Intrigo d'amore a Venezia
di SUSAN STEPHENS
Charlie Bennett, esperta d'arte inglese, è giunta a Venezia per consigliare il multimilionario veneziano Orlando Rossi circa la sua più recente acquisizione. Prima di incontrare il magnate, si reca al Ponte di Rialto per effettuare qualche schizzo del posto. Mentre è intenta a fare un ritratto dell'uomo più imponente che abbia mai visto, viene avvicinata a sorpresa dalle sue guardie del corpo. E rimane ancora più basita quando scopre l'identità del modello...
Charlie aveva noleggiato una gondola.
“Non ce n'era bisogno” osservò lui. “Ho...”
“Lo so” lo interruppe lei. “Un motoscafo privato. Ne hai molti, probabilmente. Ma non credi che così sia più divertente? Lo so, mi piace sperimentare cose che non ho mai fatto prima.”
Il suo impulso sarebbe stato di prenderla sulle ginocchia, ma ne avrebbero goduto troppo, e c'era il gondoliere che li guardava. Orlando si contenne, aggrottando la fronte. La sua piccola esperta d'arte si era trasformata in un folletto dispettoso, che lo eccitava e lo divertiva. Non era abituato alle donne che prendevano il comando. Riportò l'attenzione su di lei quando sospirò.
“Che bello!” disse Charlie sollevando verso il sole il viso spruzzato di lentiggini. “Sarò così dispiaciuta di lasciare Venezia per tornare a Londra.”
Ma non a causa sua. Provò un moto di gelosia, ma sapeva che era solo colpa sua se Charlie amava Venezia più di quando amasse lui. La città non era mai cambiata, mentre lui mostrava una faccia al mondo, e un'altra in privato.
“Bene, cosa faremo per passare il tempo?” domandò lei in modo diretto.
Lui la guardò sardonico. Quello non era mai stato un problema per loro prima, e neanche dopo. Quando lei non aveva lavorato sul dipinto, erano stati a letto.
La conversazione salvò la giornata. Era una soluzione semplice, ma inusuale per lui. Non era abituato ad ascoltare o discorrere, lui di solito dava ordini e risolveva problemi, perché questo era il suo ruolo, o almeno lo era stato fino a quel momento. Ma Charlie era una buona ascoltatrice, e anche lui lo era, come scoprì. Le loro vite fino a quel momento erano state entrambe affascinanti.
“Finché Orlando Rossi è giunto a mangiare un semplice picnic come un qualsiasi turista che attraversi il Canal Grande in gondola” scherzò lei alla fine.
E quando gli sorrise il suo cuore salì alle stelle.
“Paté?” offrì lui.
“Cioccolato” rispose lei con un sorriso peccaminoso.
I ruoli si erano invertiti. Lui era giudizioso, mentre lei era autoindulgente, e per qualche ragione questa sembrava una vittoria.
Era innamorato di lei? Il pensiero lo colpì come un fulmine.
“Eccoci all'albergo” notò lei, riportandolo al presente. “Spero che il picnic ti sia piaciuto, Orlando.”
Non poteva immaginare quanto.
“Ci vediamo domani al laboratorio.” Balzò agilmente a terra prima che riuscisse a fermarla.
Sorrise. La caccia era di nuovo aperta. Avevano avuto una seconda possibilità, e questa volta avrebbero giocato dei ruoli diversi.
Pagò il gondoliere il doppio di quanto aveva chiesto, sentendo che ne era valsa la pena. Poi, con calma, seguì Charlie nell'albergo.