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Il ricatto del principe

di OLIVIA GATES

Milionario di Manhattan e Principe di Castaldini, Edoardo D'Agostino è abituato a fare a modo suo, negli affari e in camera da letto. Quando viene a sapere che l'oggetto delle sue attenzioni, l'esperta informatica Jade Mitchell, lo ha truffato, decide di prendersi la sua rivincita.

La nuova impiegata di Edoardo D'Agostino, l'esperta informatica Jade Mitchell, non sembra affatto impressionata dalla ricchezza e dal titolo nobiliare del suo datore di lavoro, che resta intrigato al punto da corteggiarla per farla propria.

Dopo un tumultuoso idillio, Edoardo è sicuro che Jade sia la sua futura principessa. Presto, però, scopre la devastante verità che si cela dietro la riluttanza della donna ad approfondire la relazione. Sarà allora che Edoardo farà valere la sua regale superiorità per ottenere una rivincita... in camera da letto!

19

Fin dal primo momento in cui Edoardo l'aveva sfiorata, Jade si era tormentata chiedendosi come sarebbe stato fare l'amore con lui. Aveva temuto di restare delusa, perché aveva fantasticato troppo al riguardo, ma se la realtà fosse stata superiore alle aspettative, non sarebbe di certo sopravvissuta.

Adesso invece si sentiva appagata, allo stremo delle forze ma soddisfatta più che mai. Edoardo l'aveva fatta sua con ardore e Jade aveva l'impressione che il suo corpo non appartenesse più soltanto a lei, ma anche a lui, al nuovo padrone con cui avrebbe dovuto dividere il dominio del proprio essere.
Non era facile tornare alla normalità adesso che i cancelli delle sue emozioni erano stati irrevocabilmente divelti. Stava ripetendo al suo cuore che un episodio del genere non avrebbe mai più dovuto ripetersi in futuro per non rischiare di restarne distrutta, quando lui aveva sussurrato quelle parole cariche di dolcezza, la voce calda, profonda, devastante.

Sposami, Giada del mio cuore.

Un senso di confusione la sommerse. Seguito da un'incredulità che le mozzò il respiro. Era impossibile pensare, impossibile reagire. Ma da quel caos emerse un'emozione vasta e terrificante che si riversava su di lei con una forza in grado di distruggere tutto il suo mondo, per poi ricostruirlo da zero.

Gioia.

Il turbinio di sensazioni che agitava il suo cuore si rifletteva anche nei suoi occhi e allarmò Eduardo. «Dio, ti ho fatto male?» le chiese, sollevandosi sui gomiti. «Avresti dovuto dirmelo che era la tua prima volta. Sarei stato attento, avrei fatto piano. Anzi, avrei rinunciato ad averti.» La prese fra le braccia. «Ma ormai quel che è fatto è fatto. E adesso mi comporterò come un uomo, agendo nel modo più giusto.»

La fragile gioia di Jade si spense come la fiamma di una candela esposta a una folata di vento impetuoso. Era per questo dunque che le aveva improvvisamente chiesto di sposarla? Per fare la cosa giusta, dal momento che aveva preso la sua innocenza?

Era comunque più di quanto suo padre avesse fatto in passato con sua madre, ma non era sufficiente come base per costruire un futuro insieme. Non poteva sposarlo, se lui lo faceva solo per una questione d'onore, senza ricambiare i suoi sentimenti e la sua stima. Se lui non credeva alla sua vera innocenza.

Lo allontanò e alla fine lui la lasciò libera. Jade si rifiutò di incrociare il suo sguardo e di rispondere alla proposta di matrimonio mentre recuperava i vestiti sparsi ovunque nella stanza.

E poi lui tornò accanto a lei, così vicino eppure così irraggiungibile che lei quasi gridò. Le prese le mani tremanti e gentilmente le abbottonò la camicia. «Scusa, Jade. Dammi la possibilità di farmi perdonare, per favore.»

Lei si scostò tremando. «Non devi fare proprio niente. Io ho... fatto sesso con te perché lo volevo. Perdere la verginità non è una buona ragione per sposarsi.»

«Certo che lo è!» Gli occhi di lui si scurirono mentre la sua voce si abbassava. «E tu potresti essere già incinta.»

Jade sussultò a quell'eventualità. Non ci aveva neppure pensato. Era andata da lui certa che ci avrebbe pensato Edoardo a una protezione. Ma non l'aveva fatto. Così adesso non si trattava solo di una questione d'onore, ma anche di un dovere nei confronti del possibile erede che avevano concepito.
«Se... se lo sono, allora sarai il benvenuto nella vita del bambino.» Lui si allungò verso di lei, ma Jade indietreggiò. «È la tua presenza nella mia vita che non posso sopportare oltre!» concluse.

Sembrava che gli avesse sparato nel ventre. Ma lo shock di Edoardo durò solo pochi secondi, poi avanzò verso di lei con determinazione.
Lei si voltò di scatto, avventandosi sulla borsa che aveva abbandonato vicino alla porta della camera. La aprì e prese un CD. Glielo porse.

«Cos'è?» chiese lui.

«È il motivo per cui ho accettato il lavoro.»

Smarrimento si dipinse sul viso di Edoardo.

La verità sgorgò rapida dalle labbra di Jade. «Ecco la ragione per cui ho violato i tuoi sistemi di sicurezza: per assicurarmi che nessun altro avrebbe potuto farlo in futuro. Era mia intenzione venire da te con questo, un software infallibile fatto su misura per le tue esigenze, ti avrei convinto a usarlo e a rendere pubblico il cambiamento dei sistemi di sicurezza, in modo da inibire i creditori di mio zio e impedire loro di ricattarmi ulteriormente. Speravo inoltre che avresti potuto pagare abbastanza la mia invenzione da estinguere il debito, ma hai scoperto le mie tracce prima che arrivassi a elaborare il mio software e mi hai giudicata senza conoscere le mie ragioni. Se ti avessi detto del piano quando non avevo nulla che dimostrasse le mie parole, avresti pensato che stavo solo cercando scuse per farla franca. Adesso, però, hai ottenuto quello che volevi e io e la mia famiglia non ti dobbiamo più nulla. Il nostro affare è concluso.» Si allontanò barcollando senza più rivolgergli uno sguardo, sentendo che la sua vita era finita.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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