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Intrigo d'amore a Venezia

di SUSAN STEPHENS

Charlie Bennett, esperta d'arte inglese, è giunta a Venezia per consigliare il multimilionario veneziano Orlando Rossi circa la sua più recente acquisizione. Prima di incontrare il magnate, si reca al Ponte di Rialto per effettuare qualche schizzo del posto. Mentre è intenta a fare un ritratto dell'uomo più imponente che abbia mai visto, viene avvicinata a sorpresa dalle sue guardie del corpo. E rimane ancora più basita quando scopre l'identità del modello...

CAPITOLO 6

“Rimpiangerà di fare di me un nemico, signorina Bennett.” Mise l'accento sul suo nome, come per sottolineare che non credeva che lei fosse Charlie Bennett, l'esperto d'arte che aveva chiamato a Venezia.
“Non ho intenzione di fare di lei un nemico, né un amico, signor Rossi” lo rassicurò Charlie. “Per quanto mi riguarda, si tratta solo di lavoro.”
Allora perché si trovava lì, nel sontuoso palazzo di piacere di Orlando Rossi, ai piedi dei monti che circondavano Venezia? Forse perché lui la attirava come una fiamma erotica attira una falena?
Difficilmente poteva sostenere che fosse il lavoro ad averla portata nella sua tenuta di campagna quando gli occhi di Orlando l'accusavano di mentire, e anche il suo stesso cuore la sbugiardava, battendo così forte che era sicura che anche lui potesse sentirlo.
I contatti tra loro erano avvenuti per lettera e via Internet, e nulla l'aveva preparata a incontrare Orlando Rossi dal vivo. E adesso che era lì, una cosa era provare che sapeva di che cosa parlava riguardo all'arte, un'altra accettare di esaminare l'impagabile dipinto di Orlando nella sua camera da letto.
“Dovrà portarlo al piano di sotto, se vuole che lo esamini” lo avvertì. “Oppure sono pronta ad andarmene.”
Era così giovane, così ingenua e desiderabile, e quando sollevò il mento mentre gli poneva le sue condizioni, Orlando avrebbe voluto prenderla lì, in piedi contro il muro in fondo alla scale. L'arte poteva aspettare. Aveva un altro genere di piacere in mente, come passare le sue dita tra quei capelli d'oro rosso, come addomesticarla. Poi avrebbe potuto perdonarle tutto, anche il suo inganno e lo schizzo oltraggioso che aveva fatto di lui.
Lei ansimò quando lui allungò un braccio per bloccare la sua fuga, ma poi, come lui si aspettava, il suo sguardo si velò. Lo voleva come lui voleva lei, ed era inutile negarlo. “È tempo che impari un po' di rispetto” mormorò Orlando, minacciando deliziose punizioni con lo sguardo.
“È tempo che anche tu lo impari!” replicò lei, nello stesso tono senza più formalità.
Come provò a oltrepassarlo, lui la strinse più forte. “Stai andando da qualche parte?” le chiese raucamente contro le labbra. E quando lei non tentò di spingerlo via, aggiunse: “Non credo che sia quello che vuoi, vero?”.
La verità era che Charlie desiderava che Orlando Rossi facesse l'amore con lei. Il bisogno di toccare, assaggiare e farsi accarezzare intimamente da lui ribolliva dentro di lei...
“Lasciami!” Si divincolò, contenta del fatto che lui fosse molto più forte di lei. “Baciami, se ne hai il coraggio!” lo provocò furiosa, la bocca contro la sua.
“Bene” rispose lui, le mani che le scendevano lungo le braccia finché lei spasimò di desiderio. “Lo farò.”

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