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Il ricatto del principe

di OLIVIA GATES

Milionario di Manhattan e Principe di Castaldini, Edoardo D'Agostino è abituato a fare a modo suo, negli affari e in camera da letto. Quando viene a sapere che l'oggetto delle sue attenzioni, l'esperta informatica Jade Mitchell, lo ha truffato, decide di prendersi la sua rivincita.

La nuova impiegata di Edoardo D'Agostino, l'esperta informatica Jade Mitchell, non sembra affatto impressionata dalla ricchezza e dal titolo nobiliare del suo datore di lavoro, che resta intrigato al punto da corteggiarla per farla propria.

Dopo un tumultuoso idillio, Edoardo è sicuro che Jade sia la sua futura principessa. Presto, però, scopre la devastante verità che si cela dietro la riluttanza della donna ad approfondire la relazione. Sarà allora che Edoardo farà valere la sua regale superiorità per ottenere una rivincita... in camera da letto!

13

«Perché non lasci giudicare a me?»

Lei scosse la testa. «Ti ho spiegato perché ho bisogno del denaro. Qualsiasi altra cosa dicessi sembrerebbe una storia pensata per commuoverti. E non ho intenzione di irritare il tuo... stomaco.»

Le labbra di Edoardo si contrassero a quel caustico riferimento alle sue parole di poco prima. «Ho mentito. Posso digerire qualsiasi cosa. Sei arrivata fin qui, raccontami anche il resto.»

Lei aprì la bocca, ma non produsse nessun suono. Richiuse le labbra, l'espressione rassegnata.Proprio quando lui pensava che avrebbe cominciato a parlare, lei si voltò. E cominciò ad allontanarsi.

No!

Non poteva lasciarla andare. Accidenti, non poteva proprio!

Le corse incontro e l'afferrò per un braccio, le dita che stringevano con forza.Jade si sentì attraversare da una scossa. E lo stesso provò Edoardo. Lei si irrigidì, la carica elettrica che faceva scintille al contatto dei loro corpi.

Con un lungo gemito di dolore Edoardo l'avvicinò a sé, il suo petto contro la schiena di Jade. Lei divenne un tutt'uno con lui, ogni cosa che ritrovava il proprio posto nel puzzle delle loro figure. Edoardo chiuse la braccia intorno a lei per stringerla a sé e le sue labbra affamate le disegnarono un sentiero di baci lungo il collo, fino a raggiungere l'orecchio.

Jade inclinò la testa a quella piacevole intimità e l'appoggiò alla spalla di lui, gemendo e dandogli licenza di farla sua, di possederla.Lui la sollevò, posando le labbra sul soffice petalo di quelle di lei, godendosi la delizia della sua bocca e strappandole gemiti di resa mentre la portava verso il vicino divanetto. Si sedette e la prese sulle ginocchia, ogni cellula del suo corpo che ardeva all'idea di procedere, di farla propria adesso, di possederla, di marchiare la pelle di Jade con il suo nome.

A dispetto di tutte le menzogne, lei lo desiderava davvero. Edoardo ne era certo, lo percepiva con tutti i suoi sensi. E, se la storia che gli aveva raccontato era vera, Jade aveva un buon motivo per ciò che aveva fatto. Lui avrebbe potuto perdonare, dimenticare. Avrebbe potuto amarla ancora...

«No!» Lei cominciò a divincolarsi dalla sua presa, ansimando. «Niente è più come prima. Vuoi la tua storia? Ti accontenterò. E, se pagherai il mio prezzo, avrai anche me. Ma questo è tutto.»

Lui la lasciò andare, irrigidendosi al gelo del distacco, lottando per domare il proprio corpo, mentre guardava Jade scendere a patti con il proprio.

«Zio Richard era in terapia intensiva» cominciò Jade esitante, «quando i tizi che ce lo avevano mandato mi contattarono. Sapevano che avevo ricevuto un'interessante offerta di lavoro dalla tua società, ma l'avevo rifiutata per restare accanto a mio zio, nel tentativo di recuperare la sua azienda. Quegli uomini mi dissero che avrebbero lasciato cadere le accuse nei suoi confronti, se io avessi accettato il posto alla D'Agostino Digital Development, passando loro le informazioni di cui avevano bisogno per presentare un'offerta inferiore alla tua nell'acquisizione della AkonTech. Hanno detto che si trattava di intelligenza competitiva.»«Ovvero di spionaggio industriale.»

Lei annuì. «Rifiutai. Ma mia zia, la moglie di Richard, mi implorò. Sosteneva che tutta quella brutta storia avrebbe ucciso mio zio, che simili imbrogli erano la norma nel mondo degli affari e che per te non avrebbe significato molto perdere quell'acquisizione, visti i numerosi altri successi di cui potevi vantarti. E che questo avrebbe salvato mio zio, la mia unica famiglia.»«Così hai accettato.»

Avrebbe voluto dire di no, glielo si leggeva negli occhi, ma dalle sue labbra non trapelò nulla. Come poteva negare, quando aveva raccolto una quantità tale di informazioni da sabotare l'affare della AkonTech e affossare tutta la società di Edoardo?

Sospirò. «Adesso sai tutto. Allora, mi darai i soldi?»«Se pensavi che per risolvere i tuoi problemi bastasse racimolare la cifra che mi hai detto, perché non mi hai semplicemente chiesto dei soldi?»

Le labbra di Jade si contrassero. «Oh, certo, immagino cosa sarebbe successo. Tu sei sul punto di fare l'amore con me e io ti fermo per dirti: “Oh, aspetta! Mi viene in mente proprio adesso che devo fare una telefonata intercontinentale. Alla galassia vicina. Puoi darmi qualche milione di dollari”?»

Lui fece l'ultima cosa che avrebbe mai pensato di fare in un momento come quello. Scoppiò a ridere.

Lei lo guardò come se l'avesse accoltellata.

La sua risata si spense. «Se la tua storia è vera, i soldi non risolveranno nulla. Quelle persone non vogliono soltanto riavere indietro il loro denaro, vogliono una cifra cento volte superiore. Non lasceranno in pace la tua famiglia finché non l'avranno spremuta come un limone.»Le sue parole ebbero l'effetto di rigirare il coltello nella piaga. «Oh , Dio!» Una lacrima scese come un filo d'argento lungo la sua guancia arrossata. «Quindi anche dare loro le informazioni che vogliono non sarà sufficiente. E dal momento che non c'è modo che io possa farti perdere più soldi, non ho modo di uscire da questa situazione.»

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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