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Intrigo d'amore a Venezia

di SUSAN STEPHENS

Charlie Bennett, esperta d'arte inglese, è giunta a Venezia per consigliare il multimilionario veneziano Orlando Rossi circa la sua più recente acquisizione. Prima di incontrare il magnate, si reca al Ponte di Rialto per effettuare qualche schizzo del posto. Mentre è intenta a fare un ritratto dell'uomo più imponente che abbia mai visto, viene avvicinata a sorpresa dalle sue guardie del corpo. E rimane ancora più basita quando scopre l'identità del modello...

CAPITOLO 10

“Cena?” Charlie lo guardò con sospetto, ricordando con quanta facilità aveva ceduto al suo richiamo sessuale, e con quanto entusiasmo aveva perso il controllo tra le sue braccia. Non aveva intenzione di ripetere l'errore. Era a Venezia per affari - gli affari di Orlando - e avrebbe fatto bene a rammentarlo se ci teneva alla sua carriera.
E tuttavia... l'idea di resistere a quell'uomo era più facile della sua attuazione. Era venuta lì per valutare un dipinto, non per andare a letto con lui, si ripeté severamente mentre il suo corpo rispondeva all'occhiata intensa e profonda di Orlando.
Aveva scoperto che il quadro era un falso, costringendolo a riconoscere che era l'esperta che aveva affermato di essere. Perché metteva a rischio la sua credibilità adesso?
Forse perché la proposta di andare a cena con lui per discutere la possibilità di lavorare insieme a progetti futuri era difficile da rifiutare. E perché avrebbe dovuto farlo? La verità era che il pensiero delle battaglie future la eccitava.
La cena poteva essere un modo piacevole per fare ammenda per avere dubitato di lei. E la prospettiva di usare l'esperienza di Charlie in futuro era una possibilità reale. La sua collezione d'arte era in continua espansione, e avere un esperto a portata di mano avrebbe potuto essere un vantaggio, specialmente se l'esperto era Charlie Bennett. Ma lei stava ancora esitando, e lui non era avvezzo ad aspettare, specialmente per quel tipo di ragazza la cui principale virtù era di essere onesta tanto quanto era desiderabile.
Era ancora scosso dalla scoperta che il dipinto per cui aveva pagato una somma principesca non valeva nulla, ma avrebbe assorbito la perdita. Avrebbe esposto il quadro nella lobby dell'hotel affacciato sul Canal Grande esattamente come aveva pianificato, e nessuno avrebbe saputo la verità.
“Dovrai dichiarare che è una copia, ovviamente” disse Charlie, quasi gli avesse letto nella mente.
“Prego?” Guardò il suo viso innocente.
“Il dipinto. Ammetti che è una copia, così nessuno verrà ingannato.”
Era pazza? Si accigliò per la sua ingenuità. Lui l'aveva pagato una fortuna! “Se sarai il mio consigliere, sono sicuro che troveremo un accordo...”
“Non è compito mio, Orlando. Non lavoro per te.”
“Non ancora.”
“No.” Charlie scosse il capo. “Sarò felice di darti qualche consiglio solo per dei progetti occasionali.”
No? Sapeva con chi stava parlando? Decisamente no! Ma c'erano altri modi per ottenere quello che voleva.
“Falso o no, mi piace quel quadro” dichiarò in modo persuasivo. “Penso sia stato una sorta di amore a prima vista... No?” domandò, vedendo il suo sguardo. “Non mi credi capace di essere romantico?”
Di essere manipolatore e spietato, sì, rifletté Charlie silenziosamente. Ma romantico?
“Perché non discutiamo di amore a prima vista durante la cena?” suggerì Orlando.

Ogni mercoledì un nuovo capitolo!
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