Intrigo d'amore a Venezia
di SUSAN STEPHENS
Charlie Bennett, esperta d'arte inglese, è giunta a Venezia per consigliare il multimilionario veneziano Orlando Rossi circa la sua più recente acquisizione. Prima di incontrare il magnate, si reca al Ponte di Rialto per effettuare qualche schizzo del posto. Mentre è intenta a fare un ritratto dell'uomo più imponente che abbia mai visto, viene avvicinata a sorpresa dalle sue guardie del corpo. E rimane ancora più basita quando scopre l'identità del modello...
“No, Orlando. Non puoi entrare qui.”
“È il mio albergo” le ricordò lui. “Posso chiamare la sicurezza e farti buttar fuori.”
“Mi stai minacciando? Vattene! Non ho nulla da dirti.”
“Io invece ho molto da dire a te” replicò lui entrando di prepotenza.
“Chiamerò la polizia” lo avvertì Charlie mentre Orlando richiudeva la porta.
“E cosa dirai? Che l'uomo che ti ha assunta come esperta d'arte ti ha sorpreso a lavorare nel suo laboratorio nel labirinto di strade che è Venezia, e ha voluto assicurarsi che fossi tornata sana e salva in albergo?”
“Sappiamo entrambi che non è vero. Se lo fosse, avresti potuto assicurartene per telefono.”
“Lasciamo perdere le sottigliezze e veniamo al perché sono qui...”
“Già. Perché sei qui, Orlando? Hai chiarito abbastanza bene al laboratorio quello che sentivi.”
“Sono qui perché nessuno mi lascia in quel modo!” La sua natura appassionata gli bruciava negli occhi. “Di certo, non i miei dipendenti!”
“Ma come tu stesso mi hai fatto notare, Orlando, io non lavoro più per te. Il mio compito è finito. Così immagino di poter fare come... Non toccarmi!” Girò via il volto quando lui le afferrò il mento, ma Orlando riuscì ad avvertire il suo tremito, e sapeva quanto velocemente il suo corpo poteva infiammarsi al suo tocco.
“Ho sbagliato, cara. Non avrei dovuto gridare con te.”
“No, Orlando!” Ma era più minacciata da se stessa che non da lui. Si sentiva ancora ferita, vulnerabile e debole per aver scoperto che lui non l'amava.
Aveva lavorato per lui senza amore. Era andata a letto con lui senza amore. Voleva ancora credere che avevano fatto l'amore, ma Orlando non aveva la più pallida idea di cosa fosse l'amore. Quello che doveva mettersi in testa era che Orlando amava il sesso... gli piaceva un sacco.
Mentre ciò di cui aveva bisogno ora lei era un posto dove rifugiarsi. “Torna ai tuoi tesori, Orlando, o vai a contare il tuo denaro! Io sto male, e sono stanca di...”
“Di cosa, carissima?”
Odiava il tradimento del proprio corpo. La voce di Orlando era così seducente da spedirle brividi lungo la spina dorsale. “Ti prego, vattene, Orlando. Sappiamo tutti e due che per te è solo un gioco, al quale non sopporti di perdere...”
Lui dimostrò che aveva ragione tenendola tra le braccia e strappandole un sospiro.
“Era un'accusa?” mormorò contro la sua bocca.
La verità era che lei gioiva del suo calore suadente, che già la invadeva ovunque.
“Vieni a letto con me, Charlie...”
Disse altre parole nella sua lingua, di cui lei poteva solo immaginare il significato, sebbene sapesse che erano di piacere, più intenso di quanto potesse immaginare...
Ma anche di sofferenza.
“Lasciami, Orlando. Ti prego. Non c'è più nulla per te qui...”
“Tranne te” disse lui roco, facendola girare tra le sue braccia.