Intrigo d'amore a Venezia
di SUSAN STEPHENS
Charlie Bennett, esperta d'arte inglese, è giunta a Venezia per consigliare il multimilionario veneziano Orlando Rossi circa la sua più recente acquisizione. Prima di incontrare il magnate, si reca al Ponte di Rialto per effettuare qualche schizzo del posto. Mentre è intenta a fare un ritratto dell'uomo più imponente che abbia mai visto, viene avvicinata a sorpresa dalle sue guardie del corpo. E rimane ancora più basita quando scopre l'identità del modello...
Non era sua abitudine arrivare in anticipo. Ma in questo caso...
“Orlando.” Charlie lo salutò sulla soglia della camera.
“Scusa” disse lui mentre la percorreva con lo sguardo. “Vedo che sono in anticipo. Ritornerò quando sarai pronta...”
“Sono pronta” replicò lei freddamente. “Vogliamo andare?”
Il suo primo impulso fu di replicare: "Non finché non ti sarai cambiata con qualcosa di più adatto per uscire con me."
“Orlando?”
Saggiamente, lui tenne per sé la sua opinione; ma lei aveva idea di cosa sembrasse? Le sue donne erano solite sforzarsi un po' di più. Non si aspettava che indossasse un semplice prendisole e sandali che sembravano provenire da una bancarella del mercato. Il suo autista era pronto sulla lancia con un cesto da picnic colmo dalle migliori prelibatezze che era possibile trovare a Venezia.
“Puoi prendere questo, per favore?” chiese lei.
Lui guardò stupefatto il vecchio plaid che gli stava porgendo. “A cosa serve?”
“Dobbiamo appoggiare il cibo su qualcosa...”
“Dammelo” disse lui impaziente sentendo che le cose gli stavano scappando di mano quando lei sollevò una borsa frigo e gliela mise sulla spalla. “E questo cos'è?”
“Il nostro picnic.”
“Ma ho già fatto procurare il cibo dal miglior...”
“E io sono andata a fare la spesa al mercato questa mattina presto.” Gli passò davanti. “Quindi ti prometto che non morirai di fame.” Mentre parlava lo guardò nel modo che di solito lo faceva infuriare, ma questa volta lo fece sorridere.
“Molto bene, andiamo. Sei sicura di aver preso tutto?”
“Tutto quello che mi serve” rispose lei sicura.
Una ridda di emozioni lo attraversò quando lasciarono l'albergo. Da dove le veniva quella sicurezza? Era la stessa donna a cui si supponeva lui avesse spezzato il cuore, la stessa che lui aveva scambiato per una truffatrice sul Ponte di Rialto? Era difficile crederlo, adesso che questa bellissima donna si comportava come una regina. Piegò le labbra osservandola camminare. Era snella e delicata, eppure forte e caparbia. Apparentemente aveva molto da imparare riguardo Charlie Bennett, e la prima lezione sembrava essere che lei era una degna avversaria.
“Torna qui” ordinò, ma questa volta parlava sommessamente e con un desiderio, sicuro che lei non lo sentisse. Ma erano più sintonizzati di quanto pensasse, e lei si fermò come se anche il battito del suo cuore non fosse un segreto per lei.
“No” disse, girandosi verso di lui. “Vieni qui tu, Orlando.”
“Cosa?” Lui la fissò stupefatto.
“Ho detto vieni qui tu.” Sollevò il mento con il gesto di sfida che le era abituale.
“Possiamo camminare insieme” decise lui. “E data la tua posizione femminista, puoi portare questo” concluse porgendole il plaid.
Lei esitò per un attimo, poi sorrise.