata la mia stupenda figlia. Lei è tutto ciò di cui ho bisogno. Non permetterò mai a un’altra donna di avvicinarsi tanto da portare nuovamente scompiglio nella mia vita. Delle donne non ci si può fidare».
Cassidy non si era neppure accorta di avere emesso un’esclamazione finché i due uomini non si voltarono verso di lei e Salim sgranò gli occhi azzurri nel vederla, mentre Riad le puntava addosso i suoi, così scuri e indecifrabili. Di ossidiana. Come il suo cuore.
Cassidy pregò che la propria espressione non riflettesse quello che provava, poi l’istinto la spinse a darsi alla fuga prima che Riad potesse notare come le sue parole l’avessero colpita profondamente. Per un attimo Cassidy aveva dimenticato quello che intendeva fare quel fine-settimana, ma le affermazioni di Riad rappresentavano una brutale conferma di quanto la loro relazione fosse senza speranze.
Si girò e fuggì.