Intrigo d'amore a Venezia
di SUSAN STEPHENS
Charlie Bennett, esperta d'arte inglese, è giunta a Venezia per consigliare il multimilionario veneziano Orlando Rossi circa la sua più recente acquisizione. Prima di incontrare il magnate, si reca al Ponte di Rialto per effettuare qualche schizzo del posto. Mentre è intenta a fare un ritratto dell'uomo più imponente che abbia mai visto, viene avvicinata a sorpresa dalle sue guardie del corpo. E rimane ancora più basita quando scopre l'identità del modello...
Come era finita in quel pasticcio?
Orlando Rossi si diresse fuori dall'appartamento, e Charlie poteva contenere a stento la rabbia mentre le sue guardie del corpo la sospingevano dietro di lui. Le stavano ai fianchi, portando il ritratto che lei aveva fatto, e la scortavano come se fosse una criminale in attesa di essere giudicata. La sua unica colpa era stata di aver fatto uno schizzo scherzoso di uno degli uomini più vitali che aveva visto sul Ponte di Rialto quella mattina. Come poteva sapere che a Venezia alcune cose erano inaccessibili, e che Orlando Rossi era una di queste?
Mentre le porte di metallo dell'ascensore privato si aprivano, le guardie del corpo si posizionarono tra lei e il loro capo, e Charlie ebbe voglia di urlare. Che cosa pensavano che volesse fare? Aggredirlo?
Era così arrabbiata che sembrava che il cuore volesse schizzarle via dal petto.
Vi era un altro motivo per la sua agitazione. Nel mondo compassato in cui lavorava, la mascolinità sfrontata di Orlando Rossi era come un urto violento, e gli impulsi che quell'incontro suscitava non erano certo un aiuto per la sua concentrazione.
Si stava lasciando ingannare da quella ragazzina impertinente? Orlando Rossi allontanò il pensiero all'istante. Come proprietario di palazzi e prestigiosi hotel in Italia, era abituato a leggere di sé nelle pagine finanziarie dei giornali, ma non aveva nessuna intenzione di finire sulle pagine di cronaca come vittima del maldestro tentativo di truffa di quella giovane donna, che dichiarava di essere un'esperta d'arte. Le avrebbe riso in faccia, se non avesse avuto un'idea migliore. L'avrebbe smascherata, e avrebbe goduto il proprio trionfo in tutti i sensi. Entrambi l'avrebbero fatto. I suoi occhi oscurati e la velocità della pulsazione che poteva vedere sul suo collo erano la promessa di una piacevole conclusione di quell'evento spiacevole. Come in accordo ai suoi pensieri, lei sussultò quando l'ascensore si fermò bruscamente, e oscillò verso di lui, mettendo in allarme le guardie del corpo con il suo movimento.
Truffatrice o no, il suo profumo lo incantò con un misto di fiori selvaggi, innocenza e desiderio inappagato. Guardando quella cascata di capelli d'oro ramato, il visetto impertinente e il corpo snello, Orlando deplorò il fatto che la vita l'avesse reso così cinico. Come sarebbe stato diverso quel momento se innumerevoli donne prima di lei non avessero trovato modi tanto creativi per insinuarsi nella sua vita! Ma era meglio mettere da parte quei pensieri. L'avrebbe messa alla prova, come aveva deciso. Anche lui era un esperto, nel suo campo, e sebbene il mento di lei fosse sollevato in modo fermo, il suo corpo ribelle gli stava raccontando un'altra storia.